NEGO NAGEL NEI GUAI: C’È UN SECONDO “PAPELLO” NELLA CORRISPONDENZA SEGRETA TRA FAMIGLIA LIGRESTI E MEDIOBANCA

ottavia giustetti per La Repubblica

C'è un secondo "papello" nella corrispondenza segreta tra famiglia Ligresti e Mediobanca. Un documento - finito tra le carte dell'inchiesta torinese su Fonsai - che non ha il fascino del foglietto manoscritto nascosto in cassaforte, ma che ribadisce con forza che un accordo c'è stato e lo fa, questa volta, sotto gli occhi di tutti.

Appare come il segno che tra il primo e il secondo scritto qualcosa non è andato come doveva. La Procura milanese ha saputo che Alberto Nagel ha firmato un elenco informale di condizioni perché la famiglia si facesse da parte, e il pm Luigi Orsi ha già convocato l'amministratore delegato di Mediobanca per un interrogatorio. Nagel ha ammesso dopo molte ore di averlo firmato per presa visione ma ha fatto mettere a verbale che adempiere a quei patti non è in suo potere.

La seconda lettera è datata 9 ottobre 2012. È una raccomandata con ricevuta di ritorno che Salvatore Ligresti sulla carta intestata personale scrive e firma di suo pungo per poi indirizzarla direttamente a Nagel e, per conoscenza, al presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro.

Nel fascicolo della Procura torinese c'è anche la copia della ricevuta di ritorno a testimoniare che la lettera è arrivata a destinazione. Il contenuto del documento è nella sostanza un "promemoria" per Nagel. È un invito al rispetto dei patti, con toni anche piuttosto decisi. Ma potrebbe rivelarsi uno il tentativo disperato della famiglia che, ormai senza appoggi, cerca di salvare il patrimonio dal sequestro davanti al Tribunale di Milano, chiamato a valutare la fondatezza dell'azione di responsabilità e a decidere di un eventuale congelamento dei beni dei Ligresti.

Con la raccomandata del 9 ottobre l'ingegnere conferma pubblicamente che quell'accordo con Mediobanca c'è stato, nonostante i tentennamenti e le mezze ammissioni di Nagel di fronte ai magistrati. «Il 17 maggio Lei ed io abbiamo sottoscritto un accordo (Lei nella Sua qualità) - scrive l'ingegnere - che, per sua memoria, le trascrivo: "Accordi tra Famiglia e Nagel Pagliaro Cimbri Ghizzoni"».

Poi riepiloga i termini della "buona uscita" di padre e tre figli da Fonsai. Dai 45 milioni per il 30% di Premafin, alle auto, agli uffici, agli appartamenti, al Tanka con ombrellone prenotato. E aggiunge: «Nessuno degli impegni di cui all'accordo è stato per ora adempiuto. E di recente sono pervenute alla mia attenzione informazioni in base alle quali ho ricavato la ben fondata impressione che i soggetti interessati potrebbero aver ripudiato l'accordo da Lei sottoscritto o comunque potrebbero aver intenzione di non fare alcunché di quanto necessario per attuare l'accordo».

Ligresti spiega che proprio riguardo all'uso delle auto aziendali e alle segretarie - che secondo il "papello" avrebbero dovuto rimanere a disposizione di Paolo, Jonella e Giulia Maria - «stanno giungendo ai miei figli richieste incompatibili con l'accordo che lei ha sottoscritto ». E conclude: «Invito Mediobanca attraverso di Lei a trasmettermi entro dieci giorni il suo programma dettagliato degli adempimenti che saranno messi in opera per attuare l'accordo, di cui contestualmente intimo l'esecuzione».

 

ALBERTO NAGEL E SALVATORE LIGRESTIAlberto Nagel e Roberta Alberto Nagel article SALVATORE LIGRESTI E LARRESTO PER TANGENTOPOLI JONELLA LIGRESTI IN PROCURA A TORINOVAURO PER IL FATTO QUOTIDIANO SU LIGRESTI LIARRESTI ligresti

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