andrea orcel giorgia meloni fazzolari giuseppe castagna banco bpm

LA PAROLA D’ORDINE A PALAZZO CHIGI È UNA E UNA SOLA: FERMARE ORCEL – QUEI GENI DELLA FIAMMA MAGICA TURBO-STATALISTA (GUIDATI DAL CAMERATA FAZZOLARI) SI STANNO SCERVELLANDO PER TROVARE UNA MOTIVAZIONE DECENTE E INVOCARE IL GOLDEN POWER E FRENARE L’ACQUISTO DEL BANCO BPM DA PARTE DI UNICREDIT (DUE BANCHE PRIVATE) – AL CENTRO DEI “TIMORI” GOVERNATIVI CI SONO I RAPPORTI DEL NUOVO POLO BANCARIO CON I FRANCESI DI CREDIT AGRICOLE, PROPRIETARI DEL GESTORE AMUNDI (CHE POTREBBE SOSTITUIRE ANIMA, OGGETTO DI UN’OPA DA PARTE DI BPM)

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per "la Repubblica"

https://www.repubblica.it/economia/2024/12/31/news/mosse_governo_fermare_scalata_unicredit_bpm-423914074/

 

fazzolari meloni

Negli ultimi giorni tra Palazzo Chigi e il Mef la parola d’ordine sembra sia diventata fermare Orcel. A qualsiasi costo. E a questo scopo si stanno raccogliendo dati e pareri che possano servire a rendere il più stringenti possibile le prescrizioni che i poteri speciali del golden power riservano al governo.

 

Non a caso la prenotifica inviata da Unicredit il 13 dicembre scorso è stata seguita da una richiesta di maggiore documentazione. Ma a quanto ricostruito da Repubblica c’è molto di più: Palazzo Chigi si sta muovendo su almeno due direttrici per ottenere argomenti forti che giustifichino paletti difficili da aggirare.

 

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

È stato infatti chiesto all’Avvocatura dello Stato un parere sulla salvaguardia del risparmio degli italiani che potrebbe essere messa a dura prova con l’integrazione tra Unicredit e Banco Bpm. Il timore riguarda un eventuale accordo tra Orcel e i francesi del Crédit Agricole, […] che possa catapultare Amundi anche sugli sportelli del Banco al posto di Anima.

 

I francesi, secondo indiscrezioni attendibili, sarebbero ormai prossimi al tetto del 19% di Banco Bpm in seguito all’acquisto di derivati, anche se per le azioni vere e proprie aspettano il via libera da Banca d’Italia-Bce alla richiesta di poter salire al 19,9%. In questo quadro i vertici francesi sono stati sondati direttamente dal governo italiano per capire la loro posizione nella partita.

 

PHILIPPE BRASSAC CREDIT AGRICOLE

Amundi, il braccio nel risparmio gestito della Banque Verte, ha già un contratto di distribuzione con Unicredit per vendere i suoi prodotti sulla rete di sportelli della banca milanese.

 

Accordo in scadenza nel 2027 e che potrebbe essere rinnovato. Ma se a questo si aggiungesse la disdetta del contratto di Anima sugli sportelli Banco Bpm (in seguito al cambio del controllo o a fronte di una penale) e la sua sostituzione con Amundi, il risparmio dei correntisti Unicredit e Banco Bpm verrebbe tutto gestito da controparti francesi. Un’eventualità indigeribile per il governo Meloni che lo ritiene un attacco alla sovranità nazionale.

 

giuseppe castagna banco bpm

Il secondo problema […] è quello dei prestiti alle imprese. Inglobando Bpm in Unicredit, di fatto, viene a mancare quella controparte terza che in molti prestiti erogati da Intesa Sanpaolo o Unicredit era in grado di sindacarne una fetta tra il 20 e il 30%. E ciò rischierebbe di ridurre complessivamente la quantità di credito erogato alle pmi che costituiscono l’asse portante dell’economia italiana. L’eventuale cessione ai francesi di filiali eccedenti ai limiti antitrust andrebbe poi a costituire in capo a Crédit Agricole il vero terzo polo in terra italiana.

 

ANIMA SGR

Intorno a questi due assi portanti si starebbe dunque costruendo l’opposizione governativa a Orcel che nel frattempo si prepara al confronto con i francesi spargendo sul mercato la voce che non ha intenzione di rilanciare sul prezzo iniziale dell’Ops. Nella convinzione che senza la sua offerta il titolo della banca guidata da Giuseppe Castagna rischia di cadere pesantemente.

 

Ma anche in Piazza Meda non hanno alzato bandiera bianca e stanno mettendo a punto la prossima mossa, che riguarderebbe il rilancio del prezzo dell’Opa su Anima. Al momento, dopo l’ok dell’antitrust, si attende il parere della Banca d’Italia sull’esenzione all’accantonamento di capitale (cosiddetto Danish compromise). A valle di ciò potrebbe essere convocata un’assemblea […] per rilanciare sul prezzo ormai fuori mercato. Un boccone in più da digerire per Orcel anche se Anima potrebbe costituire una moneta di scambio con il governo e con gli azionisti a esso vicini nell’ottica di un terzo polo insieme a Mps.

amundi - asset managementL OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO DI UNICREDIT SU BANCOBPManima sgr LE BIG SEVEN - LE SETTE BANCHE EUROPEE PIU GRANDI PER CAPITALIZZAZIONEbanco bpmbanco bpmandrea orcelSEDE DI BANCO BPM A PIAZZA MEDA - MILANO

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."