giacimento di gas scoperto da eni in egitto

CAIRO A TUTTO GAS - L’ENI SCOPRE IN EGITTO IL PIÙ GRANDE GIACIMENTO DI GAS DEL MEDITERRANEO - GARANTIRÀ RISORSE FINO A 850 MILIARDI DI METRI CUBI - GODE IL PRESIDENTE EGIZIANO AL SISI: AVRÀ ABBONDANTI FORNITURE PER UN VENTENNIO

AL SISIAL SISI

A. Gr. Per “la Repubblica”

 

Eni realizza la maggiore scoperta di idrocarburi del Mediterraneo, e la seconda della sua storia dopo quella del 2012 nel mar mozambicano. Sempre gas, ma stavolta il ritrovamento avviene nel cortile di casa dell’azienda: l’Egitto, dove Eni opera da sessant’anni.

 

Un paese più che maturo dal punto di vista esplorativo; ma l’adozione di nuove tecnologie e la scelta di scavare un particolare tipo di rocce quella che sedimentano dai carbonati marini - ha permesso agli italiani di riuscire dove altri avevano fallito. Presto, tra il 2016 e il 2017 stimano gli addetti ai lavori, il gas rinvenuto poco al largo delle coste di Porto Said nel pozzo “Zohr 1X” farà la gioia del nuovo Egitto di Al-Sisi, garantendone le forniture per un ventennio; e darà fiato ai conti e al morale dell’Eni, messi alla prova dal crollo dei prezzi petroliferi, dimezzati in un anno e ai minimi da sei.

GIACIMENTO DI GAS SCOPERTO DA ENI IN EGITTOGIACIMENTO DI GAS SCOPERTO DA ENI IN EGITTO

 

La scoperta è una colonna di metano alta 630 metri, per 100 chilometri quadrati e a 1,5 di profondità, con potenziali risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas (5,5 miliardi di barili di olio equivalente). Ma le prime proiezioni potrebbero essere per difetto, anche perchè Zohr «presenta un potenziale a maggiore profondità, che sarà investigato in futuro», riporta una nota. «E’ un giorno davvero importante per la società e le persone di Eni - ha dichiarato l’ad Claudio Descalzi - . Il risultato conferma le nostre competenze e capacità di innovazione tecnologica con immediata applicazione operativa, e dimostra soprattutto lo spirito di forte collaborazione tra tutte le componenti aziendali ».

ENI LOGO 
ENI LOGO

 

Eni da pochi qualche anno si è specializzata in una strategia di ricerca sparagnina ma efficace: solo idrocarburi convenzionali, solo zone ben conosciute, solo progetti di facile sviluppo e rapida commercializzazione. Così negli ultimi 7 anni Eni ha scoperto 10 miliardi di barili di risorse, 300 milioni nel solo 2015. «L’esplorazione - ha aggiunto Descalzi - si conferma al centro della nostra strategia di crescita, e conferma la posizione di Eni al top dell’industria ».

 

La licenza esplorativa del giacimento Zohr fu firmata nel 2014, «a seguito di una gara internazionale competitiva». Eni ne detiene il 100%, e non è escluso che presto possa venderne una parte per far cassa e dividere le spese di sviluppo.

 

GASDOTTO IN EGITTOGASDOTTO IN EGITTO

Nel fine settimana Descalzi è stato al Cairo «per aggiornare il presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, e per parlare della nuova scoperta con il primo ministro del paese, Ibrahim Mahlab, e il ministro delle risorse minerarie, Sherif Ismail». Anche il leader del governo italiano Matteo Renzi, che un anno fa contribuì alla nomina di Descalzi all’Eni, s’è felicitato: «Complimenti a Eni per lo straordinario risultato di un lavoro di ricerca, che si inserisce nell’ambito dei rapporti economico-strategici dell’Italia con l’Egitto e in generale con l’intero continente africano».

 

 

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