lakshmi mittal giuseppe conte

CON LO SGUARDO RIVOLTO ARCELOR – DOMANI GIUSEPPE CONTE INCONTRERÀ I MITTAL: DOPO L’INTERVENTO DI MATTARELLA LA POSIZIONE DELLA MULTINAZIONALE SEMBRA ESSERSI AMMORBIDITA – FAR TORNARE INDIETRO GLI INDIANI È IMPOSSIBILE, MA CI POTREBBE ESSERE UN INTERVENTO PUBBLICO CON UNA NEWCO ALLA QUALE POTREBBERO PARTECIPARE INTESA O CDP. MA LE FONDAZIONI CONTINUANO A ESSERE CONTRARIE...

 

 

Marco Patucchi per “la Repubblica”

 

lakshmi narayan mittal 5

Come una città assediata, ArcelorMittal vacilla. A due giorni dal vertice di Palazzo Chigi, che venerdì rimetterà uno di fronte agli altri il premier Conte e i Mittal, padre e figlio, la multinazionale ha compiuto altri passi verso una trattativa che ora, dopo la prima reazione scomposta e inconcludente della politica, appare più praticabile.

 

SERGIO MATTARELLA COME IL VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA DI CASPAR DAVID FRIEDRICH - BY LUGHINO/SPINOZA

Un ammorbidimento sul quale, dicono fonti vicine al lavoro delle diplomazie, ha pesato il combinato disposto dell' intervento del capo dello Stato Mattarella che ritiene l' Ilva un' emergenza nazionale, e delle indagini della magistratura. Così ieri l' ad Lucia Morselli ha sbloccato il pagamento dei fornitori: al 100% per quelli strategici, al 70% per gli autotrasportatori.

 

GIUSEPPE CONTE

E sempre la Morselli ha consentito ai commissari l''ispezione dei parchi minerali negata precedentemente. Gli stessi commissari in settimana chiederanno all' autorità giudiziaria la proroga della scadenza del 13 dicembre sull' adeguamento dell' altoforno 2.

sergio mattarella consultazioni 2

 

Nonostante questi segnali di distensione, venerdì si aprirà una complicatissima partita di poker, come hanno lasciato intendere Conte e il ministro dello Sviluppo Economico, Patuanelli, che ieri hanno ufficialmente chiesto ad ArcelorMittal di fare il primo passo rinunciando al recesso dal contratto su Ilva: «Dirò a Mittal che in un Paese del G7 le regole si rispettano, spero che capisca», ha sottolineato il premier.

 

ILVA DI TARANTO

Ovviamente la tempistica "del primo passo" è solo una questione tattica e le parti potrebbero concordare le rispettive mosse iniziali nell' incontro di venerdì. Il governo si presenterà con l' obiettivo massimo di far tornare la multinazionale sui suoi passi, rendendosi disponibile alla reintroduzione dello scudo penale (comunque non all' ordine del giorno del Consiglio dei ministri di stasera salvo, appunto, una retromarcia già oggi dei Mittal), alla rinegoziazione del canone di affitto e ad ammortizzatori sociali per non più di 2500 esuberi (contro i 5000 strutturali stimati dall' azienda).

 

lakshmi narayan mittal 2carlo messina

Solo se questo punto di caduta dovesse rivelarsi impraticabile, l' esecutivo giocherebbe la carta dell' intervento pubblico al fianco di ArcelorMittal: in questo senso al Tesoro si sta esplorando l' ipotesi o di un ingresso diretto (di minoranza) in Am Investco, o della creazione di una newco a monte della società nella quale entrerebbe con una quota la Cdp (le Fondazioni azioniste però continuano ad opporsi) o una delle sue partecipate.

170esimo anniversario di cassa depositi e prestiti l'intervento di giuseppe conte 2

 

Per entrambi i casi, Intesa Sanpaolo (che già detiene il 5,6% di Am Investco e vanta un credito di un miliardo nei confronti di Mittal) avrebbe dato la propria disponibilità ad essere della partita. La questione degli esuberi verrebbe affrontata inoltre con il "Cantiere Taranto", che proprio oggi vedrà i vari ministri portare a Conte le rispettive proposte, su tutte quella del Lavoro che ipotizza un Fondo per gli addetti dell' Ilva oggi in amministrazione straordinaria e per futuri esuberi. Anche nel "Cantiere Taranto" verrebbero coinvolte le aziende pubbliche presenti sul territorio, Leonardo e Eni in primis.

Ma c' è un convitato di pie tra al tavolo di venerdì.

170esimo anniversario di cassa depositi e prestiti l'intervento di giuseppe conte

 

OPERAIO ILVA

Conte, infatti, non ha risposto alla lettera nella quale i sindacati chiedevano di partecipare all' incontro con Mittal e così Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato la mobilitazione generale, con l' opzione dello sciopero, su tutte le crisi aziendali. «Ormai la politica sociale e industriale in Italia la decidono le multinazionali - dice la leader Fiom, Francesca Re David - . Sull' Ilva Conte non ripeta l' errore di Calenda che firmò l' accordo con Mittal prima del confronto con i sindacati: poi ci volle un altro anno di trattative per l' intesa finale. Siamo disposti a parlare di ammortizzatori, ma assolutamente no di esuberi. E non saremo mai dei semplici notai».

GIUSEPPE CONTE FABRIZIO PALERMOlakshmi narayan mittal 3MICHELE EMILIANO ILVAla casa di lakshmi narayan mittal ai kensington palace gardens di londra 1incendio all'ilva di taranto 2lakshmi narayan mittal lakshmi narayan mittal 1170esimo anniversario di cassa depositi e prestiti l'intervento di giuseppe conte 1

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...