agnelli paratici

C'E' UN TASSELLO DA CONSIDERARE NELL'INCHIESTA SULLA JUVENTUS: LA BORSA - GLI EVENTUALI ILLECITI COMMESSI DA ANDREA AGNELLI, PAVEL NEDVED, FABIO PARATICI E GLI ALTRI INDAGATI (ANCHE PER EMISSIONE DI FATTURE PER OPERAZIONI INESISTENTI), ANDREBBERO A IMPATTARE SUGLI INTERESSI (E I PORTAFOGLI) DI MIGLIAIA DI AZIONISTI CHE HANNO FATTO LE LORO SCELTE DI INVESTIMENTO SULLA BASE DI INFORMAZIONI (BILANCI, REPORT PERIODICI, COMUNICATI STAMPA) RITENUTE VERE E CORRETTE. TANT'È CHE LA PENA PER LE FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI NELLE QUOTATE È DA TRE A OTTO ANNI INVECE CHE DA UNO A CINQUE…

1 - JUVENTUS, NELL'INCHIESTA PLUSVALENZE ANCHE I COMPENSI DEI PROCURATORI

pavel nedved andrea agnelli foto mezzelani gmt 169

Massimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti per il "Corriere della Sera"

 

«Mandati fittizi» per i rinnovi contrattuali (praticamente scontati) dei giocatori della Juventus. È questo uno dei capitoli investigativi su cui stanno lavorando gli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Torino che negli ultimi sei mesi hanno analizzato le svariate voci messe a bilancio dal club bianconero. Nel mirino della Procura non c'è solo una «gestione malsana delle plusvalenze», queste ultime utilizzate quale autentico strumento «salva bilanci».

andrea agnelli foto mezzelani gmt 84

 

Ma s' indaga anche su presunte operazioni «opache» - così le definiscono gli inquirenti - che hanno fatto nascere un sospetto: che nell'ambito delle trattative per l'acquisto o la cessione di giocatori, oltre a quelle per i rinnovi contrattuali di chi era saldamente inamovibile, venisse riservato un trattamento economico speciale, proprio ai procuratori. In sostanza: compensi che non corrisponderebbero alle prestazioni effettivamente rese, secondo l'ipotesi investigativa.

paratici agnelli foto mezzelani gmt 191

 

È infatti vasto il materiale documentale sequestrato dalle Fiamme gialle nelle perquisizioni di venerdì sera, su delega dei pubblici ministeri Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dell'aggiunto Marco Gianoglio: nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza i reati di false comunicazioni sociali e fatture per operazioni inesistenti nei confronti di Andrea Agnelli, del vicepresidente Pavel Nedved, dell'ex ds Fabio Paratici e di un manager (e due ex) dell'area finanza.

andrea agnelli e fabio paratici foto mezzelani gmt 161

 

Al di là di queste contestazioni, c'è anche il filone che riguarda gli agenti, appunto. Al netto dei valori di acquisto dei singoli giocatori o della retribuzione dello stipendio, il passaggio di un atleta da una squadra all'altra comporta anche il pagamento di un procuratore, ovviamente: quello che rappresenta il campione - o l'aspirante tale - e che alla firma del contratto riceve una commissione in base a una percentuale calcolata sul valore dell'affare.

 

Proprio la voce «commissioni» è iscritta a tutti gli effetti nei bilanci. Basta dare un'occhiata agli importi spesi tra il 2018 e il 2021, gli anni finiti sotto la lente della Procura, per capire che si sta parlando di grosse cifre. Secondo calcoli a suo tempo fatti dalla Federcalcio, nel 2019 dalle casse della Juventus erano usciti 44,3 milioni di euro per pagare le «parcelle» dei procuratori. Spesa poi ridotta a 20,8 milioni nel 2020, dato sempre al top tra le squadre italiane. Pesa sicuramente la presenza sul prato delle superstar, a partire da Cristiano Ronaldo, ma fino a un certo punto se la «commissione capitalizzata» dell'agente di Emre Can fu di 15,8 milioni di euro (nel 2019).

fabio paratici foto mezzelani gmt19

 

Muovendo i campioni o presunti tali, gli agenti sono diventati i padroni del giocattolo, gonfiando i costi del pallone a dismisura: non solo quelli della Juve. Anche se nei libri mastri bianconeri ci sono notevoli esempi: per il passaggio di CR7 dal Real ai bianconeri, Jorge Mendes ha incassato 11,5 milioni di euro; mentre Mino Raiola, nei quattro anni (2012-2016) in cui ha tutelato gli interessi di Paul Pogba (oggi al Manchester United) ha incassato complessivamente sui 36,4 milioni.

 

andrea agnelli foto mezzelani gmt 85

E proprio riguardo a Ronaldo e alla sua «carta famosa che non deve esistere teoricamente» (su compensi arretrati), i pm potrebbero ascoltare come testimone Cesare Gabasio, esperto in diritto dello sport e da gennaio general counsel della Juve, con il compito di riportare direttamente al presidente Agnelli. A insospettire gli inquirenti non sono i compensi delle estenuanti trattative che vanno avanti per settimane durante il calciomercato, ma quelle operazioni in cui tutto è già deciso a tavolino, e dove la firma è pressoché scontata.

 

cristiano ronaldo e il procuratore jorge mendes 4

Sotto la lente della Procura ci sono anche gli scambi - operazioni a «specchio» - tra le società a parità di costo dei calciatori con lo scopo di creare plusvalenze. E negli atti dell'inchiesta «Last Banner», sulle estorsioni degli ultrà al club (2018/19), da un'intercettazione tra un giocatore e un amico saltò fuori un sospetto che i poliziotti della Digos definirono «di assoluta gravità» (ma mai contestato): che alcune trattative di calciatori andassero «a buon fine esclusivamente dietro pagamento di soldi in nero». Agli agenti.

 

mino raiola

2 - L'«AGGRAVANTE» BORSA E IL REBUS CONTABILE LA VERIFICA DELLA CONSOB

Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"

 

Plusvalenze sospette e false comunicazioni sociali. È su queste due ipotesi, una investigativa e l'altra di reato, che si muove l'inchiesta della procura di Torino sui bilanci della Juventus. Ma con quattro «aggravanti», diciamo così:

 

1) il rango del club (amato/odiato da milioni di tifosi);

2) la quantità di episodi (per un totale di 282 milioni in 3 anni);

3) il fatto che sia quotato in Borsa;

4) l'appartenenza al gruppo Exor (quotato) che a sua volte redige un bilancio consolidato sulla base dei consuntivi delle controllate. La questione Borsa (Juve ed Exor) è tutt' altro che un dettaglio, perché gli eventuali illeciti commessi da Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e gli altri indagati (anche per emissione di fatture per operazioni inesistenti), andrebbero a impattare sugli interessi (e i portafogli) di migliaia di azionisti che hanno fatto le loro scelte di investimento sulla base di informazioni (bilanci, report periodici, comunicati stampa) ritenute vere e corrette.

 

STS HITACHI CONSOB

Tant' è che la pena per le false comunicazioni sociali nelle quotate è da tre a otto anni invece che da uno a cinque. Nel recente passato il reato di false comunicazioni sociali è stato contestato nelle inchieste su Mps con condanne a sei anni, Saipem (tutti assolti), Banca Popolare di Bari (non quotata ma con azioni diffuse al pubblico). Altro effetto immediato è la discesa in campo della Consob, l'Autorità di tutela del mercato finanziario che ha una sua task force investigativa con competenze tecniche mirate e spesso complementari a quelle dell'autorità giudiziaria.

andrea agnelli e cristiano ronaldo foto mezzelani gmt 185

 

La Juventus, tuttavia, ha subito messo in chiaro in una nota ufficiale di ritenere «di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato».

 

cristiano ronaldo ed andrea agnelli foto mezzelani gmt33

Si preannuncia una battaglia «di fino» sull'interpretazione delle leggi contabili nella «variante» calcio. Ma per quanto la materia delle valutazioni dei calciatori sia opinabile il club dovrà spiegare il tenore di certe intercettazioni («gli ammortamenti e tutta la m... che sta sotto e non si può dire») e su quali basi siano stati supervalutati giocatori di scarso valore. C'è poi il capitolo Ronaldo, forse più scottante di quanto appaia. Uno degli intercettati si è lasciato sfuggire un commento su una «carta famosa che teoricamente non deve esistere».

 

AGNELLI CRISTIANO RONALDO JUVENTUS BENEVENTO

Cioè? Un accordo segreto? E perché non deve esistere? Ronaldo ha rappresentato nel bene (sportivo) e nel male (costi) un asset fondamentale anche del bilancio, anzi ha condizionato pesantemente gli ultimi esercizi: tutto ciò che riguarda i rapporti economici Juve-Ronaldo dovrebbe essere alla luce del sole e dei conti. Il tema delle plusvalenze, ridotto all'essenziale, sta in questi termini: nelle compravendite esse si realizzano iscrivendo in bilancio il prezzo di vendita di un giocatore superiore al costo di acquisto al netto degli ammortamenti.

 

Nei conti della Juve al 30 giugno 2019-2020-2021, chiusi tutti in rosso, i magistrati individuano 282 milioni di plusvalenze sospette su 322 milioni contabilizzati. In questa ipotesi - tutta da dimostrare e che il club respinge - significa che, sebbene in rosso, quei bilanci «gonfiati» avrebbero dovuto chiudere con perdite ben più rilevanti secondo i pm: 171 milioni anziché 39 nel 2019, 209 anziché 89 nel 2020 e 240 invece di 209 nel 2021. Allarghiamo l'orizzonte restando in questa prospettiva.

 

cristiano ronaldo e andrea agnelli

Il rebus contabile potrebbe anche alzarsi di livello, ovvero salire nella Exor, la holding di partecipazioni della famiglia Agnelli-Elkann (Stellantis, Cnh, Ferrari, gruppo editoriale Gedi), per il semplice fatto che nel suo bilancio consolidato confluiscono, influenzandolo, anche i risultati del club bianconero, controllato al 63,8%.

 

Intanto il club è pronto a piazzare sul mercato l'aumento di capitale da 400 milioni autorizzato dalla Consob che però nel frattempo ha sottoposto la società - si legge nella Nota di sintesi dell'operazione - «a una verifica ispettiva in merito alla voce "Proventi da gestione diritti calciatori" iscritta nei bilanci al 30 giugno 2020 (complessivamente pari a euro 172 milioni) e al 30 giugno 2021 (complessivamente pari a euro 43,2 milioni)». Dunque il club «è esposto al rischio che ad esito della verifica ispettiva in corso la Consob adotti provvedimenti sfavorevoli per il Gruppo».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?