xi jinping coronavirus

IL VERO CONTAGIO È QUELLO ECONOMICO – A FEBBRAIO L’INDICE DELLA MANIFATTURA CINESE HA SEGNATO 35,6: È IL DATO PEGGIORE DI SEMPRE, INFERIORE ANCHE A QUELLO RAGGIUNTO DURANTE LA CRISI FINANZIARIA GLOBALE – TUTTI I SETTORI SONO PARALIZZATI DALL’EMERGENZA. E LA CATENA DI PRODUZIONE DELLE MULTINAZIONALI È BLOCCATA – L’UNICA BUONA NOTIZIA È CHE CON LA CINA CHE SI FERMA SI È RIDOTTO L’INQUINAMENTO DEL 40%

1 – DUE MESI BUI PER L'INDUSTRIA DELLA CINA: PERDITE RECORD

Da “la Stampa”

 

coronavirus mercati 3

«Sotto la salda leadership del "cuore e nucleo" Xi Jinping, il virus sta tornando sotto controllo e la fiducia dei mercati è fermamente in ripresa». Con queste poche righe di accompagnamento, l' Ufficio nazionale di statistica cinese rilascia i peggiori dati economici di sempre. A febbraio l' Indice composito dell' attività manifatturiera del Paese segna 35.7, ovvero è di circa tre punti percentuali più basso del minimo raggiunto a novembre 2008, in piena crisi finanziaria globale.

coronavirus

 

 

Non va meglio con il settore dei servizi, che registra un tonfo di oltre 24 punti rispetto al mese precedente per assestarsi sui 29,6. Per intenderci questi dati tengono conto di nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte legate al settore e, in linea generale, si può affermare che un valore inferiore al 50 per cento indica una contrazione, mentre un valore superiore indica un' espansione. Ecco, fino ad oggi le previsioni dei maggiori istituti finanziari economici del globo, prevedevano che l' epidemia di coronavirus in Cina avrebbe prodotto una contrazione di qualche punto percentuale del pmi che si sarebbe riflessa in uno o due punti in meno sulla crescita del pil del primo trimestre 2020. Invece si scopre che i calcoli sono tutti da rifare, e fortemente al ribasso.

xi jinping con la mascherina 5

 

Mettiamo insieme qualche indicatore. Dal 21 gennaio al 9 febbraio, gran parte della popolazione cinese è stata ferma. Le vacanze del Capodanno lunare sono coincise con la messa in quarantena di circa 60 milioni di persone e in molte zone sono state estese, settimana dopo settimana, fino al 26 febbraio.

 

scaffali vuoti nei supermercati della virginia

Ovviamente si sono applicate misure diverse a seconda dei luoghi, ma per avere un' idea dell' impatto ci affidiamo a un calcolo del New York Times: a metà mese, a causa dell' epidemia, circa 760 milioni di cinesi, ovvero più della metà dello stato più popoloso del mondo, era soggetto a qualche forma di limitazione della libertà di movimento. Non nelle condizioni migliori per favorire la ripresa economica, dunque. E infatti. Calo dell' 80 per cento dei viaggi, del 50 per cento nel settore della ristorazione e del commercio al dettaglio, del 75 per cento nell' immobiliare rispetto al 2019. E l' industria non ha sofferto di meno, anzi. Le centrali elettriche hanno registrato un meno 50 per cento nell' acquisto di carbone, segno che la richiesta energetica del Paese ha subito la stessa inflessione.

TIM COOK FA VISITA ALLA FABBRICA FOXCONN IN CINA cinesi costruiscono volkswagen 3

 

L' inquinamento, altro indicatore indiretto della produzione industriale, è stato il 40 per cento inferiore a quello di un anno fa. Per non considerare la forza lavoro, quei 200 milioni di migranti di cui appena la metà è tornata in fabbrica, e solo da questo fine settimana. Secondo la multinazionale finanziaria Anz, a febbraio la Cina ha lavorato al 20 per cento delle sue capacità, per questo la ripresa sarà rapida e visibile già nel mese di marzo. Ma c' è anche un altro dato da considerare. I dati ufficiali non comprendono per definizione tutte quelle attività economiche che hanno un fatturato annuo inferiore ai 2,6 milioni di euro e che, secondo il Ministero dell' industria e della tecnologia informatica, hanno riaperto solo nel 30 per cento dei casi.

 

coronavirus gli effetti sul mercato delle auto

E, bisogna aggiungere, sono proprio queste piccole e medie imprese a rappresentare l' anima del cosiddetto "capitalismo di bambù". Si tratta del 90 per cento delle aziende cinesi e da sole rappresentano il 60 per cento del pil, il 70 per cento del settore dell' innovazione tecnologica e oltre l' 80 per cento dell' occupazione urbana. Non sarà quindi replicando il massiccio pacchetto di stimoli alle aziende di Stato che nel 2008 salvò il Paese dalla recessione globale che si troverà una soluzione.

cinesi costruiscono volkswagen 1

 

2 – CORONAVIRUS, LE IMMAGINI DELLA NASA MOSTRANO LA RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO IN CINA PER LA CRISI ECONOMICA E PRODUTTIVA

Da www.lastampa.it

 

coronavirus e mercatiil calo dell'inquinamento in cina per il coronavirus 1

Il dramma mondiale del coronavirus un effetto positivo, nella scia di contagi e morti, l’ha avuto, per l’inquinamento in Cina. La concentrazione di biossido di azoto nell’atmosfera è crollata in maniera impressionante, basta guardare le foto diffuse dalla Nasa, che mostrano il cambio di colore nei cieli del grande Paese orientale, da giallo ad azzurro, da gennaio 2019 a febbraio 2020. L’aria più pulita è dovuta “in parte” al rallentamento economico provocato dal coronavirus, hanno detto gli scienziati dell’Agenzia spaziale americana. L’effetto è stato provocato dallo stop temporaneo delle fabbriche cinesi, al fine di contenere il virus. La Cina ha raggiunto quasi gli 80 mila casi di contagio, con 2835 morti al momento in cui stiamo scrivendo.

il calo dell'inquinamento in cina per il coronavirus 2

 

Ad influire sul miglioramento delle condizioni dell’inquinamento è stato anche il blocco o comunque la riduzione della circolazione delle auto, che da Wuhan si è diffuso nel resto del Paese, con milioni di persone in quarantena.

coronavirus mercati 2

 

«E’ la prima volta che vedo questo effetto di ripulitura dell’aria in un’area così vasta», ha spiegato Fei Liu, ricercatrice del Goddard Space Flight Center della Nasa, specializzata in qualità dell’aria. Ha aggiunto che aveva notato un declino di biossido di azoto già durante la crisi del 2008, ma era stato più graduale e comunque aveva raggiunto minori effetti sull’atmosfera.

coronavirus negli usa sacramento californiapedoni con la mascherina a new yorkdonald trump a un comizio in south carolina 1xi jinping con la mascherina 6il calo dell'inquinamento in cina per il coronavirus

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?