LA PROCURA DI MILANO ARRESTA L’EX PRESIDENTE DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO MASSIMO PONZELLINI - L’EX BANCHIERE PRODIANO POI LEGHISTA-TREMONTIANO VA AI DOMICILIARI PER ASSOCIAZIONE DELINQUERE E CORRUZIONE PER UN FINANZIAMENTO SOSPETTO DA 148 MLN DI EURO ALLA ATLANTIS, SOCIETÀ DI GIOCO D'AZZARDO DI FRANCESCO CORALLO, FIGLIO DI GAETANO VICINO AL CLAN SANTAPAOLA…

(ANSA) - L'ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini è finito agli arresti domiciliari, insieme a un suo ex collaboratore Antonio Cannalire, nell'ambito dell'inchiesta milanese su un finanziamento sospetto da 148 mln di euro alla società Atlantis di Francesco Corallo. Contestate l' associazione a delinquere e la corruzione.


LA PROCURA DI MILANO FA IL CONTROPELO ALLA POPOLARE DI MILANO PER TRUFFA, FINANZIAMENTI ILLECITI E FRODE FISCALE - LA BANCA CHE FU DI PONZELLINI USAVA UN METODO, GIÀ COLLAUDATO DA UNICREDIT GIOVANNA TRINCHELLA PER "L'ESPRESSO" - ARTICOLO DEL 13-01-2012

Frode fiscale, truffa, finanziamenti concessi illecitamente: la posizione giudiziaria della Bpm potrebbe aggravarsi nei prossimi giorni. La procura infatti ha aperto altri fascicoli nei confronti della Popolare di Milano, con accertamenti che proseguono in silenzio ma sono vicini alla conclusione. Il nodo principale sono le operazioni fiscali condotte nel passato recente dall'istituto cooperativo, che conta 47 mila soci ed è diventato oggetto di un lungo braccio di ferro con la Banca d'Italia per la governance. Adesso l'assedio dei pubblici ministeri rischia di trasformarsi in attacco frontale.

Il procedimento più importante è stato finora tenuto segreto. L'ipotesi è di una frode fiscale realizzata trasformando gli interessi in dividendi per garantirsi una tassazione favorevole. Il meccanismo ricorda quello contestato dai magistrati a Unicredit con il sequestro di 245 milioni di euro: un provvedimento poi revocato in appello e su cui adesso si attende la decisione della Cassazione. Per definire questa operazione il gip ha preso in prestito un termine dei vangeli e ha parlato di "trasfigurazione" degli interessi: un miracolo molto vantaggioso per Unicredit.

Ma da mesi gli inquirenti sono convinti che anche Bpm abbia realizzato operazioni simili: il fascicolo è nelle mani del procuratore aggiunto Alfredo Robledo a cui gli uomini della Guardia di Finanza hanno consegnato una lunga relazione. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle erano già in corso quando Massimo Ponzellini, ancora presidente di Bpm, ha descritto davanti alle telecamere di Report il guadagno di 70-80 milioni di euro grazie a una manovra elusiva: l'Agenzia delle Entrate ne pretendeva 900, ma il caso è stato chiuso con una transazione da 170 milioni di euro. Un accordo tributario che non esclude responsabilità penali e nuovi guai per il vertice della Popolare.

Anche il pm Roberto Pellicano ha infatti deciso di accelerare su un altro fronte: il pasticciaccio del convertendo che ha inflitto una mazzata a molti risparmiatori. Nel 2009, in concomitanza con la sottoscrizione dei Tremonti Bond per mezzo miliardo di euro, la Bpm ha varato un prestito obbligazionario. Poi il 22 dicembre scorso l'assemblea degli obbligazionisti ha sancito la modifica del prezzo di conversione da 6 a 2,71 euro e stabilito l'anticipazione della scadenza dall'estate 2013 a fine 2011; una perdita fino al 90 per cento per chi aveva investito, secondo la prognosi più pessimistica.

La Consob ha già sanzionato questa manovra, contestando le irregolarità agli sportelli: i dipendenti avevano invogliato i clienti retail ad acquistare l'obbligazione. Una multa da 377 mila euro è stata inflitta a Enzo Chiesa, che ai tempi dell'emissione era condirettore, all'ex direttore generale Fiorenzo Dalu e al responsabile della funzione compliance, Ivano Venturini. A breve invece scatterà l'iscrizione nel registro degli indagati per molti di loro e probabilmente sarà contestato il reato di truffa.

È quello che anche le associazioni di consumatori hanno invocato, annunciando una class action: secondo loro, un titolo così complesso e dal rendimento incerto avrebbe dovuto essere destinato solo a investitori esperti e disponibili ad accettare un rischio elevato. Questa indagine è, paradossalmente, quasi un autogol di Bpm. Dopo la pubblicazione su alcuni giornali dei rilievi mossi da Banca d'Italia sulla gestione, i vertici della Popolare avevano presentato una denuncia per violazione del segreto bancario.

Due nuove istruttorie, che si sommano alla questione dei finanziamenti allegri per Atlantis Bplus: ben 148 milioni di euro concessi alla società del settore gioco d'azzardo di Francesco Corallo, figlio di Gaetano vicino al clan di Nitto Santapaola. In questo terzo procedimento sono sotto accusa Ponzellini e il suo collaboratore Antonio Cannalire, indagati per associazione a delinquere e ostacolo all'organo di vigilanza. Ma l'analisi dei materiali sequestrati nelle perquisizioni potrebbe aprire nuovi fronti. E questo nonostante il computer portato via dal deputato pdl Amedeo Laboccetta durante il blitz delle Fiamme Gialle nella casa romana di Corallo.

 

 

MASSIMO PONZELLINI IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO ALFREDO ROBLEDO ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINIANNA MARIA TARANTOLA francesco coralloLABOCCETTA jpegnitto santapaola

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...