ilva taranto

SBARRE D'ACCIAIO - LA CORTE DI STRASBURGO PROCESSA L’ITALIA PER LE EMISSIONI DELL’ILVA. A TARANTO PRIMA UDIENZA PER IL PRESUNTO DISASTRO AMBIENTALE - UN PIANO INTERNAZIONALE PER FARE SECCA L’ILVA E AIUTARE I PRODUTTORI MONDIALI, A SPESE DELL’ITALIA

1.ILVA TARANTO: ITALIA A PROCESSO ALLA CORTE DI STRASBURGO

Da “Ansa.it

 

nichi vendolanichi vendola

Lo Stato italiano è formalmente sotto processo di fronte alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con l'accusa di non aver protetto la vita e la salute di 182 cittadini di Taranto dagli effetti negativi delle emissioni dell'Ilva. La Corte di Strasburgo ha ritenuto sufficientemente solide, in via preliminare, le prove presentate, e ha così aperto il procedimento contro lo Stato italiano.

 

lntanto al Palazzo di giustizia di Taranto c'è stata la prima udienza del processo per il presunto disastro ambientale causato dall'Ilva. Si torna in aula dopo la regressione del dibattimento all'udienza preliminare a causa di un vizio procedurale e il nuovo rinvio a giudizio decretato dal gup Anna De Simone nei confronti di 44 persone fisiche e tre società.

 

banch ilva banch ilva

Il processo si celebra nell'aula 'Emilio Alessandrini' della Corte d'Assise di Taranto, che stenta a contenere le parti processuali e il pubblico, davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Michele Petrangelo (a latere Fulvia Misserini e sei giudici popolari).

 

Alla sbarra ci sono anche i fratelli Fabio e Nicola Riva, della proprietà Ilva (oggi in amministrazione straordinaria), l'ex governatore della Puglia, Nichi Vendola, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, l'ex presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, l'ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà, gli ex direttori di stabilimento Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo, l'ex direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato, l'avvocato Francesco Perli (uno dei legali dell'Ilva), l'ex presidente della commissione ministeriale che rilasciò l'autorizzazione integrata ambientale all'Ilva, Dario Ticali e il deputato di Sel (ex assessore regionale) Nicola Fratoianni.

 

riva riva

Sono previste altre richieste di costituzione di parte civile da parte di famigliari di operai morti di tumore o di cittadini residenti nei quartieri a ridosso del Siderurgico. Emiliano ha salutato il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo e gli altri pm e si è accomodato accanto all'avv. Angelo Loreto, uno dei legali dell'Ilva in amministrazione straordinaria, che oggi potrebbe riproporre istanza di patteggiamento. In aula si è affacciato anche l'ex procuratore di Taranto Franco Sebastio.

 

2.VI DICO CHI HA INTERESSE A ROTTAMARE L’ILVA

Federico Pirro per “Formiche.net

 

Bisogna ritornare a commentare un documento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea qualche settimana fa e recante la firma della Direzione generale della Concorrenza della Commissione UE. In esso al punto 116 di una relazione lunga 19 pagine si scrive che anche il prestito ponte di 300 milioni di euro concesso dal governo all’Ilva “potrebbe costituire aiuto di Stato”.

 

FABIO RIVA  E GIROLAMO ARCHINAFABIO RIVA E GIROLAMO ARCHINA

I servizi dell’Esecutivo di Bruxelles che vigilano sul rispetto delle norme sulla concorrenza hanno proposto così di estendere a tale prestito l’inchiesta già aperta a inizio anno sul pacchetto di misure pubbliche in favore di quel gruppo per un valore di circa 2 miliardi, nonostante gli ultimi 300 milioni prestati alla società debbano essere restituiti dai suoi acquirenti o affittuari.

 

giorgio assennato giorgio assennato

Ora, se è vero sotto il profilo strettamente procedurale che l’estensione dell’indagine – che comunque non pregiudicherebbe l’eventuale via libera agli 800 milioni destinati alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica nello stabilimento siderurgico – consentirebbe all’Italia e a tutte le altre parti interessate di presentare a Bruxelles le proprie osservazioni, bisogna ricordare tuttavia che l’orientamento della UE sulla pratica Ilva non sembra particolarmente favorevole.

ILVA ILVA

 

Il neo ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda afferma che tale intervento non pregiudica il processo di vendita della società e – aggiungiamo noi – deve affermarlo per rassicurare i potenziali acquirenti (o affittuari), ma è del tutto evidente – come ha affermato giustamente il segretario nazionale della Uilm Rocco Palombella – che il rischio di interferenza della decisione degli organismi comunitari c’è, ed è rilevante.

 

ILVA PROTESTA A DIFESA DELLA SALUTE jpegILVA PROTESTA A DIFESA DELLA SALUTE jpeg

Infatti, anche non volendo minimamente supporre che a livello di Commissione Europea si intenda in qualche modo ingerirsi sul percorso di vendita dell’Ilva, quale compratore di fronte a tali orientamenti degli organismi competenti della UE – al momento comunque non ancora giunti a decisioni conclusive – non sarebbe indotto a riconsiderare per lo meno i termini finanziari della propria offerta, dovendosi preoccupare di eventuali oneri aggiuntivi derivanti dall’obbligo di restituire allo Stato, oltre ai 300 milioni, quanto altro fosse riconosciuto alla fine come aiuto pubblico?

 

Com’è noto, peraltro, sono state Eurofer, l’associazione dei produttori di acciaio europei, e la Thyssen Krupp a sollecitare l’apertura di un’inchiesta sui finanziamenti al gruppo italiano da parte del nostro Esecutivo, ratificati comunque dallo stesso Parlamento.

Ilva, ecco le foto del passaggio della busta tra Archina e LibertIlva, ecco le foto del passaggio della busta tra Archinà e Libert

 

Alla luce di quanto appena riportato, la domanda che ci si pone è la seguente: non è sempre più evidente il disegno di chi fra i produttori di acciaio europei – ma anche di settori dell’estremismo ambientalista ionico – vorrebbe creare le condizioni anche economico-finanziarie per puntare nei fatti alla dismissione dell’impianto siderurgico tarantino?

 

Togliere dal mercato in una fase di contrazione della domanda la sua capacità produttiva di 10,5 milioni di tonnellate significherebbe aver operato a nostre spese nella UE la riduzione impiantistica che viene propugnata dai più temibili concorrenti dell’Ilva.

 

IL GIP DI TARANTO TODISCOIL GIP DI TARANTO TODISCO

Allora, se questa domanda ha un qualche fondamento, sarebbe bene ribadire con assoluta chiarezza che, oltre a tutte le controdeduzioni che il governo Renzi presenterà nelle sedi competenti di Bruxelles, bisognerebbe incominciare ad affiancare l’azione diplomatica con grandi manifestazioni di piazza, da Taranto a Genova e a Novi Ligure, per riaffermare con forza che l’Ilva ‘non si tocca’ e che sullo smantellamento della sue capacità produttive ‘non si passa’: ed una manifestazione popolare, se del caso, potrebbe giungere sino alle soglie del Parlamento e della Commissione Europea  nella capitale belga.

 

PROCURA DI TARANTO - ILVAPROCURA DI TARANTO - ILVA

Aiutando così l’Esecutivo nel difficile negoziato con la Commissione, siano vigili e combattivi allora i Sindacati confederali e di categoria, la Confindustria nazionale e quelle locali di Genova, Taranto e del Piemonte, la Federacciai, tutte le aziende dell’indotto, le banche creditrici della società – qualcuna delle quali vigilata dalla Bce – Parlamentari italiani ed europei, le tre Regioni (Puglia, Liguria e Piemonte), consiglieri regionali e comunali, i centri di ricerca dei Politecnici di Torino, Milano e Bari, gli Agenti marittimi, gli autotrasportatori e le loro associazioni di categoria, le Autorità portuali di Genova e del capoluogo ionico, le Diocesi arcivescovili dei due capoluoghi. tutti gli organi di informazione, e le Istituzioni comunali con i Sindaci delle cittadine liguri e ioniche ove vivono migliaia di operai dell’Ilva.

 

ILVAILVA

La mobilitazione, insomma, dovrà essere corale e assumere, se fosse necessario, nelle storiche piazze liguri e pugliesi caratteri e dimensioni che vorremmo immaginare come epocali: a Genova gli operai dell’Ilva nelle scorse settimane hanno paralizzato la città con il consenso dei suoi abitanti. A Taranto, dopo le grandi manifestazioni operaie del 30 marzo, del 26 luglio e del 2 agosto del 2012, solo di recente i Metallurgici e i loro sindacalisti sono tornati in corteo nelle vie cittadine.

 

Taranto e l’Italia non possono e non devono perdere un pilastro del sistema produttivo nazionale che contribuisce a conservare il nostro fra i Paesi più industrializzati al mondo, come giustamente sottolineano da tempo il Presidente del Consiglio Renzi, la Confindustria e i Sindacati.

TARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegTARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpeg

 

E una nuova grande mobilitazione a Taranto potrebbe collegarsi ad un’altra grave emergenza del lavoro e della produzione come quella della Val d’Agri, ove il sequestro senza facoltà d’uso dei pozzi petroliferi e del Centro Oli di Viggiano, oltre a mettere a rischio 6.000 occupati fra diretti e indotto anche nella raffineria tarantina – non chiusa al momento ‘per senso di responsabilità dell’Eni’ – sta producendo perdite economiche ogni giorno più pesanti per la holding petrolifera e le imprese di subfornitura, che non hanno le spalle robuste della grande società dalle cui commesse in buona misura tuttora dipendono.

ILVA ILVA

 

Perché allora le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil di Puglia e Basilicata non organizzano una grande e combattiva marcia per il lavoro che unisca idealmente Brindisi, Taranto e la Val d’Agri?

 

Una marcia per il lavoro, lo sviluppo e la difesa della produzione industriale, non certo contro le imprese Eni ed Ilva, ma per aiutare il Governo e riaffermare agli occhi della UE e degli organi giudiziari di Potenza il diritto all’occupazione delle migliaia di operai, tecnici, quadri e dirigenti di grandi stabilimenti a Brindisi, Taranto e in Val d’Agri, ove ci giochiamo non pochi punti di Pil della Puglia e della Basilicata che hanno poi diretta incidenza su quello del Paese.

 

ILVA PROTESTE DEI LAVORATORI jpegILVA PROTESTE DEI LAVORATORI jpeg

Ora più che mai, insomma, emerge il carattere e l’importanza strutturalmente ‘nazionale’ di alcuni dei maggiori impianti del manifatturiero e delle attività estrattive delle due regioni contermini di Puglia e Basilicata, ormai da anni punti di forza dell’intera economia italiana.

TARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpegTARANTO CORTEO DEGLI OPERAI DELLILVA E CONTESTAZIONE jpeg

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…