bazoli cairo mentana della valle cimbri tronchetti rcs corriere

1. CORRIERE DELLE MIE BRAME: SI SCRIVE CAIRO, SI LEGGE BAZOLI. 2. CHI SI COMPRERÀ LA QUOTA FIAT DEL 16,7% CHE JOHN ELKANN FRA QUALCHE GIORNO, PRIMA DI FINIRE SUL MERCATO, VERRÀ PROPOSTA PROQUOTA AI SOCI RCS? 3. CAIRO HA SOLO IL 4,7% MA BANCA INTESA COL 4,1% E 300 MILIONI SU 500 DI CREDITI VERSO RCS E' IL VERO PADRONE DELLA BARACCA DI CARTA. E VISTE LE INTERVISTE OGGI SUI GIORNALI, DA “REPUBBLICA” A “IL FATTO”, IL DIRETTORE L'HANNO GIÀ TROVATO: ENRICO MENTANA

GIOVANNI BAZOLI MATTEO RENZIGIOVANNI BAZOLI MATTEO RENZI

1. DAGONOTA

Si scrive Cairo, si legge Bazoli. Il tentativo di Urbanetto di prendere il Corrierone scambiando le “figurine” con i soci di Rcs, è voluto da Bazoli; il vecchio "banchiere", in uscita progressiva dai vertici di Intesa, sbeffeggiato dallo Scarparo a pallini Della Valle come “arzillo vecchietto”, ha sempre considerato come di sua proprietà il "territorio" di via Solferino.

 

CARLO MESSINA GIOVANNI BAZOLICARLO MESSINA GIOVANNI BAZOLI

Dopo il no a gettare soldi dalla finestra di Gianfelice Rocca e di Andrea Bonomi, il rischio che il gruppo editoriale possa sfuggirgli completamente dal controllo (sotto i colpi delle diverse operazioni in corso gestite da Nagel di Mediobanca (ormai agitprop di Bollorè, neo padrone d’Italia), lo ha spinto a organizzare con Cairo un'operazione che non lo lasciasse fuori dal gioco.

 

urbano cairo enrico mentanaurbano cairo enrico mentanaalberto nagel bollorealberto nagel bollore

Intesa Sanpaolo, detenendo il 4,2% di RCS è anche la banca più esposta (300 milioni su 500 di debiti), e i nuovi vertici (il neo-renziano Gros Pietro) hanno già detto di non essere interessati ai "giornali'. E Abramo Bazoli, presidente uscente del consiglio di sorveglianza di Intesa, si sta muovendo velocemente prima di perdere peso in Intesa; e qualcuno sussurra che l’ottuagenario banchiere catto-bresciano potrebbe essere designato presidente del nuovo gruppo.

 

Sono stati colti di sorpresa gli azionisti di riferimento di Rcs, ossia Mediobanca (9,9%), Diego Della Valle (7,3%), Finsoe-Unipol (4,6%) e ChemChina-Pirelli (4,4%), che assemblano il 26% circa e che pare avessero deciso di concedere tempo all’ad Cioli fino a settembre per il rilancio del gruppo.

 

La filiera degli advisor/compagni di strada di Cairo sono Banca Imi (anca Intesa), Equita sim di Alessandro Profumo e lo studio Bonelli Erede. Una scelta di campo nello scacchiere del potere finanziario milanese visto che su Rcs si stavano confrontando due linee di pensiero: quella appunto di Intesa, più aggressiva e decisa a trovare un nuovo socio di riferimento; e quella dell’asse Mediobanca-UnipolSai-Pirelli-DellaValle volta a sostenere l’attuale management”, vale a dire l’ad Cioli.

DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN

 

Ieri sera la domanda che serpeggiava nei salotti meneghini è questa: chi si comprerà la quota Fiat del 16,7 per cento che John Elkann fra qualche giorno, prima di finire sul mercato, verrà proposta proquota ai soci Rcs, da sempre riluttanti a mettere la manina nel portafogli?

 

Cairo ha solo il 4,7% ma banca Intesa col 4,1% e 300 milioni su 500 di crediti verso Rcs e' il vero padrone della baracca di carta. e viste le interviste oggi sui giornali, da “Repubblica” a “il Fatto”, il direttore l'hanno già trovato: Enrico Mentana

Marco Tronchetti Provera Giada Tronchetti Provera Diego Della Valle foto Marie Claire Marco Tronchetti Provera Giada Tronchetti Provera Diego Della Valle foto Marie Claire

 

2. L'OFFERTA DI CAIRO SU RCS NON PIACE AI SOCI STORICI "BASSA E SENZA SINERGIE"

Giovanni Pons per “la Repubblica”

CARLO CIMBRI jpegCARLO CIMBRI jpeg

 

L' offensiva di Urbano Cairo su Rcs sfociata nel lancio di un' Offerta pubblica di scambio (Ops) sul 100% del capitale, ha colto in contropiede gli azionisti storici del gruppo. I quali stanno facendo trapelare la loro contrarietà all' operazione basandosi sostanzialmente su due elementi: il prezzo troppo basso e la mancanza di sinergie industriali tra la tv e due quotidiani come il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport.

 

Il fronte degli oppositori è formato da quattro grandi soci che ieri si sono consultati telefonicamente e non si esclude che nei prossimi giorni riuniscano le loro forze in qualcosa di più concreto: Mediobanca, Unipol, Diego Della Valle e Pirelli. Da piazzetta Cuccia fanno sapere che «l' offerta non viene considerata congrua nè sul lato del capitale nè sul lato del debito. Dunque Mediobanca con il suo 6,5% non aderirà all' Ops».

SEDE CORRIERE DELLA SERA  SEDE CORRIERE DELLA SERA

 

Più o meno la stessa posizione si raccoglie dagli ambienti vicini a UnipolSai, che definiscono il prezzo dell' offerta di Cairo «troppo basso per essere considerato valido». Si fa comunque presente che non esistono barriere ideologiche nè un pregiudizio nei confronti di Cairo, considerato un buon imprenditore ma con il difetto di essersi lanciato in un' impresa più grossa di lui. Della Valle al momento non si esprime ma sembra che circa un mese fa, a valle dell' accordo Espresso-Itedi, Cairo abbia proposto al fondatore della Tod' s di prendere insieme il controllo della Rcs. Della Valle avrebbe declinato poichè considera la ristrutturazione in corso messa in piedi dal tandem Costa- Cioli ben impostata e con buone possibilità di successo.

LAURA CIOLILAURA CIOLI

 

Più difficile da declinare la posizione di Intesa Sanpaolo, prima banca creditrice del gruppo editoriale ma anche azionista con poco più del 4%. Nelle scorse settimane Intesa, sotto le indicazioni del suo amministratore delegato Carlo Messina, ha tenuto la posizione più dura nel negoziato per la ristrutturazione del debito di Rcs, tanto che tutto è rimasto bloccato.

 

Banca Imi, però, nel frattempo si è schierata al fianco di Cairo nel lancio dell' Ops. Inoltre non sembra che all' operazione di sostegno a Cairo abbia partecipato attivamente il presidente di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, che per la Rcs ha sempre avuto un occhio di riguardo avendola salvata dal fallimento ai tempi del Banco Ambrosiano.

MAURIZIO COSTA LAURA CIOLI RICCARDO TARANTOMAURIZIO COSTA LAURA CIOLI RICCARDO TARANTO

 

A parte gli schieramenti in campo, le possibilità che l' Ops di Cairo vadano in porto dipendono dall' attrattività della stessa presso gli investitori istituzionali che posseggono la maggioranza del capitale. Cairo sta cercando di sfruttare la differenza di valutazione tra le sue azioni, che vengono scambiate a un multiplo di 15 volte l' ebitda, e quelle di Rcs che sono scese ai minimi storici.

 

La valutazione corretta però dipende da quale Ebitda viene preso in considerazione, poichè da diversi anni il management di Rcs considera questa voce ante "oneri non ricorrenti", registrando nel 2015 70 milioni che nelle previsioni dell' ad Laura Cioli dovrebbero diventare 100 nel 2016. Ma se si considera l' Ebitda dopo gli "oneri non ricorrenti" la cifra del 2015 scende a 16 milioni, cambiando sostanzialmente la valutazione dell' intero gruppo.

 

urbano e mali cairourbano e mali cairo

Dunque bisognerà aspettare domani per vedere come gli analisti e il mercato considereranno l' offerta di Cairo, non escludendo che nelle prossime settimane il prezzo possa anche essere ritoccato al rialzo per cercare di raggiungere almeno il 51% del capitale partendo da un 4,7% già posseduto e da un altro 4,2% che Intesa dovrebbe consegnare. Mentre un pacchetto di azioni pari al 23-24% probabilmente non aderirà ritenendo più saggio tenere in portafoglio titoli Rcs che in ogni caso rimarranno quotati e potranno essere dismessi in una secondo momento.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)