popolare vicenza

I RISPARMIATORI FREGATI DALLA POP DI VICENZA HANNO GLI STESSI SINTOMI DI CHI TORNA DALL’AFGHANISTAN: LAMENTANO DISTURBI POST TRAUMATICI DA STRESS - IL CROLLO DEL VALORE DELLE AZIONI HA SCONVOLTO LA VITA DI IMPRENDITORI E PADRI DI FAMIGLIA – E NESSUNO E’ ANDATO IN GALERA…

 

Alessandro Gonzato per Libero Quotidiano

zonin popolare vicenzazonin popolare vicenza

 

Come i reduci di guerra. Nelle menti di una trentina di ex risparmiatori della Popolare di Vicenza il crac della banca ha provocato gli stessi effetti devastanti di un bombardamento. Non lo diciamo noi. Lo dimostrano i referti medici. Negli ultimi mesi, all' ospedale cittadino di San Bortolo, diverse persone che a causa del tonfo della PopVi hanno perso i risparmi di una vita sono state ricoverate per un forte disturbo post traumatico da stress.

 

«È una patologia che colpisce chi ha vissuto le bombe e chi è vittima di catastrofi finanziarie», dice a Libero il dottor Livio Dalla Verde, primario della seconda unità operativa complessa del dipartimento di psichiatria dell' ospedale vicentino. Nessuno dei pazienti riusciva più a dormire (c' era chi non chiudeva occhio da più di tre giorni di fila). All' ospedale si sono presentati soprattutto uomini sulla cinquantina e tutti si reggevano in piedi a fatica. «Li abbiamo trattati con dei farmaci e delle cure psichiatriche», spiega il primario.

PTSDPTSD

 

«Alcuni sono rimasti in cura intensiva per qualche giorno. Il ricovero serve a superare la fase acuta, quella del pericolo di suicidio nei casi più gravi, ma nei mesi successivi il trattamento deve essere costante. Queste persone non devono rimanere sole. Quando si precipita in situazioni simili - prosegue il dottor Dalla Verde, - si va oltre la depressione e la rabbia. Una persona affetta da un disturbo post traumatico da stress è malata, deve essere curata come un soggetto che ha uno scompenso psicotico».

 

L' ospedale San Bortolo si trova nell' omonimo quartiere di Vicenza. Qui, nell' inverno del '44, gli alleati sganciarono le famigerate bombe a spillo, radendo al suolo gran parte delle abitazioni e provocando oltre 500 morti. Quei drammatici giorni, qualche anziano risparmiatore truffato, li ricorda ancora come ieri. Allora, sotto i colpi angloamericani, andarono in rovina case, negozi e fabbriche.

DISTURBO STRESS POST TRAUMATICODISTURBO STRESS POST TRAUMATICO

 

Da qualche mese, per colpa della gestione dissennata dalla banca della città, sono andati in fumo decine di migliaia di conti in banca. Il crollo del valore delle azioni ha sconvolto la vita di imprenditori e padri di famiglia. C' è chi per tirare avanti ha dovuto vendere casa, chi l' auto. C' è chi è stato costretto a chiudere l' azienda, e chi di colpo si è trovato senza i soldi per far studiare i figli. C' è poi chi, già in pensione, è stato costretto a rinunciare al meritato riposo per trovarsi qualche lavoretto per arrivare a fine mese. I risparmiatori più giovani hanno dovuto accantonare i progetti per il futuro.

 

assemblea pop vicenzaassemblea pop vicenza

Per il tonfo dell' istituto dell' ex presidente Gianni Zonin stanno pagando solo i poareti, i poveretti, cioè i piccoli e medi risparmiatori che avevano acquistato i titoli a 62 euro e a cui la banca oggi ne propone 9 per azione come indennizzo.

 

E i responsabili del disastro? La Procura ha da tempo messo sotto indagine nove tra gli ex vertici dell' istituto di credito con le accuse, a vario titolo, di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza, false comunicazioni sociali, estorsioni e truffe continuate. Tra gli accusati, naturalmente, c' è anche Zonin. Nessuno però è stato colpito da qualche misura restrittiva. I risparmiatori rovinati non ci stanno, schiumano di rabbia, ma finora (fortunatamente) si sono limitati a manifestazioni di protesta pacifiche. Ricordiamo quella di giugno quando un centinaio di persone si era radunate a Montebello davanti alla villa cinquecentesca dell' ex presidente della PopVi, 18 mila 500 metri quadrati suddivisi in 24 vani e un immenso parco.

 

popolare vicenza 7popolare vicenza 7

Non vivono l' incubo dei bombardamenti neppure i bidonisti della Popolare di Vicenza, ossia i 30 grandi debitori che complessivamente non hanno restituito alla banca 600 milioni di euro, contribuendo a mandare in malora i conti dei poareti. Anche sui bidonisti la Finanza ha aperto un fascicolo, ma al momento non si sa altro. Oggi intanto è la giornata mondiale del sonno: qualcuno faccia giustizia per restituirlo ai risparmiatori rovinati.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....