SOLO IN ITALIA LE BANCHE SONO INTOCCABILI - PER LE TRUFFE DEI SUBPRIME OBAMA INFLIGGE LA PIÙ ALTA SANZIONE MAI DECISA DALLA GIUSTIZIA USA PER UNA SOCIETÀ: 17 MILIARDI A CARICO DELLA BANK OF AMERICA

BANK OF AMERICA MERRILL LYNCH BANK OF AMERICA MERRILL LYNCH

Giorgio Meletti per “Il Fatto quotidiano”

 

I liberisti all’italiana – per i quali la libertà d’impresa è licenza di fare i comodacci propri arricchendosi senza regole – farebbero bene a leggersi, sul sito del Dipartimento della Giustizia Usa, i documenti del processo alla Bank of America (BofA) che si è chiuso ieri, provvisoriamente, con una transazione: BofA pagherà 16,65 miliardi di dollari (circa 12,5 miliardi di euro), di cui 10 allo Stato e 7 circa agli investitori truffati.

 

È la più alta sanzione mai inflitta dalla giustizia americana a una società, e rappresenta il punto più alto dell’offensiva scatenata dal presidente Barack Obama contro le banche responsabili della crisi dei cosiddetti subprime. Ciò che ha scatenato nel 2008 la crisi finanziaria dalla quale l’economia mondiale non è ancora uscita.

BANK OF AMERICA BANK OF AMERICA

 

Il ministro della Giustizia, Eric Holder, è stato durissimo: “Voglio essere molto chiaro: la transazione non preclude alcuna azione penale contro la banca e i suoi manager”. Parole che non lasciano tranquilli gli avvocati della Bank of America, che hanno dovuto firmare la resa in un maxi-processo civile in cui la controparte non era un’associazione di consumatori o risparmiatori, ma si chiamava, come risulta dalle carte processuali, United States of America.

eric holdereric holder

 

Lasciandosi andare a quel tanto di retorica che è usuale per i politici americani, l’Attorney general Holder ha fatto capire con efficacia la differenza tra Stati Uniti e Italia nel trattamento che la giustizia riserva alle grandi banche: “Siamo qui per annunciare uno storico passo avanti nel nostro sforzo di proteggere il popolo americano dalle truffe finanziarie e di colpire chi ha minacciato la solidità del nostro sistema finanziario della nostra economia”.

 

Di che cosa si è resa colpevole la BofA? Più o meno delle stesse cose che le grandi banche italiane hanno fatto in casi come Cirio e Parmalat: hanno ingannato e truffato i loro clienti. Nel caso italiano sono state vendute ai risparmiatori obbligazioni emesse da aziende decotte, senza dire la verità alla clientela.

 

Nel caso americano, quando stava per scoppiare la bolla immobiliare, le grandi banche hanno confezionato dei titoli obbligazionari chiamati Rmbs (residential mortgage-backed securities), il cui sottostante era un guazzabuglio di crediti in forma di mutuo fondiario, molti dei quali erogati a famiglie o aziende in difficoltà nei pagamenti. Tanto erano in difficoltà a pagare che fin dall’inizio avevano ottenuto il mutuo a tasso più alto del normale, cioè non a condizioni prime, bensì subprime.

 

CASSETTE DI SICUREZZACASSETTE DI SICUREZZA

Il cliente subprime è dunque il cliente “meglio perderlo che trovarlo”. Il suo mutuo si impacchetta con destrezza in un titolo dal nome accattivante (per esempio Libertas Preferred Funding IV) e si molla il bidone all’ignaro investitore. Bofa, insieme alle controllate Merril Lynch e Contrywide Financial, ha messo in circolazione questi titoli cosiddetti “tossici” per circa 965 miliardi di dollari, pari a circa un terzo del debito pubblico italiano.

 

La Bank of America, secondo Holder, “ha consapevolmente, abitualmente, mentendo in modo fraudolento, ha commercializzato e venduto questi titoli come investimenti sicuri e redditizi”. Insomma, pataccari veri e propri, abili nel farsi scudo, come i loro imitatori italiani, di formule astruse e gergo inestricabile, capaci di conferire un’aura di inarrivabile professionalità.

 

jamie dimon jp morganjamie dimon jp morgan

A Holder, omologo del ministro della Giustizia italiano Andrea Orlando, fa capo l’azione penale. La sua offensiva alle grandi banche è sottoposta al giudizio dell’elettorato, al quale ieri si è rivolto spiegando la linea dell’Amministrazione Obama: “Nessuno può sfuggire alla giustizia pensando di essere troppo grande o troppo potente”.

 

Una posizione difficilmente sostenibile in Italia, dove le banche rivendicano la propria intoccabilità in quanto architrave dell’economia, mentre attorno a loro un coro di pseudo-liberisti ed economisti a gettone bollerebbero la sete di giustizia proclamata dall’Amministrazione Obama come rigurgito anti-capitalista e giustizialista.

 

I numeri della vendetta di Obama contro le banche che hanno deliberatamente provocato lo choc finanziario del 2008 fanno impressione. Il pagamento deciso ieri è solo l’ultimo di una serie che ha già impegnato BofA per decine di miliardi, comprese spese legali stratosferiche.

 

obama conta i soldiobama conta i soldi

Non sta molto meglio la Jp Morgan, la banca che manda il suo consulente Tony Blair a spiegare a Matteo Renzi come si fanno le riforme rigorose, condannata lo scorso novembre a pagare 13 miliardi di dollari. La lista delle banche che si stanno svenando per pagare danni sui subprime si chiude con la francese Société Générale: sta per andare a processo contro l’inglese Northern Rock che le chiede 25 miliardi di euro.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO