benetton

I BENETTON AFFILANO LE ARMI - IL CDA DI ATLANTIA AVVIA LE VERIFICHE SUGLI EFFETTI DELLA REVOCA DELLA CONCESSIONE E ATTACCA IL GOVERNO: "POSSIBILI DANNI AGLI AZIONISTI" – DOPO S&P ANCHE MOODY’S METTE SOTTO ESAME IL RATING DELLA SOCIETÀ. MA I BENETTON HANNO UN PIANO PER CADERE IN PIEDI ANCHE SENZA AUTOSTRADE, E POTREBBERO FARCELA. ECCO COME

1 – ATLANTIA ALL’ATTACCO DEL GOVERNO: “POSSIBILI DANNI AGLI AZIONISTI”

Jacopo Orsini per “il Messaggero”

 

luciano benetton e oliviero toscani

Troppe esternazioni fuori luogo. Atlantia, la holding della famiglia Benetton che controlla Autostrade per l' Italia, va all' attacco del governo dopo le dichiarazioni che si sono susseguite in questi giorni in seguito al crollo del ponte di Genova.

 

Ieri il consiglio di amministrazione della società ha «avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie infondate sulla società avendo riguardo al suo status di quotata, con l' obiettivo di tutelare al meglio il mercato e i risparmiatori».

 

Una nuova mossa nello scontro che prosegue da giorni con il governo, mentre ci si interroga sul possibile ruolo che potrà avere la Cassa depositi e prestiti. E una accusa neanche tanto velata di aver influenzato, con affermazioni e minacce fatte a mercati aperti, l' andamento del titolo in Borsa. Dove anche ieri le azioni Atlantia hanno perso un altro 3,8% a 18,18 euro, con il valore della società sceso di quasi 600 milioni a 15 miliardi.

il ponte di genova e le case sottostanti

 

Nel mirino della società ci sono tutte le prese di posizione, a volte anche contraddittorie, di esponenti dell' esecutivo sulle intenzioni di revocare o annullare la concessione o anche su una paventata rinazionalizzazione della gestione.

 

Nei giorni scorsi era già intervenuta la Consob suggerendo di moderare i toni ed evitare interventi scomposti a Borsa aperta. L' autorità di controllo aveva anche fatto sapere di avere in corso accertamenti sul titolo e sulla regolarità degli scambi, già dallo scorso 14 agosto, quando il ponte è crollato.

 

LE CONTESTAZIONI

la famiglia benetton su vanity fair

Per tornare ai temi della riunione di ieri, il cda ha proceduto anche a un primo esame degli effetti che potrebbe avere sulla società una revoca della concessione della rete autostradale. In una nota Atlantia precisa di «aver avviato le verifiche sull' impatto in merito agli strumenti finanziari del gruppo» dopo la lettera di contestazione del ministero dei Trasporti.

 

L' altro ieri Mediobanca aveva stimato l' impegno complessivo per lo Stato della revoca in circa 22 miliardi (dedotta una penale di 2,5 miliardi) includendo però nel conto il debito che grava su Autostrade.

il ponte di genova e le case sottostanti

 

Infine, il cda di Atlantia assicura «pieno supporto» alle misure avviate dalla controllata a favore della città di Genova. La società ha infatti messo a disposizione un prima cifra di 500 milioni per l' emergenza e gli interventi di ricostruzione del ponte, per le famiglie delle vittime e di quelle costrette a trasferirsi dalle loro abitazioni.

 

Intanto, dopo Standard & Poor' s anche Moody' s ha messo sotto esame il rating di Atlantia, Autostrade per l' Italia e Aeroporti di Roma, che fa sempre capo alla holding, in vista di un possibile riduzione del voto. L' agenzia di valutazione americana parla di «accresciuti rischi di un abbassamento del profilo di credito derivanti dai recenti sviluppi seguiti al crollo del ponte Morandi».

autostrade benetton

 

Inoltre da ieri è aperto un fronte anche con l' Anac, l' autorità guidata da Raffaele Cantone, che accusa Autostrade di non aver effettuato quasi il 73% degli investimenti previsti.

 

L' ANAC

L' organismo di controllo ha chiesto ad Autostrade chiarimenti sull' appalto per i lavori sul ponte Morandi e, nell' ambito dell' istruttoria avviata, ha sollecitato aggiornamenti sullo stato degli interventi sull' A10, la tratta dove è crollato il viadotto.

i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova

 

Nella richiesta dell' Anac si fa riferimento all' ultima relazione pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture sulla «Attività sul settore autostradale in concessione» del 2016, da cui emerge una mancata attuazione di interventi sulla A10-A7-A12 pari a 72,89%. Il piano però include i lavori per la Gronda mai partiti.

impero della famiglia benetton

 

Autostrade ha replicato dicendosi pronta a collaborare, precisando che il mancato intervento si riferisce a «investimenti per il potenziamento della rete genovese (Gronda e nodo San Benigno)» e che «non riguarda in alcun modo le attività di manutenzione». Sempre secondo la società, la differenza «è l' effetto dei notevoli ritardi da parte delle istituzioni».

 

2 – BENETTON E SOCI SI PREPARANO A UNO SCENARIO SENZA AUTOSTRADE

Fabrizio Massaro e Fabio Savelli per il "Corriere della Sera"

 

il ponte di genova e le case sottostanti

La rete di 2.800 chilometri di Autostrade per l' Italia, di cui faceva parte il ponte Morandi crollato lo scorso 14 agosto a Genova con 43 morti e centinaia di sfollati, è uno dei business che compongono Atlantia, il maggiore gruppo infrastrutturale italiano.

 

Nel gigante messo in piedi in oltre vent' anni dalla famiglia Benetton, ora travolto da una crisi senza precedenti, ci sono altre importanti partecipazioni come le autostrade in Brasile, Cile e Polonia, gli aeroporti di Roma e i tre della Costa Azzurra, Telepass, le società di costruzioni Spea e Pavimental, una quota nell' Eurotunnel.

 

il crollo del ponte morandi a genova

Queste partecipazioni valgono circa un terzo (2,6 miliardi) dei 5,97 miliardi del totale dei ricavi di gruppo. Da poco ha chiuso - a debito - l' acquisizione del 50,1% del gestore autostradale spagnolo Abertis. Ma la crisi del viadotto Polcevera sta mettendo a dura prova l' intero gruppo in Borsa.

 

La società, controllata al 30% dalla famiglia Benetton,ha perso in una settimana più di quarto del valore, passando da oltre 20 miliardi a circa 15 miliardi. Le valutazioni delle sue obbligazioni sono in calo. Le contestazioni del governo e l' avvio della revoca della concessione hanno messo sotto pressione l' azienda, tanto che le agenzie di rating Standard & Poor' s e Moody' s hanno ipotizzato un declassamento.

 

Quello del mercato è un altro dei tanti fronti aperti che il gruppo presieduto da Fabio Cerchiai - plenipotenziario dei Benetton nel consiglio insieme con Marco Patuano - e l' amministratore delegato Giovanni Castellucci, deve gestire. Così ieri la holding - che detiene l' 88% di Autostrade per l' Italia (Aspi) dopo aver venduto a fine 2017 il 12% al fondo cinese Silk Road e ad Allianz-Edf - ha alzato il tiro contro il governo.

il crollo del ponte morandi a genova

 

In una nota ha fatto sapere di avere «avviato la valutazione degli effetti delle continue esternazioni e della diffusione di notizie sulla società, avendo riguardo al suo status di società quotata».

 

Insomma le dichiarazioni dei vari esponenti della maggioranza che hanno parlato di nazionalizzazione, maxi risarcimenti, commissariamenti, decreti legge, avrebbero contribuito ad affossare il titolo danneggiando anche gli investitori istituzionali esteri - tra i quali il fondo sovrano di Singapore, Gic - e circa 50 mila piccoli azionisti.

 

fratelli benetton

Teoricamente questa «valutazione» potrebbe portare a un esposto in Consob. Ma nel fronte di Autostrade-Atlantia non si nascondono che sarebbe solo un ulteriore elemento di tensione. È piuttosto una pistola - non si sa quanto carica - messa sul tavolo, in attesa di una mossa dallo schieramento avversario.

 

Una fonte autorevole vicina ai Benetton spiega che non è ancora il momento di aprire una trattativa con il governo, perché bisogna essere in due ad avere una volontà simile. Ma per adesso le parti non sono due, ma più di due: ovvero Lega e Cinquestelle, che hanno mostrato atteggiamenti e obiettivi molto diversi. In questo quadro, un' uscita di Castellucci viene esclusa per il momento, in attesa che la situazione si chiarisca. Cresce la pressione per le dimissioni di Cerchiai che è contemporaneamente presidente di Autostrade, Atlantia ed Edizione, la holding dei Benetton.

 

il crollo del ponte morandi a genova

Intanto Atlantia deve fare i conti con la bomba sganciata dal governo: l' avvio della revoca (tecnicamente, «caducazione») della concessione ad Aspi da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato dal pentastellato Danilo Toninelli.

 

«È un fatto senza precedenti, i rischi sono significativi», commenta Moody' s. L' iter prevede tempi prefissati e, sulla carta, anche un indennizzo per gli anni che mancano alla scadenza naturale della concessione, al 2038.

il ponte di genova e le case sottostanti

 

Le stime sulla cifra da riconoscere alla holding variano enormemente. Si parla di circa 11 miliardi di euro, qualcuno azzarda fino a 22 miliardi. Solo che il governo appare intenzionato a non riconoscere indennizzi: troppo alti i danni provocati al sistema economico italiano. E questo pone una pesante ipoteca sul gruppo stesso. Ce la farà a sopravvivere Atlantia senza Autostrade e senza indennizzo?

 

Secondo alcune valutazioni delle banche d' affari, sì. Ma solo perché il debito - circa 8,2 miliardi sui 9,4 totali - è in capo alla stessa Autostrade e quindi passerebbe al governo e da lì al nuovo concessionario, sia esso Anas, Cdp o un altro gestore.

 

fratelli benetton

Senza Autostrade, il gruppo resterebbe con Abertis (e il relativo debito) e con le altre partecipazioni: più piccolo ma ancora redditizio, con margini di circa il 47%. Eppure per Moody' s ci potrebbero comunque essere, nelle more della trattativa con il governo, pressioni sulla società: per risolverli, Atlantia potrebbe vendere pezzi, ridurre i dividendi o ricapitalizzare. Tutte soluzioni che si ripercuotono direttamente sui soci. A cominciare dai Benetton.

il ponte di genova e le case sottostantiil crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi il crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi genova ponte morandiil crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi il crollo del ponte di genova i lavori di soccorsi il crollo del ponte di genova i lavori di soccorsiil ponte morandi a genovail presidente mattarella sul luogo del crollo del ponte di genova le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovail ponte di genova e le case sottostanti ponte morandi a genovail crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova fratelli benetton

Ultimi Dagoreport

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO