
MEZZ’ORA DI CALCIO DISCRETO CON UN INGUARDABILE BELGIO; CINQUE MINUTI CON LA SVEZIA, DOMINATI DA UNA BANDA DI ONESTI SOMARI DEL CALCIO, E ALTRI CINQUE MINUTI CON L’IRLANDA, DOVE INSIGNE PROVA A FARE EDER. ALLA FINE, VITTORIA STRAMERITATA DEI VERDI, STORICA QUALIFICAZIONE. L’ITALIA? MEDIOCRISSIMA, COME DAL PRIMO MINUTO DI QUESTO EUROPEO
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Il disperato bisogno di regalarci una qualche euforia collettiva insieme alle sordide trombe di regime che devono pompare qualunque alito anche fetido per esigenze di marketing televisivo fa si che dovremmo festeggiare non so cosa, questi ottavi di finale suppongo, ma se vado a guardare con due gocce lubrificanti di collirio il recente passato, vedo mezz’ora di calcio discreto con un inguardabile Belgio, ma solo dopo l’invenzione a due, Bonucci e Giaccherini; cinque minuti con la Svezia, dominati da una banda di onesti somari del calcio, fino all’invenzione di Eder e altri cinque minuti con l’Irlanda, dove Insigne, appena entrato, prova a fare Eder con una giocata solista, ma trova solo il palo.
Alla fine, vittoria strameritata dei verdi di O’Neill, storica qualificazione e fantastico vederli festeggiare i tifosi, i migliori, più eccitanti tifosi del mondo e prima o poi Bono s’inventerà un inno tutto per loro. Una nazione di cinque milioni di magnifici pazzi, quanto basta per mettere al mondo James Joyce. L’Italia? Mediocrissima, come dal primo minuto di questo Europeo.
Si dice Irlanda, ma si pensa Spagna. A rimettere Bonucci e compagni con la testa sul verde, in tutti i sensi, di Lille, prato marcio incluso, sono proprio loro le undici belve gaeliche che prendono a martellare dal primo secondo caviglie e tibie, tutto quanto sia verniciato d’azzurro gli passi davanti.
Ne risulta una specie di mattanza che non trova bottino nel primo tempo solo perché Sirigu fa il Buffon (in panca a sfebbrare) e l’arbitro non trova l’energia per fischiare un rigore lampante per una spallata in area di Bernardeschi, imbarazzante quasi quanto Sturaro, De Sciglio e Thiago Motta, che spazza via non so quale irlandese.
Tre tiri in porta in tutta la partita e irlandesi generosi e guerrieri fino in fondo, che sembrano replicare l’inutile fatica degli svedesi. Pestano, spingono, sgomitano e trovano il legittimo gol a dieci minuti dalla fine.
Con la Spagna sarà durissima. Loro possono perdere solo se fanno i posoni, come contro la Croazia. In quanto a Conte. Prima o poi, oltre che celebrarlo da copione a monte, dovremo interrogarci su alcune sue reiterate e obiettive cazzate. Tipo insistere su bolliti plateali come Thiago Motta, far giocare a sinistra Florenzi e ignorare talenti come El Shaarawy e Insigne. Per non parlare di Zaza. Per me, di gran lunga, il migliore degli attaccanti.