BANKITALIA DORATA! - ALTRO CHE QUIRINALE E CONSULTA, IL VERO ELDORADO DEI DIPENDENTI PUBBLICI È LA BANCA D’ITALIA! TRA RETRIBUZIONI E PENSIONI COSTA PIÙ DI UN MILIARDO ALL’ANNO, CON OLTRE 7MILA DIPENDENTI! - VISCO: 550MILA EURO ALL’ANNO: IL TRIPLO DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE AMERICANA, JANET YELLEN!

1 - BANKITALIA NON MOLLA I SUPERSTIPENDI

Franco Bechis per “Libero”

 

bankitaliabankitalia

Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e gli altri membri del direttorio non dovranno tagliarsi sensibilmente lo stipendio come suggerito dal decreto legge sugli 80 euro di Matteo Renzi. A intimare lo stop auna riduzione che sarebbe stata sensibile (dagli attuali 495mila euro lordi annui ai 240mila euro previsti come tetto massimo dal premier) è stato il presidente della Bce, Mario Draghi con il più classico degli slogan: «Giù le mani dalla Banca di Italia».

 

oBANKITALIA oBANKITALIA

A dire il vero Renzi si era venduto quel taglio in pubblico, nelle conferenze stampa, ma aveva usato un passo ben più felpato quando si è trattato di scrivere la norma giuridica. Il tetto omnicomprensivo di 240 mila euro lordi all’anno è Stato stabilito solo per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. In calce il governo ha aggiunto un comma: «La Banca d’Italia, nella sua autonomia organizzativa e finanziaria, adegua il proprio ordinamento ai principi di cui al presente articolo». Qualcosa di più di un invito, ma un po’ meno di un obbligo.

CAROSIO VISCO LA VIA TARANTOLA SACCOMANNI ALL ASSEMBLEA DI BANKITALIA CAROSIO VISCO LA VIA TARANTOLA SACCOMANNI ALL ASSEMBLEA DI BANKITALIA

 

Così si è spalancata una autostrada per Draghi, cui il testo del decreto era stato inviato dal ministero dell’Economia. Il presidente della Bce ha tranquillizzato la banca centrale italiana chiarendo: «L’imposizionediuntettodi240mila euro al trattamento economico è espressamente qualificata come principio o norma di indirizzo piuttosto che come norma di cui è imposta la rigida osservanza». Draghi poi ha aggiunto che in Italia come in qualsiasi altro paese dell’area dell’euro la banca centrale non può subire pressing o influenze «dal governo di uno Stato membro rispetto alle propria politica in materia di personale».

 

bankitalia big bankitalia big

Visto che nessun altro Stato era intervenuto un materia, chiaro che il messaggio serviva a difendere Visco e i suoi da Renzi. Attualmente in Banca di Italia lo stipendio ufficiale del Governatore Visco ammonta a 550mila euro lordi, quello del direttore generale Salvatore Rossi ammonta a 500mila euro, quelli dei tre vicedirettori generali (Fabio Panetta, Valeria Sannucci e Luigi Federico Signorini) ammonta a 350mila euro.

 

ignazio visco ignazio visco

Su tutti gli stipendi dei membri del direttorio è stato però applicato il taglio temporaneo del 10% deciso autonomamente dopo che analoga misura era stata presa nel 2010 da Giulio Tremonti nei confronti dei dipendenti pubblici. Per cui gli stipendi reali al momento sono: 495 mila euro per il Governatore, 450 mila euro per il direttore generale e 315mila euro per i vicedirettori generali. Portarli tutti sotto i 240milaeurocomevorrebbe il governo significherebbe dimezzarli per mantenere le proporzioni e ovviamente avrebbe ripercussioni notevoli anche su centinaia di dirigenti della banca centrale.

 

Lo stipendio medio dei capi dipartimento è infatti superiore ai 255 mila euro lordi annui (quindi quasi tutti sopra soglia), quello dei capiservizio è in media di poco inferiore ai 220 mila euro lordi annui (con una parte sopra soglia). Ora bisogna vedere che accadrà. Da escludere che il tetto dei 240 mila euro lordi venga applicato alla banca centrale, ma è possibile un’autonoma limatura degli stipendi dei membri del direttorio tale da non dovere toccare quelli dei dirigenti e a scendere quelli dei 7.481 dipendenti di via Nazionale (che nel 2013 sono costati mediamente 80.083 euro). Il vertice della Banca d’Italia nonostante le limature agli stipendi del direttorio nel 2013 è costato 130 mila euro più dell’anno precedente.

ignazio visco ignazio visco

 

Direttorio, consiglio superiore, collegio sindacale e organi collegiali periferici sono infatti costati3milionie9mila euro rispetto ai 2 milioni e 879 mila euro dell’anno precedente. Proprio alla vigilia della ultima assemblea della Banca di Italia si è per altro chiusa una lunga trattativa sindacale che di fatto ha sterilizzato le misure di austerity adottate dalla Banca centrale nella propria autonomia per seguire quel che i vari governi avevano imposto alla pubblica amministrazione.

 

ignazio visco ignazio visco

Il presunto blocco degli stipendi è stato forato sensibilmente con la concessione nel 2014 della indennità di vacanza contrattuale, l’utilizzo degli scatti automatici ai fini previdenziali anche nel 2014 e la sola sterilizzazione formale dello scatto di quest’anno che sarà comunque calcolato per erogare quello del 2015 (quindi si tratta di una semplice sospensione dell’erogazione).

 

I sindacati interni, incassatele belle novità, sono addirittura andati al’attacco sui fringe benefits, chiedendo un loro aumento: «Riteniamo», ha scritto la Cida il 28 maggio scorso, «infatti opportuno che oltre al miglioramento della componente monetaria della retribuzione vadano tenuti in grande considerazione anche gli aspetti collegati ad esigenze personali e familiari dei dipendenti. L’insieme dei servizi garantiti alla compagine andrebbe integrato tenendo conto delle migliori pratiche seguite, già da tempo, in altre Istituzioni europee e grandi gruppi aziendali». Come Renzi potrà capire, questo è proprio un altro mondo...

 

2 - I BANCHIERI CENTRALI A RENZI: QUI NON DETTA LEGGE

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

Scrive Federico Fubini su “La Repubblica”: Quella della Bce di Mario Draghi non è una stroncatura del decreto del governo. È un promemoria sui confini che separano istituzioni indipendenti l’una dall’altra. E non sarebbe neppure controverso, se Palazzo Chigi per canali informali non avesse tenuto a far sapere che è stato Matteo Renzi in un incontro a chiedere a Visco il sacrificio di una parte cospicua della sua paga. Visco quel giorno non avrebbe risposto, ma il 30 maggio nelle considerazioni finali ha elencato qualcosa che la Banca d’Italia ha saputo fare e il governo non ancora: un taglio dei costi operativi del 14% in quattro anni, al netto del carovita, e una riduzione di oltre il 10% degli addetti.

 

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

La prossima mossa di questa partita a scacchi di fatto è già acquisita. La sforbiciata su Visco e la sua squadra arriverà, ma ignorerà in pieno il tetto di 240 mila euro indicato da Renzi. Sarà un modo, fra l’altro, di dimostrare che c’è un palazzo nel centro di Roma sul quale il premier non detta legge. Questa è una conversazione appena agli inizi, dai toni per niente accesi. Ma lo diventeranno di più se i protagonisti smettono di parlare di simboli, e vengono alla sostanza.

 

3 - BANKITALIA: PD, COSTA UN MILIARDO? MEF CHIEDA CHIARIMENTI =

(ASCA) - ''Secondo notizie di stampa, tra retribuzioni e pensioni la Banca d'Italia costerebbe oltre un miliardo di euro all'anno e il governatore guadagnerebbe tre volte piu' del presidente della Federal Reserve americana e il doppio del presidente della Bce Mario Draghi. Il ministero dell'Economia e finanze chieda chiarimenti, per verificare se questi dati corrispondono al vero''.

MICHELE ANZALDIMICHELE ANZALDI

 

E' quanto chiedono i deputati del Partito democratico Michele Anzaldi, Federico Gelli, Ernesto Magorno e i senatori Pd Francesco Scalia, Mario Morgoni e Nadia Ginetti, annunciando la presentazione di una interrogazione al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

 

 ''Secondo quanto riportato dalla stampa - spiegano i parlamentari Pd - il governatore Ignazio Visco guadagnerebbe 550mila euro, temporaneamente ridotti a 490mila, al direttore generale Salvatore Rossi andrebbero 500mila euro, attualmente ridotti a 450mila, mentre i tre vicedirettori generali prenderebbero 350mila euro, che al momento sono ridotti al 310mila euro. Poi ci sarebbero 660 dirigenti a quota 251mila euro. Si tratta di casi che sforano abbondantemente il tetto da 240mila euro indicato dal governo''.

 

''Il ministero dell'Economia - aggiungono i deputati e senatori dem - valuti se non sia opportuno avere un quadro completo della situazione, per poter informare il Parlamento, anche con un confronto dettagliato con le altre banche centrali delle economie occidentali. Nel momento in cui tutte le amministrazioni pubbliche sono chiamate a fare sacrifici, sarebbe poco comprensibile se un istituto di diritto pubblico come la Banca d'Italia si chiamasse fuori''.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...