totti modric messi ivana knoll

"TOTTI, CHI VINCE IL MONDIALE? IL BRASILE!" – CAZZULLO E LA BOLLENTE TRIBUNA DI ARGENTINA-CROAZIA TRA LE BATTUTE DEL PUPONE ("MIO FIGLIO CRISTIAN E’ FORTE? CONFERMO, È FORTISSIMO, MA A BOCCE”) E LE TETTONE DELLA EX MISS CROATA IVANA KNOLL (“NON CHIAMATEMI EX MISS. NON SI È MAI EX MISS, COME NON SI È MAI EX CAMPIONI. E COMUNQUE IL MIO PREFERITO È MODRIC”) – MESSI VINCE LA SFIDA CON MODRIC, ANCORA TOTTI: “LA SQUADRA PIÙ FORTE È LA FRANCIA. MA IL BELLO DEL CALCIO È CHE…” - VIDEO

 

Aldo Cazzullo per corriere.it

 

modric messi

Quando Messi danza sulla fascia destra, porta a spasso il povero Gvardiol terrorizzato di procurare un altro rigore, e mette al centro la palla che chiunque di noi — è toccato a Alvarez — avrebbe trasformato nel 3-0, allora si è cominciato a credere che questo possa essere davvero il Mondiale di Messi. Di sicuro, neanche da giovane vi era mai arrivato così in salute. E purtroppo non è il Mondiale di un altro grande, che pure l’avrebbe meritato.

 

Pagelle Argentina-Croazia: Messi semina bellezza (8,5), Alvarez spietato, Brozovic lento

Due capitani. Due numeri 10. Entrambi sopra i 35 anni, e sotto il metro e 70. Uno cresciuto a Zara sotto le bombe: cinque Champions, un Pallone d’oro. L’altro nato a Rosario in povertà: quattro Champions, sette Palloni d’oro. Due duri. Campetti sterrati, umiliazioni dai più grossi. Falsi buoni: lo slavo e il latino.

 

MESSI MODRIC

Ieri umili nel pressing, rabbiosi nel protestare con l’arbitro. Ma se Luka Modric in Qatar ha mostrato il suo volto umano, ad esempio consolando i compagni madridisti Casemiro, Vinicius, Rodrygo dopo aver eliminato il Brasile ai rigori, Leo Messi ha svelato la sua «cara sucia», la sua faccia sporca, polemica, provocatoria. «Que miras bobo?», cosa guardi cretino, è già la frase culto della Coppa. Messi ce l’aveva con l’olandese Weghorst; a Van Gaal ha detto anche di peggio; ma il suo vero nemico è — o era — se stesso. La propria ansia. Quel timore dell’incompiutezza che è proprio dei geni.

ivana knoll

 

 

La semifinale era per entrambi l’ultimo appello. Messi aveva perso la finale del 2014, Modric quella del 2018. Questo Mondiale ha già visto la morte calcistica di Cristiano Ronaldo e Suarez&Cavani, ha inferto a Lukaku e a Kane ferite che faranno male a lungo. Ieri sera toccava ai numeri 10: uno avanti, l’altro fuori. Modric è molto amato dal pubblico qatarino; anche se il boato più clamoroso si leva in tribuna all’ingresso di una sua compatriota, Ivana Knoll («Non chiamatemi ex Miss. Non si è mai ex Miss, come non si è mai ex campioni. E comunque il mio preferito è Modric»). Nel frattempo è arrivato in Qatar un altro numero 10, l’unico che i romanisti riconoscano come tale: Totti. Francesco, chi vince il Mondiale? «Il Brasile!» (ovviamente, sta scherzando).

 

ivana knoll

Modric è partito meglio, anche con un tunnel clamoroso. Ma dopo 34 minuti ha fatto una cosa che non fa quasi mai: ha perso palla. E dal contropiede argentino è venuto il penalty che Messi ha trasformato, superando il portiere pararigori Livakovic, quello che nei meme viene raffigurato con otto braccia come la dea Kalì. Le braccia Messi le ha levate al cielo, come sempre per salutare nonna Celia («misi la maglietta sulla bara, la sua morte fu un dolore terribile»).

 

totti e il figlio cristian

Modric e Messi sono certo due numeri 10 diversi. Leo ha un cambio di passo che l’altro non ha: corre meno rispetto a quando nel 2008 decise la finale olimpica di Pechino, ma la velocità con cui mulina le sue gambette resta impressionante; come quando alla fine del primo tempo ha attirato su di sé mezza difesa croata, aprendo — di destro — dall’altra parte del campo, alla cieca, come chi vede senza bisogno di guardare. Modric è più uomo-squadra, ha questo legame fortissimo con il resto del gruppo, con Brozovic-Kovacic-Perisic compone un centrocampo tecnico quanto arcigno, ci fosse davanti un Suker o un Boksic sarebbe potuta andare in altro modo.

 

ivana knoll

I tifosi croati sono numerosi ma sovrastati dagli argentini. È inevitabile, e nello stesso tempo impressionante, come per loro Maradona sia vivo. Ovunque il suo volto, il suo nome. È l’ombra di un altro numero 10 che grava su Messi, di cui Diego fu pure c.t. in Sudafrica (il Maradona allenatore è un mito nel mito). Esordì con un discorso sobrio: «Avete di fronte uno che è tornato dall’inferno». Portò la squadra a giocare ai 3 mila metri di La Paz direttamente dal livello del mare: 6-1 per la Bolivia. Per un’amichevole con la Giamaica arrivò a convocare cinque infortunati. In due anni chiamò un centinaio di calciatori. Allenamenti sempre il pomeriggio e la sera: la mattina dormiva. Invitò i giornalisti critici a praticargli un rapporto orale: «Que la chupen!». Poi mise sotto un cameraman (con la macchina). Totti è qui con il figlio Cristian, di cui dicono sia già fortissimo a centrocampo. «Confermo, è fortissimo, ma a bocce» sorride Francesco (ovviamente, sta scherzando: orgoglioso come ogni papà, se lo mangia con gli occhi).

 

ivana knoll mangia sushi per festeggiare la vittoria della croazia sul giappone 2

Nel secondo tempo Messi dà i ritmi, per evitare rimonte come quella sfiorata dall’Australia e riuscita all’Olanda. Ora rallenta, ora strappa. Lascia pure che entri Dybala, con cui non si trova benissimo: anche la Joya è un numero 10; la sua sfortuna è stata nascere al tempo di Messi. Modric viene malinconicamente sostituito. Il c.t. Scaloni abbraccia Leo e si commuove. Ora l’Argentina tifa Marocco e si prepara alla Francia. La notte è fresca, la Miss per sempre Ivana Knoll mette finalmente un pullover e torna a casa. Totti, sul serio, chi vince il Mondiale? «La squadra più forte è la Francia. Ma il bello del calcio è che non sempre vince il più forte». E stavolta non sta scherzando.

ivana knoll mangia sushi per festeggiare la vittoria della croazia sul giappone 1ivana knoll croazia giappone 3ivana knoll croazia giappone 2IVANA KNOLLIVANA KNOLLivana knoll 7ivana knoll 6ivana knoll 5ivana knoll 4ivana knoll 3ivana knoll 2

aldo cazzullo foto di bacco (1)aldo cazzullo foto di bacco (2)

ivana knoll 1ivana knoll 9ivana knoll 7ivana knoll croazia giappone 1

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO