big bolla immobiliare londra

AIUTO, A LONDRA SCOPPIA LA BOLLA (IMMOBILIARE) - L’EUROPA TREMA PER CIO’ CHE STA ACCADENDO NELLA CITY: LA PROBABILE FUGA DI AZIENDE E SOCIETA’ PER LA BREXIT FA CROLLARE IL VALORE DEGLI IMMOBILI (PREVISTO UN MENO 20%). EFFETTO-CASCATA SU FONDI IMMOBILIARI E BANCHE

Gianni Del Vecchio per “www.huffingtonpost.it

 

BOLLA IMMOBILIARE LONDRABOLLA IMMOBILIARE LONDRA

La bolla immobiliare inglese sta scoppiando. A Londra i primi effetti si stanno già facendo sentire ed è molto probabile che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi il prezzo degli immobili, commerciali e residenziali, subirà un tracollo, che può essere anche nell'ordine del 20 per cento, stando alle stime prudenziali di diversi analisti. Un problema solo inglese?

 

MARK WILSONMARK WILSON

Non proprio, perché con la grande interconnessione finanziaria che c'è fra le banche britanniche e quelle del resto del mondo il virus è destinato a propagarsi anche nel Vecchio Continente. E di conseguenza anche in Italia, dove già adesso le banche sono in grande sofferenza, strette fra il bisogno di nuovi capitali e l'esigenza di liberarsi del fardello dei crediti di difficile recupero.

 

Insomma, potenzialmente ci sono tutti gli ingredienti per un'estate caldissima per gli istituti di credito italiani. Motivo per cui la trattativa fra Bruxelles e Roma per sbloccare un intervento statale a tutela delle nostre banche diventa sempre più urgente.

 

Ma cosa sta succedendo a Londra? E quali sono i primi segnali dello scoppio della bolla? Ad oggi sei importanti fondi immobiliari che operano in Inghilterra hanno annunciato il blocco dei rimborsi agli investitori che hanno chiesto il riscatto delle proprie quote. Fra questi sei ci sono i quattro pilastri del mercato immobiliare: M&G, Henderson, Standard Life e Aviva.

M&G

 

Come funzionano e cosa fanno questi fondi? Essenzialmente raccolgono sul mercato - tramite strumenti finanziari elaborati, sia di capitale che di debito - fondi per comprare i grossi centri commerciali e i palazzi pieni di uffici di cui è stracolma la City.

 

Gestendo queste enormi proprietà, remunerano gli investitori, poggiando la propria solidità sul valore degli immobili stessi. Ora, dopo la Brexit, tanti investitori, sia istituzionali che singoli risparmiatori, stanno chiedendo di rientrare sulla base della comprensibile paura che tutta una serie di aziende e società con base a Londra possano abbandonare gli uffici. I fondi però non si trovano nella situazione di poter affrontare queste richieste: in altre parole hanno problemi di liquidità.

 

E lo avranno per parecchi mesi se non anni, visto che per soddisfare queste richieste devono mettere sul mercato gli immobili di proprietà. Ovviamente la messa sul mercato di un grosso stock di case e uffici farà scendere, e di molto, i prezzi, facendo così scoppiare la bolla, cresciuta negli ultimi anni a dismisura grazie agli investimenti immobiliari a Londra fatti da russi, arabi e magnati asiatici.

quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte quartier generale di Deutsche Bank a Francoforte

 

Il grande rischio però non sta tanto nello scoppio della bolla in sé, ma nel modo in cui si può propagare al settore finanziario e di conseguenza sui mutui e i prestiti concessi a famiglie e imprese, inglesi e non. Intanto bisogna considerare che ben 4 dei fondi immobiliari in difficoltà fanno capo a compagnie assicurative di prim'ordine nel regno Unito: Prudential, Aviva, Standard Life e Canada life.

 

DEUTSCHE BANK DEUTSCHE BANK

Gli amministratori delegati iniziano ad avere paura di una fuga degli investitori, tanto che già si stanno attrezzando per tenerseli stretti. Un solo esempio: Mark Wilson, Ceo di Aviva, ha promesso ai propri azionisti di portare l'utile per azione al 50 per cento. Ma non è solo il settore assicurativo ad essere sotto pressione.

 

Stando alle opinioni raccolte fra gli operatori di mercato che lavorano sulla piazza londinese, c'è inevitabilmente una correlazione fra i fondi immobiliari e le banche. Istituti come Barclays, Deutsche Bank e la stessa Unicredit hanno un'esposizione nei confronti dei property funds. Quindi una forte svalutazione di quest'ultimi può portare a una contestuale perdita di valore per gli attivi delle banche.

 

BARCLAYS BARCLAYS

Senza considerare che se cade il mercato immobiliare, cade anche il valore delle garanzie che le famiglie di solito danno per l'accensione di mutui. In altri termini, si può instaurare un circolo vizioso micidiale sia per le banche che per i clienti. Il più classici degli effetti domino, un po' sullo stile di quello che è successo con la crisi dei mutui subprime del terribile biennio 2007-2008.

 

barclays barclays

Quanto lo scoppio della bolla immobiliare inglese sia pericoloso per l'Europa, e in ultima analisi per l'Italia, è la domanda che si stanno facendo in queste ore nelle sedi operative delle banche d'affari londinesi. Molto dipenderà da quanto sarà grande il crollo dei prezzi delle case e da quanto saranno nei fatti esposte le banche europee.

 

Da una parte, c'è l'ottimismo dovuto al fatto che rispetto alla crisi americana di nove anni fa ci sono in giro pochissimi strumenti tossici come le famose Cdo e Abs, che fecero da propagatori esponenziali dello scoppio della bolla.

statue spuntate nella city di londrastatue spuntate nella city di londra

 

tech city a londratech city a londra

Dall'altra parte però c'è il fatto che un'eventuale ulteriore perdita di valore degli attivi delle banche europee si andrebbe pericolosamente ad aggiungere alle difficoltà che già adesso mettono sotto pressione i bilanci degli istituti, come la questione derivati per Deutsche Bank o la questione crediti inesigibili per Mps. Insomma, sembra abbastanza inevitabile che un'onda si abbatterà presto sulle banche europee, e italiane. Se sarà un flutto sopportabile o uno tsunami, è tutto da vedere.

Ultimi Dagoreport

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...