giovanni tria luigi paganetto

PAGANETTO, DOVE LO METTO? - L'INTERVISTA DEL VICEPRESIDENTE DI CDP SU ALITALIA HA FATTO UN BEL RUMORE NEI PALAZZI DEL POTERE: ''LA CASSA PUÒ ENTRARE NELLA COMPAGNIA CON MEF E FS, SE C'È UN PARTNER INDUSTRIALE SOLIDO''. IL PROF MOLTO VICINO A TRIA SI RIFERISCE AL LEASING DEGLI AEREO OPPURE A UN INTERVENTO NELL'AZIONARIATO, CHE CREEREBBE PROBLEMI CON LO STATUTO DELLA CASSA?

 

1. CDP, BUFERA SU PAGANETTO (VICINO A TRIA) PER LE FRASI SU ALITALIA

Michele Arnese per www.startmag.it

 

Tensioni a fior di pelle stamattina nei palazzi romani della politica, dell’economia e finanza.

L’intervista del vicepresidente della Cassa depositi e prestiti, Luigi Paganetto, ha scatenato un putiferio di reazioni.

Paganetto ha detto a sorpresa che “Cdp potrebbe intervenire solo con un partner industriale”, come da titolo dell’intervista del quotidiano La Stampa.

 

Luigi Paganetto

E i virgolettati di Paganetto non lasciano spazio a dubbi e fraintendimenti: l’economista vicepresidente della Cassa depositi e prestiti ha proprio aperto a sorpresa a un intervento della Cassa nel capitale di Alitalia, nonostante statuto, azionista di controllo Mef e soci di minoranza (le fondazioni che esprimono il presidente Massimo Tononi) dicano il contrario.

 

Ecco che cosa ha detto di preciso Paganetto destando sorpresa e sconcerto (eufemismi) fra Tesoro, Cdp e fondazioni bancarie: se ci chiedessero di unirci a Fs e Mef, occorrerebbe che nella compagine fosse presente un partner industriale con forti competenze nel comparto del trasporto aereo e poi andrebbe esaminato il piano industriale. Che dovrebbe mostrare un progetto ben definito, un chiaro sentiero di crescita e soprattutto  dovrebbe essere esente da ogni possibile critica sugli aiuti di Stato da parte dell’Europa”.

 

Dissertazioni accademiche? Forse. Ma Paganetto non è solo un prof: è vicepresidente della Cassa depositi e prestiti voluto e gradito dall’azionista di maggioranza Tesoro e ottimo amico di lunga data del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

 

 

 

2. PAGANETTO: CDP POTREBBE INTERVENIRE SOLO CON UN PARTNER INDUSTRIALE

Paolo Baroni per “la Stampa

 

tria

Nel caso di «Progetto Italia», il maxipolo delle costruzioni che sta per nascere attorno a Salini Impregilo, non basta mettere in campo un «campione nazionale», occorre puntare su crescita e sviluppo con un dettagliato piano industriale. E lo stesso vale per Alitalia. Cdp per ora non sembra coinvolta nella soluzione «di Stato» che sta maturando, ma eventualmente - anche in questo caso - andrebbe valutato il piano industriale e soprattutto serve un partner industriale con una forte competenza nel settore aereo.

 

Il vicepresidente di Cassa depositi e prestiti Luigi Paganetto ragiona sui rapporti tra Stato e mercato e rimarca come Cdp, il colosso controllato dal Tesoro e partecipato dalle Fondazioni bancarie che gestisce il risparmio postale, sia strettamente vincolata al rispetto dello statuto. Che impegna la Cassa a promuovere sviluppo e innovazione e non certo ad impegnarsi in operazioni di salvataggio di aziende in crisi.

Luigi Paganetto

 

Un ragionamento, che a proposito di Progetto Italia, il presidente della Fondazione Economia Tor Vergata ha condiviso col resto del consiglio di amministrazione di Cdp che ieri è tornato ad esaminare il dossier in vista della delibera finale attesa a giorni. «Non c' è dubbio - spiega - che il settore delle costruzioni sia da tempo in crisi con molte delle maggiori imprese in difficoltà e pesanti riflessi sull' occupazione, su fornitori e subappaltatori. Si tratta di una situazione che sollecita la massima attenzione istituzionale, ma dalla quale non si deve uscire con la logica del salvataggio come risposta ai fallimenti del mercato».

 

In questa come in altre partita analoghe quale deve essere il ruolo della Cassa?

«La missione di Cdp è quella della promozione dello sviluppo che deve essere realizzata nel rispetto delle logiche di mercato e della tutela del risparmio che gli è affidato. Tutto ciò è riflesso in maniera puntuale nel suo Statuto. E' per questo che ogni volta che si è parlato dell' intervento finanziario della Cassa per risolvere situazioni difficili e problematiche (si veda il caso Alitalia) la risposta è che è pur vero che la Cassa è controllata dal Mef, ma è anche vero che deve rispettare il suo statuto. Pena l' intervento dell' Europa che può escluderla dal perimetro privatistico che le compete in quanto società per azioni. Le conseguenze sarebbero assai serie perché ne deriverebbe un aumento significativo del debito pubblico».

GIORGETTI TRIA

 

Il governo ha deciso che la «nuova Alitalia» sarà a maggioranza pubblica, se vi chiedessero di unirvi a Fs e Mef...

«Occorrerebbe che nella compagine fosse presente un partner industriale con forti competenze nel campo del trasporto aereo e poi andrebbe esaminato il piano industriale. Che dovrebbe mostrare un progetto ben definito, un chiaro sentiero di crescita e soprattutto dovrebbe esser esente da ogni possibile critica sugli aiuti di Stato da parte dell' Europa».

 

Torniamo a Progetto Italia. A che punto siamo?

alitalia

«Siamo alle fasi conclusive. Si va verso l' aggregazione delle maggiori imprese nel settore costruzioni a partire da Salini Impregilo nella quale Cdp dovrebbe investire 250 milioni di euro. E' previsto un processo in più tappe che dovrebbe coinvolgere molte delle maggiori imprese del settore e cominciare con l' acquisizione da parte di Salini (6-7 miliardi di fatturato) di Astaldi l' altro grande del settore delle costruzioni (3 miliardi circa di fatturato e 10mila dipendenti), società che ha proposto al tribunale un concordato preventivo per uscire dal suo stato di crisi che vede, peraltro, nelle stesse condizioni 5 delle maggiori imprese del settore. Anche le banche creditrici (con 150 milioni) e quelle del consorzio di garanzia (con altri 150 milioni) dovrebbero partecipare, mentre Salini dovrebbe contribuire con 50 milioni. La nuova aggregazione avrebbe una governance in cui Salini conserverebbe la gestione dell' impresa mentre Cdp sarebbe l' azionista di riferimento».

meme sull'offerta di lotito per alitalia 2

 

Secondo lei per Cdp come sarebbe utile procedere?

«Si tratta di verificare il ruolo che Cassa può avere come "investitore paziente", capace di guardare oltre il breve termine, ma che deve realizzare la sua mission di promozione dello sviluppo piuttosto che quella del salvataggio di imprese in crisi. Si sono dette molte cose in questi giorni a cominciare dall' esigenza che è stata prospettata, a fronte della crisi del settore delle costruzioni, di creare un "campione nazionale" o di provvedere a interventi per l' aumento delle dimensioni del leader del settore. A mio parere la questione da affrontare é quella della competitività e della capacità di crescita, perché campioni nazionali si diventa per questa via.

Per Cdp è fondamentale mettere in campo un preciso "piano industriale" in cui siano riconoscibili interventi coerenti col suo mandato istituzionale. Occorre definire investimenti su impianti, competenze e tecnologie necessarie ad aumentare produttività e fatturato sia all' interno che all' estero».

 

Cdp spesso è paragonata alla vecchia Iri

«E' finita l' epoca dell' Iri che, va peraltro riconosciuto, ha avuto un importante funzione nell' accompagnare lo sviluppo industriale del Paese.

MASSIMO TONONI FABRIZIO PALERMO

Ma ora se ne deve aprire un' altra in cui i rapporti tra Stato e mercato saranno necessariamente diversi con un intervento pubblico sempre più legato alla promozione dello sviluppo con investimenti in innovazione e sostenibilità.

Ed è a quest' azione che Cdp intende contribuire».

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…