michael kors donatella versace

“DALL’ITALIA NON È ARRIVATA NESSUNA PROPOSTA” – DONATELLA VERSACE SPIEGA PERCHÉ HA VENDUTO A MICHAEL KORS: “RIMANIAMO AZIONISTI, ANCHE SE NON ERA NECESSARIO, PER FAR CAPIRE QUANTO CREDIAMO IN QUESTO PROGETTO” – LA NUOVA HOLDING DEL LUSSO SI CHIAMERÀ CAPRI. GLI OBIETTIVI? CENTO NEGOZI E 2 MILIARDI DI RICAVI. SALVINI: “SONO STUFO CHE I MARCHI MIGLIORI VADANO ALL’ESTERO. IO VESTO ITALIANO, MA…”

1 – VERSACE, SALVINI: SONO STUFO CHE I MARCHI MIGLIORI VADANO ALL'ESTERO

Da www.ilgazzettino.it

 

SALVINI CON IL GIUBBOTTO DI CASAPOUND

«Io vesto italiano, ma evito di dire il marchio altrimenti mi indagano per pubblicità occulta. Sono liberista, ma sono stufo che i migliori marchi della moda, dell'alimentazione, della tecnologia italiana vengano comprati all'estero», dice il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commentando la cessione del controllo di Gianni Versace al gruppo americano Michael Kors.

 

la medusa di versace

«Lavoro per un Paese che faccia il contrario e vada all'estero a riportare in Italia le nostre eccellenze, questo vorrei fare - dice, a Quarta Repubblica su Rete Quattro -. Nel decreto di Di Maio c'è un altro ragionamento, che le aziende che hanno preso denaro pubblico non possono chiudere in Italia e aprire all'estero, licenziare in Italia e assumere all'estero, a meno che non mi diano indietro tutto quel denaro pubblico fino a quattro volte. Le aziende mi chiedono di pagare un po' meno tasse e soprattutto di avere meno burocrazie e di avere tempi certi per la giustizia. E questo, nei prossimi mesi faremo».

 

2 – UN NUOVO NOME: CAPRI. CENTO NEGOZI IN PIÙ E L' OBIETTIVO DEI 2 MILIARDI

Maria Silvia Sacchi per il “Corriere della Sera”

WINTOUR DONATELLA VERSACE 14

 

Nasce ufficialmente un nuovo polo desideroso di avere voce in capitolo nella competizione che caratterizza il lusso mondiale e avrà un nome italiano: Capri. L' isola, ha spiegato l' amministratore delegato John Idol parlando con gli analisti, che è simbolo di una «destinazione iconica, di glamour e di lusso».

 

michael kors con il marito lance le pere

Capri nasce dall' incontro di Michael Kors con Versace. Il gruppo del designer americano, quotato a Wall Street, ieri ha infatti confermato di aver rilevato Versace per 1,83 miliardi di euro (2,12 miliardi di dollari) con un' operazione finanziata per lo più a debito e, insieme, ha annunciato il cambio del nome della holding di controllo, da Michael Kors Limited in, appunto, Capri holdings Limited.

 

carla bruni versace auermann evangelista 3

E se nel momento delle indiscrezioni il titolo del gruppo americano era sceso di oltre l' 8%, ieri ha concluso in rialzo del 2,2%. Complessivamente il nuovo polo conta su 6 miliardi di fatturato con i marchi Kors, Jimmy Choo (rilevato un anno fa per 1,2 miliardi di dollari) e Versace, ma punta a raggiungere presto gli 8 anche grazie al nuovo ingresso (ma senza ulteriori acquisizioni al momento).

 

Per la maison italiana i vertici della nuova Capri holdings progettano di arrivare a 2 miliardi di dollari di ricavi nel lungo periodo, raggiungendo 1,2 miliardi entro quattro anni (contro i 668 milioni di euro del 2017).

 

I piani prevedono un aumento del numero di negozi (da 200 a 300), più e-commerce e canale omni-channel, e una spinta su accessori e calzature dovranno crescere al 60% dei ricavi dall' attuale 35%.

 

donatella versace con le top model

Idol ha spiegato che Versace è stata scelta in primo luogo per il marchio, riconosciuto da più dell' 80 per cento dei consumatori nei mercati di riferimento. Il brand fin dai tempi di Gianni Versace è associato alle celebrities: da Madonna a Lady Gaga, Naomi Campbell, Gigi Hadid, per fare qualche nome.

 

A spingere gli americani anche l' influenza di Versace sui social, 13,5 milioni di follower a cui si aggiungono i 3,5 milioni che seguono Donatella. Infine, l' ingresso di Versace nel gruppo permetterà alla società Usa di avere una miglior diversificazione geografica (oggi è troppo esposta sul mercato americano).

 

Tra gli advisor dell' acquisizione annunciata ieri Lazard per Blackstone, Cleary Gottlieb per Givi Holding, Donatella Versace e Jonathan Akeroyd, Goldman per la società Versace, Barclays Jp Morgan e Chase Bank per Michael Kors.

 

 

3 – «ABBIAMO SCELTO UN GRUPPO STRANIERO PERCHÉ QUI NON SI È FATTO AVANTI NESSUNO»

Maria Silvia Sacchi per il “Corriere della Sera”

 

donatella versace su w magazine

E adesso che il giorno dell' annuncio è arrivato, Donatella Versace è piena di energia. Entusiasta, si definisce, per la nuova avventura che attende il gruppo che ha per simbolo la Medusa. «Sicuramente - dice a poche ora dalla comunicazione ufficiale - è un passo importantissimo per me e per un' azienda che finora è stata un' azienda di famiglia».

 

Versace entra a far parte della holding Michael Kors, che, nell' occasione, cambierà nome in Capri Holdings Limited. E i Versace - Donatella e la figlia Allegra, insieme al fratello e zio Santo Versace - reinvestono parte del ricavato nella stessa Capri Holdings che, a operazioni concluse, controllerà i tre brand, Michael Kors, Jimmy Choo e, appunto, Versace.

 

«Non era necessario che restassimo azionisti - dice Donatella Versace -. Abbiamo deciso di farlo per far capire a tutti quanto crediamo in questo progetto e quale entusiasmo mettiamo nell' iniziare questo nuovo capitolo della Versace».

 

Mentre parla con lei ci sono John Idol, l' amministratore delegato del gruppo americano «la cui passione e visione così chiara della Versace» ha convinto tutti al grande passo; e Jonathan Akeroyd, l' amministratore delegato (confermato) di Versace. A quanto ammonta questa partecipazione i Versace non lo dicono. «Si tratta di una quota importante - spiega Donatella - e mi sembra che il fatto che tutta la famiglia abbia reinvestito nella Capri holdings parli da sé», spiega.

 

michael kors 6

Facendo qualche calcolo sarà comunque complessivamente tra l' 1,5 e il 2%. Il gruppo della Medusa è stato pagato 2,12 miliardi di dollari, pari a 1,83 miliardi di euro. La famiglia Versace ne possedeva l' 80% attraverso la holding Givi. Significa che Givi (dove Allegra Versace ha il 50%, Santo il 30 e Donatella il 20%) riceverà 1464 milioni di euro, dei quali - si è detto - 150 milioni saranno in azioni di Capri Holdings.

 

Se Akeroyd resta amministratore delegato della Medusa, Donatella mantiene la direzione stilistica e Santo Versace, presidente dalla fondazione della società alla fine degli anni Settanta, assume il ruolo di senior advisor dell' amministratore delegato.

 

gianni versace con naomi campbell e helena christensen

Entrare in un gruppo più grande per accelerare la crescita. Il perché ai dipendenti ha voluto spiegarlo lei, incontrandoli ieri al Cinema Odeon, vicino a piazza del Duomo. Perché però non crescere insieme a un gruppo italiano? «Perché nessuno me l' ha chiesto - risponde la designer -. Nell' ultimo anno Versace è stata avvicinata da tante persone, francesi, americane ma nessun italiano. Non siamo noi che abbiamo rifiutato di partecipare a un gruppo italiano».

 

Eppure questa decisione della famiglia di vendere tutte le sue azioni a un gruppo quotato in America ha suscitato polemiche, provocando anche l' intervento del governo, per voce del vice premier Matteo Salvini, che si è detto «stufo» di vedere i migliori marchi italiani comprati all' estero.

 

michael kors 5

Diversa, invece, la posizione espressa ieri sera dal vice premier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che, a Porta a Porta, ha detto che «Versace vende un' azienda che non è in cattive condizioni. Se si arriva a vendere e chiedere un supporto è anche perché è molto difficile fare impresa in Italia e in generale a un certo punto devi avere carattere per andare avanti. Spiace che non sia più italiana ma è una decisione di vendere in una situazione di solidità».

 

«Con questa operazione - tranquillizza Donatella Versace - assumeremo più persone e porteremo più lavoro in Italia, le polemiche sono infondate».

 

Lo conferma anche Idol: il made in Italy, dice l' amministratore delegato di Michael Kors/Capri Holdings è la forza di Versace, non è possibile pensare a questo marchio diversamente. Un brand, che il ceo del gruppo americano definisce «uno dei più importanti marchi del lusso al mondo» e per la cui crescita assicura che non saranno lesinate risorse.

GIANNI VERSACE TRA LE SUE TOP MODEL

 

Aperture di negozi dall' Europa al Giappone alla Corea, spinta su accessori e calzature e sull' online grazie anche alla forte immagine di Donatella Versace sui social. L' obiettivo è raggiungere i 2 miliardi di dollari di fatturato, contro i quasi 700 milioni del 2017 e la previsione di arrivare a 1 miliardo in poco tempo che era nei piani della Medusa. «Lo stile iconico di Donatella è al centro dell' estetica di Versace.

 

michael kors 2

Sono entusiasta di avere l' opportunità di lavorare con lei al prossimo capitolo della crescita di Versace». «Santo, Allegra e io riconosciamo che la prossima fase consentirà a Versace di raggiungere il suo pieno potenziale», ha detto nel comunicato ufficiale la designer e vice presidente. «La mia famiglia crede che far parte di questo gruppo sia essenziale per il successo a lungo termine di Versace».

michael kors 1michael kors kate hudson

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…