gubitosi laghi paleari alitalia calenda

STASERA 'REPORT' SI CUCINA ALITALIA: IL VIDEO DI GIOVANNA BOURSIER - MISTER POLTRONE (23 INCARICHI) E’ UNA VECCHIA CONOSCENZA DELLA COMPAGNIA. ENRICO LAGHI, NEO COMMISSARIO, LAVORO' CON FANTOZZI. CON ETHIAD E’ STATO PRESIDENTE DEL COLLEGIO SINDACALE. HA RUOLI DALLA RAI ALL’ENI E NELL’ANSA - LA PRECISAZIONE DI LAGHI

 

 

 

In riferimento all’articolo “Quando Fantozzi chiese chiarimenti” si precisa quanto segue:

Sulla vicenda relativa alla vecchia Alitalia e all’azione di responsabilità proposta dal prof. Fantozzi si precisa che sul caso venne in seguito aperta una indagine della magistratura. Il prof. Laghi non è mai risultato né indagato, né oggetto di avvisi di garanzia.

Sugli incarichi del prof. Laghi, si precisa che è tipico della professione di ricoprire diversi incarichi. Comunque il prof. Laghi ha rassegnato le dimissioni da presidente di MidCo e amministratore di CAI, così come da altri incarichi impegnativi, prima della sua nomina a commissario straordinario di Alitalia.

 

Allo stato attuale, è commissario straordinario delle procedure del Gruppo Ilva, la cui chiusura del procedimento di vendita è attesa a breve, e di Alitalia – SAI SpA. Il numero di incarichi ricoperto da Enrico Laghi rispetta totalmente la normativa fissata da Consob sul limite al cumulo dei ruoli per soggetti che abbiano posizioni in società quotate.

Sulla questione della incompatibilità tra l’attuale incarico di commissario e precedenti incarichi in CAI e MidCo, si precisa che il prof. Laghi non ha mai avuto funzioni di gestione della compagnia aerea e non ha mai ricoperto ruoli di amministrazione, direzione o controllo di Alitalia–SAI, società attualmente sotto Amministrazione Straordinaria.

 

In aggiunta, la legge 190/2012 in materia di Anticorruzione, che regola l’inconferibilità e l’incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso enti privati in controllo pubblico, non è applicabile alle Amministrazioni Straordinarie delle grandi imprese in crisi, che sono disciplinate da norme speciali.

 

Estratto dal servizio di Giovanna Boursier per 'Report' che andrà in onda stasera, pubblicato dal 'Corriere.it'

 

DELRIODELRIO

Seguiamo Alitalia dal 2008 e ci torniamo adesso: sembra di essere da capo. Alitalia è di nuovo insolvente, ripartono le trattative con sindacati e governo, gli esuberi sarebbero 1.700, e i lavoratori votano contro. L’azienda è di nuovo in amministrazione straordinaria. Il governo ha nominato altri tre commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Mentre la vecchia procedura è ancora aperta. 

 

Giovanna Boursier intervista Domenico Cempella, che a fine anni ’90 aveva chiuso l’ultima grande alleanza possibile, con KLM: “Fu Treu a chiamarmi all’ultimo per bloccarla. E fu un peccato per l’intero paese”. Parla anche il ministro per le infrastrutture e i trasporti Graziano Delrio, che dice: “Il governo ha concesso un prestito ponte di 600 milioni, che andrà restituito, nella speranza che riescano a salvare il salvabile”. 

luigi gubitosiluigi gubitosi

 

L’obiettivo è di evitare di cedere Alitalia a prezzi di saldo, quindi anche di rimediare agli errori degli ex manager, compresi quelli di Etihad. I commissari, aggiunge, “Si riservano anche di fare azione di responsabilità nei loro confronti”. Mentre sul referendum Delrio dice: “Credo che il no dei lavoratori all’accordo sia un errore, perché con il sì avremmo avuto più tempo per salvarla, ma nel voto ha contato la sfiducia verso i dirigenti, ormai pluriennale”.

 

Il commissario Gubitosi da parte sua conferma: “Stiamo lavorando duro e in fretta, partendo dal cercare di rivedere i contratti sul carburante e sui leasing degli aerei, che erano troppo onerosi”.

 

 

 

Sergio Rizzo per il Corriere della Sera

ENRICO LAGHIENRICO LAGHI

 

Dunque c' era anche il nome di Enrico Laghi, fresco di nomina a commissario dell' Alitalia araba, fra quelli a cui il commissario della vecchia Alitalia italiana Augusto Fantozzi aveva in mente di chiedere lumi circa il disastro della fu compagnia di bandiera: giusto prima di essere silurato dal governo Berlusconi.

 

Lo racconta stasera Report, la trasmissione di Raitre ora affidata a Sigfrido Ranucci, in un lungo servizio di Giovanna Boursier. Durante il quale, perché non ci siano dubbi, si mostra anche il documento che conferma il fatto, anche se quelle carte sono poi finite in fondo a un cassetto dal quale non erano finora uscite. E non è neppure difficile capire le ragioni dell' iniziativa di Fantozzi, che avrebbe voluto accendere un faro su una quarantina di persone coinvolte a vario titolo nella gestione o nel controllo della fu Alitalia.

AUGUSTO FANTOZZI AUGUSTO FANTOZZI

 

Il fatto è che Laghi è stato per tre anni, fino al momento del dissesto definitivo, presidente del collegio sindacale della disastrata compagnia di bandiera, nonché della controllata Alitalia servizi. Appena due fra i 110 incarichi ricoperti negli anni dallo stimato professionista romano non ancora cinquantenne.

 

Nella lista, impressionante, sono davvero poche le aziende pubbliche e private che mancano: da Rai a Telecom, dall' Ilva a Burgo, da Acea a Finnat a Fendi, all' Eni... e perfino all' agenzia di stampa nazionale Ansa. Ma fra tutti, sono i passati incarichi dell' Alitalia che in questo momento pesano di più, anche alla luce del fatto che agli attuali commissari, Laghi compreso, potrebbe toccare la decisione di avviare azioni di responsabilità nei confronti di chi ha gestito l' azienda finora.

 

ALITALIA ETHIADALITALIA ETHIAD

Sul Corriere avevamo già sottolineato come la circostanza di aver ricoperto e ricoprire attualmente così tanti incarichi (ben 23, al momento di assumere quello di commissario dell' Alitalia araba) fra cui alcuni in via di dismissione ma comunque in aziende non del tutto estranee alla vicenda, come la Cai che nel 2008 rifondò la compagnia ora nuovamente affondata e Unicredit che di quella società risulta azionista, rendesse poco opportuna la sua nomina. Ovviamente al di là delle capacità individuali, da presumere eccellenti.

 

cramer ball alitaliacramer ball alitalia

Non fosse altro, per una banale motivazione: chi ha coltivato per così tanto tempo rapporti professionali con soggetti che potrebbero risultare coinvolti a vario titolo in un commissariamento tanto complesso può trovarsi a prendere decisioni fatalmente in conflitto con i molti ruoli precedentemente ricoperti. Per giunta, nell' inchiesta di Giovanna Boursier si ricorda come Laghi sia stato presidente di Midco, ovvero la società che venne costituita da Cai per agevolare l' ingresso nella compagine azionaria di Poste italiane e di cui l' araba Etihad ha successivamente rilevato il 49 per cento.

 

ALITALIAALITALIA

E si ricorda pure l' esistenza di una norma introdotta al tempo del governo di Mario Monti secondo cui «non può essere nominato commissario chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell' impresa insolvente, ovvero si è in qualsiasi modo ingerito nella medesima». Disposizione che tuttavia secondo Laghi non calza affatto al suo caso. «Ci ha fatto sapere» dice nel servizio la giornalista di Report, «che non ha mai amministrato e gestito l' Alitalia oggi insolvente». Una precisazione che però non scioglie i dubbi che questa storia ha generato.

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?