
LA VENDETTA DI ZONIN - L’EX PRESIDENTE DELLA POPOLARE VICENZA, ACCUSATO DI ESSERE RESPONSABILE DELLA CRISI DELLA BANCA, CHIAMA IN CAUSA L’ISTITUTO, OLTRE ALL’EX AD SAMUELE SORATO E L’EX VICEDIRETTORE EMANUELE GIUSTINI - ECCO LA SUA DIFESA
Francesco Spini per “la Stampa”
Per mesi se ne è rimasto lontano da Vicenza rintanato nella tenuta friulana di Ca' Vescovo, per sfuggire agli strali di centinaia di risparmiatori traditi. Ora Gianni Zonin, sprezzante di ogni critica, rialza la testa. L'ex presidente della Popolare di Vicenza per la prima volta passa al contrattacco e, mentre la banca lo inserisce tra i responsabili di danni «nell' ordine di diverse centinaia di milioni di euro» per cui martedì i soci voteranno l' azione di responsabilità, chiama in causa lo stesso istituto oltre all' ex ad Samuele Sorato e l' ex vicedirettore Emanuele Giustini.
Con l' atto di citazione presentato al Tribunale delle Imprese di Venezia l' ex banchiere e vignaiolo, domanda al giudice l' accertamento della correttezza della sua attività nell' istituto di credito dal 1996 al 2015. Lui? C' entra niente con quanto accaduto. In una nota, infatti, fa notare che per 17 anni consecutivi, durante la sua presidenza, la banca - salvata dal Fondo Atlante dopo aver fallito il tentativo di quotarsi - ha distribuito ai soci «i consistenti utili conseguenti alla gestione profittevole della Banca».
GIANNI ZONIN E VINCENZO CONSOLI
Al contrario «nel periodo successivo alle sue dimissioni, avvenute nel novembre 2015 i due diversi consigli di amministrazione che si sono succeduti hanno ridotto il valore di un'azione da 48 euro dapprima a 6,30 euro e successivamente a 0,10 euro». Zonin «condivide e comprende» lo stato d' animo dei risparmiatori e dei soci della Vicenza rimasti con un pugno di mosche (tra questi inserisce pure se stesso e la sua famiglia), ma ritiene giusto «ricostruire la propria attività» e i fatti.
montebello proteste sotto la villa di zonin
La crisi della banca, secondo Zonin, «ha tre origini concomitanti: la grave crisi finanziaria ed economica italiana; l' impatto negativo della straordinaria normativa europea applicata alle banche italiane; una gestione scorretta da parte della direzione della banca, posta in essere con modalità tali da non poter essere accertata dal cda».
L'obiettivo dei legali del banchiere è anche quello di avere un unico processo civile che comprenda tutte le contestazioni «per ricostruire i fatti che oggi sono contemporaneamente sottoposti al giudizio della Consob, di Banca d' Italia, della Procura della Repubblica di Vicenza e del Tribunale delle imprese» ed evitare così «il conflitto di giudicati». L' appuntamento è per il 24 maggio 2017.