philippe donnet luciano cirina cirina' francesco gaetano caltagirone generali

GENERALI IN TRIBUNALE – DONNET RICORRE ALLA CONSOB E ALLE VIE GIUDIZIARIE: LE INTERVISTE DI CIRINÀ E DI CALTAGIRONE CONSIDERATE ‘’INFONDATE E DIFFAMATORIE’’ QUANDO SOSTENGONO CHE I PROXY ADVISOR, SCHIERATI A FAVORE DELLA LISTA DEL CDA, ABBIANO PRESO “UNA GIGANTESCA CANTONATA” POICHÉ “QUELLA È LA LISTA DI MEDIOBANCA” - IL 4% DI BENETTON, AGO DELLA BILANCIA - LO SCONTRO RISCHIA DI ANDARE OLTRE L'ASSEMBLEA: NON CONTERÀ SOLO CHI VINCE MA ANCHE DI QUANTO…

1 - L'OFFENSIVA DEL LEONE L'INTERVISTA SULLA STAMPA

Giuseppe Bottero per “La Stampa”

 

CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA

Generali ricorre alla Consob e alle vie giudiziarie nella battaglia in corso per il rinnovo del cda del Leone mentre si avvicina l'assemblea. Il nuovo terreno di scontro, nell'ultimo giorno utile (record date) per acquistare in Borsa azioni da portare in assemblea e votare, è rappresentato dalle interviste di Luciano Cirinà e di Francesco Gaetano Caltagirone, impegnati a promuove il piano e la lista alternativi a quelli del consiglio uscente che vede ricandidato l'attuale ceo Philippe Donnet.

 

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

La compagnia ha depositato un esposto urgente alla Consob «riguardante dichiarazioni infondate e diffamatorie riportate in un'intervista» a La Stampa dell'ex top manager del Leone, licenziato dopo la sua candidatura a ceo nella lista guidata da Francesco Gaetano Caltagirone. Quest' ultimo, a parere di Generali, ha rilasciato dichiarazioni «altrettanto gravi» nella sua intervista al Sole 24 Ore il 25 marzo. 

 

LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL

«L'esposto chiede alla Consob di esercitare urgentemente i propri poteri, in relazione alla informativa sulle società quotate e alla liceità dell'attività di sollecitazione di deleghe per l'assemblea», spiega Generali segnalando che «le norme regolamentari vigenti impongono infatti che la sollecitazione di deleghe sia ispirata a diligenza, correttezza e trasparenza». 

 

Milleri Del Vecchio Nagel

«A fronte della gravità delle violazioni degli obblighi di correttezza nell'informativa posti a tutela degli azionisti, degli investitori e del mercato, che minacciano di alterare le dinamiche di mercato e la corretta determinazione del voto in assemblea», il Cda ha deciso inoltre «di procedere avanti alle autorità giudiziarie penali e civili perché siano sanzionati i comportamenti da chiunque illecitamente tenuti». 

 

Ad andare di traverso, le parole di Cirinà sui proxy advisor che hanno suggerito di votare per la lista del Cda. Secondo il manager «hanno creduto di aver davanti la lista del consiglio, ma hanno preso una gigantesca cantonata: quella è la lista di Mediobanca. Si sono bevuti l'altra versione».

CLAUDIO COSTAMAGNA LUCIANO CIRINA

 

2 - LA GRANDE CACCIA AI VOTI DI FONDI E FAMIGLIE. L'AFFONDO DI CALTAGIRONE SU BANCA GENERALI 

Francesco Spini per “La Stampa”

 

C'erano una volta le Assicurazioni Generali, compassate e imperturbabili. Il confronto, inedito, tra la lista del consiglio uscente e la compagine di candidati presentata da Francesco Gaetano Caltagirone per capire chi uscirà vittorioso dall'assemblea del 29 aprile, vede il termometro dello scontro salire a temperature mai viste. 

 

CARLO BERTAGNIN BENETTON - ALESSANDRO BENETTON - ERMANNO BOFFA CHRISTIAN BENETTON

Se qualche settimana fa, quando crescevano i sospetti di un concerto tra gli ormai ex pattisti che oltre all'imprenditore romano contano il magnate degli occhiali, Leonardo Del Vecchio, e la fondazione Crt, il cda si era limitato, per così dire, a inviare segnalazioni a Consob e Ivass - ed entrambe si sono risolte in un nulla di fatto - ora si passa direttamente agli esposti diretti all'autorità di Borsa guidata da Paolo Savona e alla chiamata in campo della magistratura civile e penale. Questo perché la partita con oggi, sale di livello, diviene più aspra perché volge alle sue fasi cruciali.

 

ENRICO LAGHI

Ieri, con la cosiddetta «record date», si è infatti chiusa la possibilità di acquistare azioni (ieri fissate a 19,26 euro, in rialzo dello 0,42%) per partecipare all'assemblea. Di qui fino a mezzogiorno del 28 aprile i voti cominceranno ad affluire al «rappresentate designato» che secondo le regole in epoca pandemica, il 29 aprile, decreterà vincitori e vinti. Quella che scatta ora, dunque, è una corsa a strappare l'ultimo voto a ogni singolo investitore, sia esso un fondo, un imprenditore, una famiglia. 

 

Ciascuno di essi cercato fin dentro casa: tutto è utile per decidere chi guiderà i prossimi tre anni il Leone. Una posizione decisiva sarà quella dei Benetton che hanno incaricato l'ad di Edizione Enrico Laghi di studiare quale dei due piani valorizzerà al meglio la loro partecipazione strategica.

 

luciano cirina

Per il resto conterà la «proxy fight», la «battaglia» di deleghe. Il tema sollevato dal cda, che ricandida l'attuale ad Philippe Donnet, è quella di una presunta «manipolazione del mercato» con dichiarazioni giudicate «infondate e diffamatorie». 

 

Sotto la lente sono le dichiarazioni contenute in due interviste, quella di Caltagirone al Sole 24 Ore e quella del suo candidato ad, Luciano Cirinà, pubblicata mercoledì da questo giornale. Il cda del Leone, ad esempio, riterrebbe inaccettabile Cirinà quando sostiene che i proxy advisor, schierati a favore della lista del cda, abbiano preso «una gigantesca cantonata» poiché «quella è la lista di Mediobanca. Si sono bevuti l'altra versione». 

 

BANCA GENERALI

Di Caltagirone hanno colpito, tra l'altro, le critiche sulle operazioni con parti correlate che sarebbero «migliaia all'anno», solo poche passate «in comitato parti correlate» e «molte sono con Mediobanca». Per il consiglio un buon motivo per intervenire contro quelle che qualcuno, al suo interno, definisce «le bugie» della parte avversa.

 

ASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA GAETANO CALTAGIRONE E GIOVANNI BAZOLI FOTO LA PRESSE

Secondo fonti vicine alla lista di Caltagirone c'è dell'altro: «Questa è la reazione scomposta di Generali - sostengono - alla richiesta non adempiuta di rendere pubblici con un'informativa al mercato i particolari della trattativa tra Generali e Mediobanca per l'acquisto, da parte di quest' ultima, di Banca Generali. Tale richiesta è stata portata a conoscenza anche della Consob da cui si aspettano dei provvedimenti». In ogni caso un esposto a Consob e alla magistratura può apparire irrituale da parte di una società contro il suo secondo socio. 

 

luciano cirina

«Non lo è affatto - spiegano fonti del Leone - in quanto è fondamentale che vengano rispettate le regole da tutti gli attori a prescindere dal ruolo che anno». Lo scontro rischia di andare oltre l'assemblea: non conterà solo chi vince ma, se vincerà il consiglio, anche di quanto. Se saranno determinanti i voti presi in prestito da Mediobanca (4,41% che si aggiunge al 12,79 di proprietà) e i voti di De Agostini (1,4% grazie a titoli venduti a termine), esposti, strascichi legali e pure una nuova assemblea saranno l'esito più probabile.

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....