peter thiel elon musk

AHI-THECH! SI È INTERROTTA LA STRAORDINARIA CORSA IN BORSA DI “PALANTIR” DI PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNODESTRA AMERICANA – NELL’ULTIMO ANNO IL TITOLO AVEVA GUADAGNATO IL 234%, MA DI RECENTE HA CEDUTO IL 32,9% –  DIETRO AL TONFO DEL COLOSSO HI TECH CI SONO I TAGLI ALLA DIFESA DECISI DALL’AMMINISTRAZIONE TRUMP E DAL “DOGE” MUSK – THIEL È LO SPONSOR PRINCIPALE DEL VICEPRESIDENTE JD VANCE (SUO EX DIPENDENTE)…

Estratto dell’articolo di Vittorio Carlini per “Il Sole 24 Ore”

 

JD VANCE PETER THIEL

«Buying the deep». Letteralmente: comprare il (nel) ribasso. È una strategia d’investimento che consiste nell’acquistare un’azione, o altro asset finanziario, dopo un calo significativo del prezzo, con la convinzione che il valore tornerà a salire. Ebbene: proprio in questi giorni si parla di “buying the deep” riguardo ad alcuni titoli hi tech. Tra questi: Palantir Technologies.

 

La società statunitense, quotata al Nasdaq, da un lato nell’ultimo anno (chiusura al 12/3/2025) ha guadagnato il 234,6%; ma dall’altro - dal record di 124,6 dollari- ha più di recente ceduto il 32,9%. Ecco, quindi, l’indicazione da parte di alcuni operatori: “buying the deep”. Sennonché, il rischio è che la realtà sia differente. Cioè, che si concretizzi il cosiddetto “catching a falling knife” (“afferrare un coltello che cade”). Detto in altre parole: il pericolo è che l’azione, invece di risalire, continui, anche tra alti e bassi, a scendere. [...]

 

Palantir

 [...] richiede di ricordare - seppure in linea di massima - l’oggetto sociale del gruppo. Palantir Technologies è attiva in tre aree. La prima è costituita dall’offerta di servizi legati alle sue piattaforme in cloud. Quest’ultime sono, essenzialmente, quattro. In primis va ricordata Palantir Gotham che aiuta - tra le altre cose - ad identificare modelli nascosti nei big data, supportando operazioni d’intelligence.

 

Ci sono, poi, Palantir Foundry e Palantir Apollo che consentono, rispettivamente, l’ottimizzazione della filiera produttiva (ad esempio nel pharma) e l’aggiornamento dei software in ambienti critici (settore militare). Infine: Palantir Aip. Vale a dire: l’ Intelligenza artificiale (Ia) per decisioni strategiche.

 

palantir - la pietra veggente nel signore degli anelli

La seconda area d’attività è, invece, l’ “On-Premises Software”. Cioè: la vendita di licenze software, principalmente a termine, che permette ai clienti di usare le soluzioni di Palantir nei propri ambienti. Da ultima - ma non meno rilevante - esiste la consulenza ed adattamento dei prodotti alle esigenza del cliente. A fronte di quanto descritto è chiaro perché, nella divisione dei ricavi, la multinazionale americana faccia distinzione tra business governativo (1,57 miliardi di dollari nel 2024) e commerciale (1,3 miliardi).

 

Ciò detto, quale allora l’andamento dell’attività? Nel quarto trimestre dello scorso esercizio l’azienda, sia sul fronte dei ricavi (827,5 milioni) e della redditività (0,14 dollari l’Eps adjusted), ha battuto le stime. Non solo.

 

palantir alex karp peter thiel donald trump jd vance

La società ha comunicato un outlook sul 2025 molto positivo: il giro d’affari, ad esempio, è previsto tra 3,741 e 3,757 miliardi, con il settore commerciale in espansione di almeno il 54%. In un simile contesto il titolo di Palantir Technologies, nella singola seduta successiva alla pubblicazione dei dati, ha guadagnato il 22,9%. Ciò detto, e più sul lungo periodo, l’azienda nell’intero 2024 ha incrementato la prima riga di conto economico del 29% (sul 2023) mentre l’utile netto GAAP è salito a 467,9 millioni (16% la marginalità).

 

Insomma: i numeri sembrano indicare una realtà con solidi fondamentali, in rapida crescita e che ha da due esercizi ha costantemente raggiunto la profittabilità (nel 2022 Palantir Technologies aveva fatto segnare il rosso di 371 milioni).

 

CRESCITA DI PALANTIR RISPETTO AGLI ALTRI CONTRACTOR DELLA DIFESA USA

[...]  a ben guardare - nonostante l’incremento dei clienti commercial - l’incidenza delle commesse governative non è calata molto: era il 58% del giro d’affari nel 2021 e si è assestata al 55% nello scorso anno. Certo: la traiettoria di fondo è in diminuzione. Inoltre alcuni operatori sottolineano come, da una parte, i tagli alla difesa non dovrebbero direttamente coinvolgere le soluzioni di Palantir; e che, dall’altra, i suoi prodotti - focalizzati sull’ efficientamento dell’operatività - potrebbero trarre addirittura beneficio dalla sempre maggiore automazione delle agenzie voluta in seno al programma Doge (che sta provocando migliaia di disoccupati).

 

donald trump peter thiel

Ciò detto, tuttavia, proprio il rischio dei minori esborsi per la difesa è tra i motivi dei ribassi del titolo nelle ultime settimane. In altre parole: il mercato nota come il business governativo sia ancora preponderante e - quindi - cinicamente si preoccupa.

 

Ma non è solo questione di commesse militari o per la difesa. Altro aspetto è quello che riguarda l’utile netto e la sua composizione. Diversi analisti sottolineano l’impatto della gestione finanziaria sui profitti. Così, ad esempio, l’ultima riga di conto economico nel 2024 si è - per l’appunto - assestata a quota 467,9 milioni. Alla cifra, però, hanno contribuito in maniera rilevante gli interessi attivi (196,8 milioni). Un evento estemporaneo? Non proprio.

 

alex karp di palantir con volodymyr zelensky a kiev

La voce contabile in oggetto, dal 2021 al 2024, è costantemente aumentata. In particolare: il salto maggiore è avvenuto tra il 2022 e il 2023, quando si è passati da 20,3 a 132,6 milioni. In conclusione: il risultato netto non consegue esclusivamente dal core business, bensì è l’effetto anche di attività finanziarie. Vero! Al fine di cogliere la reale redditività di Palantir Technologies è sufficiente guardare all’Operating income.

 

Quest’ultimo, sempre nel 2024, è salito a 310,4 milioni (erano stati 119,9 nel 2023). E, però, il suo rapporto con i ricavi vale l’11%. Una marginalità inferiore a quella riconducibile all’utile netto (16% del giro d’affari). Come dire: l’Eps (adjusted) ha battuto le stime (spingendo il titolo), ma il fatto deve analizzarsi con i giusti distinguo, rimarcando la rilevanza di attività slegate dal core business.

 

donald trump peter thiel

Insomma: l’analisi dei numeri - unitamente alla conoscenza della storia aziendale - può aiutare il risparmiatore fai-da-te a comprendere se si trova di fronte ad un’opportunità di “buying the deep” o se, diversamente, la situazione sia riconducibile al film horror dal titolo: “catching a falling knife”. [...]

alex karp di palantir a kiev

peter thiel Il venture capitalist Peter Thiel e? stato a lungo un mentore di Altman

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)