NON SIAMO MICA GLI AMERICANI – L’EX CONSIGLIERE DELLA WORLD TRADE ORGANIZATION JAGDISH BHAGWATI DEVE ESSERE UN FAN DEL BANANA: “QUANDO LA PRATICANO GLI AMERICANI, SI CHIAMA LOBBY; QUANDO LA FANNO GLI ALTRI, DIVENTA CORRUZIONE” - “TUTTI LO FANNO MA POI GLI AMERICANI ACCUSANO I FRANCESI, CHE ACCUSANO GLI INGLESI, CHE ACCUSANO I TEDESCHI, CHE ACCUSANO GLI ITALIANI” - NELLA RETE DEI PROCURATORI FINISCONO I PESCI PICCOLI…

Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

«Quando la praticano gli americani, si chiama lobby; quando la fanno gli altri, diventa corruzione». Ride, Jagdish Bhagwati, mentre fa questa battuta velenosa, ma in realtà sta scherzando solo un po'.

Bhagwati, professore alla Columbia University di New York e studioso del Council on Foreign Relations, è un'autorità mondiale nello studio e nella pratica dei commerci internazionali. Basti pensare che è stato consigliere tanto del direttore generale della World Trade Organization, quanto di quello del General Agreement on Tariffs and Trade.

Che prove ha per sostanziare la sua battuta?
«Tante. A esempio questa. Durante l'amministrazione Clinton, fui invitato a viaggiare con una delegazione ufficiale che andava in Cina con il segretario al Commercio Ron Brown. Entrati nella sala dell'incontro principale con le autorità politiche e la comunità del business, Brown parlò con grande schiettezza: finora - disse - ho fatto l'avvocato lobbista a Washington, e quindi potevo aiutare solo i miei clienti a trovare commesse; oggi sono ministro del Commercio, e quindi posso venire qui a ottenere contratti per tutte le aziende americane».

Non era lecito?
«Certo. C'è anche chi sostiene che il lobbismo è democrazia. Altri, però, lo considerano la legalizzazione della corruzione. Tutti lo fanno, ma poi gli americani accusano i francesi, che accusano gli inglesi, che accusano i tedeschi, che accusano gli italiani, e così via».

La corruzione è il sistema con cui funzionano i mercati internazionali?
«Sostanzialmente sì. Ma bisogna saper distinguere, perché ci sono diversi livelli. Supponiamo che un paese importante mandi una delegazione in India guidata dal capo del governo, e prometta alle autorità di Nuova Delhi di aiutarle in Kashmir, in cambio di una grande commessa a cui tiene. Non si spostano soldi, non ci sono tangenti, ma arriva sostegno politico a livello internazionale e magari qualche fornitura di armi. Come la chiamate, questa?

Oppure si costruiscono scuole, ospedali, strade, in cambio dello sfruttamento di un giacimento. I più sofisticati si comportano così e sono inattaccabili, quasi generosi. Gli altri, un livello più sotto, pagano le tangenti, e finiscono nel mirino dei procuratori. Poi c'è la corruzione di livello più basilare, quella che serve a far funzionare il sistema a livello locale, che esiste a Nuova Delhi come a New York».

Il suo collega Kaushik Basu, capo economista della Banca Mondiale, sostiene addirittura che bisognerebbe legalizzare parzialmente questo genere di corruzione, considerando reato solo l'accettazione delle tangenti e non la consegna.
«Non arrivo a tanto, ma è chiaro che almeno la corruzione basilare è endemica. Senza di lei non si muove nulla, in Oriente come in Occidente».

Cosa bisognerebbe fare, per evitare quella più sofisticata?
«Esistono già delle regole condivise a livello Oecd ma chiaramente non bastano. Io penso che l'unica misura efficace sarebbe quella di separare la politica dal business, vietando le delegazioni che uniscono gli uomini di governo con quelli degli affari. E' molto difficile che questo avvenga, ma quanto meno bisognerebbe cominciare a discuterne, se crediamo che la competizione onesta sul mercato sia lo strumento più efficace per allocare le risorse».

 

JAGDISH BHAGWATIJAGDISH BHAGWATISEDE FINMECCANICA FINMECCANICA GIUSEPPE ORSI

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO