PUBBLICITA' PROGRESSO: MOZZA LA TESTA, L'IRAQ NON ESISTE
SU QUEL TRENO PER CATANIA SALE UN DOPPIO-ELIO -
TRONCHETTI: «PER ORA NESSUN PROGETTO DI UNO SPEZZATINO RCS»



1 - L'indecenza è un lusso che oggidì possono permettersi solo i mediatori della comunicazione pubblicitaria, in grado di dare scandalo fregandosene del prossimo. E ci si arriva con quel pizzico di patinato-glamour per essere, come dicono i cosiddetti creativi, detti anche "copy", così "up-to-date", cioè aggiornati.

Chi salta come un falco (o è solo una sfortunata casualità?) sulle ruote dell'attualità horror di questi giorni (la decapitazione di Nick Berg) è l'Istituto Italiano del Design (www.ied.it) - che si definisce come "il network internazionale di formazione nella moda, design, arti visive e comunicazione". Come nella sequenza foto-pubblicitaria che mettiamo in rete - ben visibile anche osservando la rete tramviaria milanese - due belle teste mozzate fanno il loro carosello pubblicitario per lo IED. Come se l'Iraq mozzateste non esistesse.

2 - Da www.repubblica.it - Elio Catania, numero uno di Ibm, è il nuovo presidente e amministratore delegato delle Ferrovie. Succede a Giancarlo Cimoli, chiamato a risollevare le sorti dell'Alitalia. La nomina è arrivata questa sera, con una nota del ministero del Tesoro. Il governo voleva fare in fretta per non lasciare le Ferrovie senza una guida e soprattutto voleva un supermanager, come annunciato dal premier Silvio Berlusconi. E il nome di Catania, un outsider d'eccellenza, è spuntato, come nella migliore delle tradizioni, soltanto nelle ultime ore, quando ormai la vicenda del rinnovo dei vertici (già scaduti da mesi) sembrava viaggiare su un binario morto. A imprimere la svolta è stata la chiamata di Giancarlo Cimoli alla guida dell'Alitalia. Un interregno, quello di Cimoli, durato appena dodici giorni.

Negli ultimi tempi a complicare la partita era stata la candidatura, indicata proprio da Cimoli, dell'amministratore delegato di Trenitalia Roberto Renon. Una soluzione all'insegna della continuità che non ha convinto il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi, peraltro il primo a sollevare il problema del rinnovo ai vertici delle Ferrovie.

Elio Catania, 58 anni, è nato e cresciuto in Ibm, dove arrivò nel 1970: ha ricoperto molti incarichi prima di arrivare alla presidenza. Dal maggio 2002 è tra l'altro nel consiglio direttivo di Confindustria e dal febbraio 2003 è vicepresidente di Assolombarda. Nel nuovo consiglio d'amministrazione siedono oltre a Elio Catania, Marco Staderini, Luciano Canepa, Stefano Zaninelli e Roberto Ulissi. Il nuovo assetto di vertice delle Ferrovia dovrebbe ora completarsi con la nomina del nuovo direttore generale, che vede in pole position Massimo Varazzani.




3 - Ettore Livini per Repubblica - Un´assemblea per pochi intimi. Due soci presenti. Entrambi in rappresentanza dell´azionista di riferimento, Tonino Perna. Che in meno di ventisei minuti hanno dato il via libera ? manco a dirlo all´unanimità ? a tutti e quattro i punti all´ordine del giorno. È lo strano destino della It Holding, società che può forse fregiarsi del record (negativo) di piccoli soci a Piazza Affari. Sul mercato c´è poco più del 10% del capitale. Il 63% è in mano a Perna, il 3% a Gian Franco Ferrè, il 21,3% a Luigi Giribaldi. Pochi ma buoni? Non proprio. Il finanziere di Montecarlo è un leone in gabbia: puntava su It per uno dei suoi classici mordi e fuggi. E invece si trova cinque anni dopo con un portafoglio gonfio solo di minusvalenze. Protestare in assemblea? No. Meglio "balcanizzare" l´azionariato più lineare di Piazza Affari a suon di denunce. Ha presentato un esposto contro It per la valutazione di Ferrè. Un altro contro la cassaforte di Perna, la lussemburghese Pa, per non aver riacquistato la sua quota. Nella speranza che due azioni (legali) rendano di più di tutte le sue azioni It che da un lustro attendono (senza successo) un compratore.

4 - Enrica Roddolo per Il Mondo - Il nuovo budget di Sky Italia passa in questi giorni sotto la lente di Rupert Murdoch: dall'Italia sarebbe stato chiesto un potenziamento della redazione e dello staff di tecnici. La News corporation dovrebbe pronunciarsi entro il 31 maggio (il 30 giugno scade il vecchio piano). Intanto Lachlan Murdoch (uno dei due figli, l'altro è James, nel business televisivo-editoriale di Murdoch) conta che Sky Italia raggiunga i «3 milioni di abbonati per fine anno, ora siamo quasi a quota 2 milioni e 700 mila», secondo quanto detto al Mondo a Bagnaia dove ha seguito la due giorni dell'Osservatorio giovani-editori. E da dove è partito per Londra, diretto poi in Australia. Quanto a un quotidiano popolare in Italia «non c'è un piano, ma siamo aperti a nuove opportunità».


5 - TRONCHETTI: «PER ORA NESSUN PROGETTO DI UNO SPEZZATINO RCS»
Giuliano Zulin per Libero


Resta per ora ai box lo spezzatino Rcs. Marco Tronchetti Provera, membro del patto di sindacato che regola la holding di via Solferino, smentisce l'esistenza di progetto per dividere in due il gruppo guidato da Cesare Romiti. Raffreddando così le speranze dello stesso numero uno della società editrice del "Corriere della sera". Il quale, caldeggia lo spezzatino, per reperire liquidita. Soldi che servirebbero a Romití per risanare i bilanci delle sue società: Impregilo, Gemina e Aeroporti di Roma. «A oggi, nessuna tesi concreta mi è stata presentata da alcun advisor di Rcs», ha detto Tronchetti Provera. «Questi tipi di riassetto - ha spiegato il presidente di Telecom - possono avvenire solo se la società decide di valutare queste opzioni».

Tronchettí ha poi smentìto anche una possibile fusione tra Pirelli e Olimpia, la holding azionista di riferimento di Telecom Italia: «Non abbiamo nessuna previsione né di variare il perimetro né di arrivare ad una fusione. Peraltro - ha continuato il manager- la decisione eventuale sarebbe di tutti gli azionisti di Olimpia. Sarebbe improprio parlarne ora».
I conti della Pirelli & C. «dovrebbero rimanere in nero, in continuo miglioramento» di qui al 2006. Per questo il gruppo procederà «a un altro taglio dei costi di 100 milioni per quest'anno», ha specificato Tronchetti, prevedendo per il triennio 2004-2006 una crescita media dei ricavi del 10% all'anno.


Dagospia 18 Maggio 2004