ANCORA GUAI PER CARIGE - PER CONSOB LA BANCA HA "SCORDATO" DI CONTABILIZZARE PERDITE PER 642 MILIONI NEGLI ULTIMI BILANCI, QUANDO ALLA GUIDA C'ERA ANCORA BERNESCHI. CHE RESTA VICE DI PATUELLI ALL'ABI (SIC!)

1-BERNESCHI E QUELLA VICEPRESIDENZA DELL'ABI CHE RESTA
Carlotta Scozzari per Dagospia

La Consob contesta il bilancio del 2012 e la prima semestrale del 2013 di Carige, che a suo dire si sarebbe "scordata" di contabilizzare perdite per la bellezza di 642 milioni di euro. Una cifra non molto lontana dall'ammontare di rafforzamento patrimoniale, pari a 800 milioni, che lo scorso febbraio ha sollecitato all'istituto genovese la Banca d'Italia. La stessa Authority di vigilanza, presieduta da Ignazio Visco, che è andata in pressing su Carige fino a che, lo scorso settembre, non ha ottenuto la sostituzione dell'ormai ex presidente Giovanni Berneschi, cui è subentrato Cesare Castelbarco.

Bankitalia attribuiva a Berneschi, padre padrone della piccola banca ligure nell'ultimo ventennio, la principale responsabilità di una gestione del credito disinvolta e, per usare una perifrasi, poco oculata (sono le sofferenze sui prestiti la principale causa del rosso nei conti). Senza contare che il bilancio del 2012 e la semestrale del 2013 contestati da Consob sono del tutto riconducibili alla sua gestione, affiancata da quella dell'ex direttore generale Ennio La Monica (a Genova alla fine del 2013 è arrivato il nuovo amministratore delegato Piero Montani).

Ciononostante, Berneschi, che è anche indagato dalla Procura di Savona insieme con La Monica per il crac dell'imprenditore locale Andrea Nucera, siede tuttora indisturbato sulla poltrona di vicepresidente dell'Abi, l'associazione dei banchieri italiani, appena un gradino sotto il numero uno Antonio Patuelli. Al quale, si dice, lo leghi un rapporto di stima reciproca.


2-LA CARIGE NEL MIRINO DELLA CONSOB "BILANCI 2012-13 NON CONFORMI"
Da "la Repubblica"


Il bilancio 2012 e la semestrale 2013 di Banca Carige avrebbero dovuto evidenziare fino a 642 milioni di perdite in più rispetto a quelle a suo tempo contabilizzate dalla banca. A questa conclusione si arriva con i proforma - effettuati dalla stessa Carige - in base alla contestazioni fatte nel novembre scorso dalla Consob e ora diventate una Delibera di non conformità di alcune poste contabili.

I rilievi Consob, evidentemente non convinta dalle controdeduzioni inviate alla Commissione dalla banca medesima, riguardano tra l'altro le modalità dell'impairment test su Banca Carige Italia (che la banca aveva ammortizzato in un periodo molto lungo, di dieci anni) e Banca del Monte di Lucca, ma anche la valutazione della quota nella Banca d'Italia e nelle controllate assicurative. Di conseguenza, la Consob ha chiesto alla banca di riesporre stato patrimoniale e conto economico pro-forma, facendo emergere gli effetti sui conti derivanti da una contabilizzazione in linea con i principi contabili invocati dalla commissione.

Banca Carige dal canto suo ha reso noto di «non condivide il giudizio di non conformità» e soprattutto ha sottolineato che la rettifica richiesta «non produce alcun effetto monetario e non incide sul patrimonio di vigilanza né sul patrimonio tangibile»; inoltre, quel che più conta è che «gli effetti illustrati» nei prospetti pro-forma «sono comunque assorbiti» dalla trimestrale al 30 settembre 2013, in cui si è decisa tra l'altro «una integrale svalutazione dell'avviamento» delle controllate bancarie mentre per quanto riguarda Bankitalia, la quota è stata iscritta al fair value sulla base della valutazione effettuata dalla stessa Via Nazionale. Con un'opera di pulizia radicale di avviamenti e quant'altro, i primi nove mesi dell'anno si chiusero infatti con un rosso monstre di 1,3 miliardi.

Insomma, la Carige non condivide i rilievi Consob e anzi «si riserva l'impugnazione del provvedimento» ma fa comunque seguito alla richiesta della Commissione di riesporre proforma i dati al 31 dicembre 2012 e al 30 giugno 2013. Ebbene, in base a valutazioni interne effettuate dalla banca (e non ancora sottoposte alla Commissione) sono state fatte due ipotesi, di minima e di massima, in base alle quali le perdite consolidate del 2012, pari a 62,5 milioni, sarebbero dovute salire fino a un massimo di 132,7 milioni mentre quelle del primo semestre 2013, pari a 29,3 milioni, sarebbero dovute lievitare in un range compreso tra 567,7 e 601,5 milioni.

Carige ritiene comunque che «le valutazioni esposte nel bilancio 2012 e nella semestrale 2013 fossero correttamente espressive degli avviamenti, alla luce del piano industriale in allora perseguito, alle relative date di riferimento e nel contesto gestionale della Banca a quel tempo vigente, che ha subito solo successivamente la nota radicale discontinuità». E sotto questo profilo, l'appuntamento clou ora è con l'aumento di capitale. Che, a giudizio delll'ex presidente della banca, Giovanni Berneschi, «non può che essere di nuovi azionisti, almeno il grosso».

 

GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOBerneschi Antonio Patuelli BANCA CARIGE E LA NUOVA BANCA CARIGE ITALIA bankitaliagiuseppe vegas

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…