
IL MERCATO SI SCATENA SU MEDIOBANCA: IL TITOLO IN RIALZO NONOSTANTE IL RINVIO DELL'ASSEMBLEA PER L’OK ALL’OPS SU BANCA GENERALI - È PARTITA LA CACCIA AI TITOLI PER RAFFORZARE LE POSIZIONI IN VISTA DELLA GRANDE BATTAGLIA DELL’AUTUNNO: DA UN LATO POTREBBERO ESSERE CALTAGIRONE E DELFIN CHE STANNO ARROTONDANDO LE POSIZIONI, DALL’ALTRO NON È ESCLUSO CHE A COMPRARE SIANO I FONDI AZIONARI VICINI A NAGEL – NAGEL HA POSTICIPATO LA DECISIONE PERCHÉ RISCHIAVA DI VINCERE IL FRONTE CALTA-MELONI: IL CEO AVEVA RACCOLTO IL 38% DEL CAPITALE A FAVOREE DELL’OFFERTA, MA SERVIVA ALMENO IL 40% (IL 50% PIÙ UNO DEL CAPITALE PRESENTE, CHE SAREBBE STATO INTORNO ALL’80…)
MEDIOBANCA, SI COMPRA ANCORA
Estratto dell’articolo di Luca Gualtieri per “MF”
Pochi trader se lo aspettavano, ma Mediobanca ha chiuso in rialzo la prima seduta dopo il rinvio dell’assemblea per Banca Generali. Ieri le azioni di Piazzetta Cuccia sono salite dell’1,62% a 19,5 euro. Anche Mps è cresciuta in Piazza Affari (+1,5% a 7,12 euro) con l’effetto che lo sconto implicito nel concambio resta quasi invariato al 7,5%, pari a oltre 1,2 miliardi di controvalore.
Gli acquisti vengono ricondotti a diverse spiegazioni. Da un lato gli alleati di Francesco Gaetano Caltagirone e Delfin potrebbero aver arrotondato le proprie posizioni in vista dell’imminente partenza dell’ops del Montepaschi. Dall’altro lato non è escluso che a comprare siano anche soggetti vicini alla prima linea di Piazzetta Cuccia, a partire dai fondi.
I SOCI DI MEDIOBANCA - 15 GIUGNO 2025
Da ultimo gli occhi sono puntati su Unicredit a cui è attribuita una quota di almeno l’1,9%, per lo più in gestione per conto della clientela, più un ulteriore 2% affidato a Jp Morgan e Jefferies.
All’assemblea i soci di Mediobanca avrebbero dovuto esprimersi sul progetto visto che, a causa dell’offerta del Montepaschi, la banca è sotto passivity rule. Il cda però ha scelto di calciare la palla in avanti.
«L’attività di engagement pre-assembleare ha confermato l’esistenza di un largo supporto del mercato all’offerta, testimoniato anche dai pareri favorevoli unanimi dei proxy advisors», ha spiegato la banca in una nota diffusa domenica 15 al termine del board.
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FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI
Per gli analisti di Equita «l’operazione Mediobanca-Banca Generali ha ricevuto il consenso unanime di tutti i proxy advisor e un orientamento positivo da parte dei principali azionisti istituzionali [...].
L’offerta resta valida nei suoi termini, con conclusione confermata tra settembre/ottobre 2025, e di conseguenza il progetto prosegue con piena continuità, supportato da una strategia chiara e coerente volta a consolidare la leadership nel wealth management».
Vale peraltro la pena ricordare che, se entro il 25 settembre l’ops di Montepaschi si sarà conclusa, non ci sarà più bisogno dell’assemblea perché saranno venuti meno i paletti della passivity rule. Dunque ora la palla passa a Generali che dovrà vagliare anche cosa fare del 6,5% di azioni proprie che si ritroverà in portafoglio, il lock-up di un anno sulla quota e discutere gli accordi distributivi a tre tra Mediobanca, il Leone e Banca Generali a cui la stessa merchant bank aveva condizionato il lancio della propria offerta.
giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse
Ieri intanto Nagel e il dg Francesco Saverio Vinci hanno scritto ai dipendenti di Mediobanca per spiegare la complessa situazione. «Desideriamo aggiornarvi sugli ultimi sviluppi riguardanti il nostro gruppo, emersi in seguito alla riunione tenutasi oggi del consiglio di amministrazione», esordisce la missiva.
[…] «La decisione è motivata dall'esigenza di acquisire ulteriori valutazioni da Generali in merito alla proposta di Mediobanca per l'offerta pubblica volontaria di scambio su Banca Generali». […]
E PARTE LA CACCIA AI TITOLI IL FRONTE DI CALTAGIRONE VICINO AL 44 PER CENTO
Daniela Polizzi,Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”
[…] L’attenzione adesso è rivolta al Montepaschi. Se il ceo Luigi Lovaglio dovesse riuscire a rispettare i tempi che si è dato, arrivando a lanciare entro luglio l’offerta per prendere il controllo di Piazzetta Cuccia, la controffensiva di Alberto Nagel si complicherebbe.
Secondo le voci circolate alla vigilia dell’assemblea, il ceo di Mediobanca sarebbe riuscito a raccogliere circa il 38% del capitale a favore del via libera all’offerta su Banca Generali. In consiglio hanno votato a favore del rinvio dell’assemblea i manager di Piazzetta Cuccia e i consiglieri indipendenti, mentre i rappresentanti di Delfin, Sabrina Pucci e Sandro Panizza sono andati nell’altra direzione, la prima astenendosi e il secondo votando contro, dando un segnale a Nagel sull’orientamento della holding dei Del Vecchio.
I soci legati dal patto di consultazione, che raccoglie l’11,8% di Mediobanca, nelle scorse settimane hanno confermato a maggioranza l’interesse per l’offerta su Banca Generali, esclusi probabilmente il gruppo Gavio e Romano Minozzi. A favore fondi come Blackrock (3,5%) e tutta quella pattuglia di investitori — da Norges al Canada pension fund — che cumulano circa il 25%.
Molti voti favorevoli, quindi, avrebbero supportato l’operazione ma forse non sufficienti per sostenere con una buona percentuale il progetto al voto. Sarebbe mancato all’appello, negli ultimi giorni, circa il 4% di voti positivi. Il fronte degli oppositori si stava rafforzando […]
Delfin con il 19,9% e Caltagirone con 9,9% (entrambi azionisti anche di Generali, rispettivamente con il 7% circa e il 9,9%) attendevano di ottenere approfondimenti sugli accordi commerciali strategici tra Mediobanca e la stessa compagnia, su cui sarebbero già in corso discussioni.
Caltagirone si sarebbe posizionato in modo contrario e Delfin si sarebbe con tutta probabilità astenuta. Sullo stesso versante si sarebbe schierata Edizione, anch’essa azionista di Milano (2,2%) e di Trieste (4,8%). E Mediobanca ha preso atto delle richieste dei soci.
A maggio era passato di mano il 10% del capitale ma in quel momento l’istituto si sentiva ancora ottimista malgrado gli acquisti e gli arrotondamenti di casse come Enasarco ed Enpam. E lo era anche quando, il 3 giugno, Caltagirone ha chiesto il rinvio dell’assemblea. Poi la settimana scorsa sono emerse altre posizioni. Quella di UniCredit con l’1,9%. Quindi banche estere tra cui JP Morgan che si sono assicurate un 2%. […]