paolo savona

CONSOB, SE CI SEI BATTI UN COLPO! PERCHÉ SAVONA INTERVIENE SOLTANTO GIOVEDÌ NOTTE DISPONENDO IL DIVIETO DELLE VENDITE ALLO SCOPERTO? DOPO LE DICHIARAZIONI DELLA LAGARDE SULLA (NON) DIFESA DEGLI SPREAD LO SCENARIO CAMBIA RADICALMENTE - IL COPASIR, COMITATO DI CONTROLLO DEI SERVIZI SEGRETI, HA CHIESTO ALLA CONSOB DI INDAGARE SULLE SPECULAZIONI IN BORSA CONTRO LE NOSTRE IMPRESE STRATEGICHE: LA PAURA DI ''MANINE'' STRANIERE PRONTE A PRENDERSELE CON DUE SPICCI

 

1. CONSOB, SE CI SEI BATTI UN COLPO! PERCHÉ SAVONA INTERVIENE SOLTANTO GIOVEDÌ NOTTE DISPONENDO IL DIVIETO DELLE VENDITE ALLO SCOPERTO?

Marco Antonellis per Dagospia

 

 

paolo savona

"L'andamento negativo della Borsa italiana di questi giorni era in linea con l'andamento negativo di tutte le borse Europee, compresa quella UK, per effetto indotto della pandemia e della guerra sui prezzi del petrolio" spiegano ragionando ad alta voce fonti di primissimo piano in Consob. L'andamento delle vendite allo scoperto - indicatore che evidenzia un potenziale attacco speculativo al ribasso - nei primi giorni della settimana non presentava percentuali significative, anzi evidenziava un andamento minimo.

Insomma, le diminuzioni dei listini evidenziavano si un generalizzato "panic selling" ma scatenato dalla pandemia, come in tutto il mondo.

 

CONTE LAGARDE

Agire unilateralmente però avrebbe sicuramente comportato nei mercati il dubbio che Consob a conoscenza di informazioni maggiori operasse a difesa dei propri titoli in quanto in possesso di informazioni di fragilità dei principali titoli quotati in italia. Fragilità che non esisteva in modo specifico per il mercato italiano. Insomma, spiegano ancora da Consob, agire unilateralmente ci avrebbe paradossalmente esposto alla speculazione che fino a quel momento non si era manifestata. Un boomerang.

 

Lo scenario è però cambiato radicalmente dopo le dichiarazioni della Lagarde sulla (non) difesa degli spread perché immediatamente i volumi di vendita di titoli della piazza italiana sono cresciuti esponenzialmente divergendo negativamente dalle altre piazze europee. E la durissima presa di posizione del Capo dello Stato Sergio Mattarella ha convinto anche gli ultimi dubbiosi. Tanto che subito dopo, nella nottata di giovedì sera, Consob rompe gli indugi e decide di intervenire.

 

 

giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

2. QUEI RISCHI NASCOSTI DIETRO LE FIBRILLAZIONI DI BORSA

Francesco Verderami per il ''Corriere della Sera''

 

 

Tutte le istituzioni italiane sono state colte di sorpresa dalle parole destabilizzanti di Lagarde, ma nessuna ha creduto si trattasse di una gaffe.

C' è un motivo quindi se ieri i rappresentanti del Copasir, all' unisono, hanno chiesto l' intervento della Consob per verificare «eventuali atti speculativi in connessione con le dichiarazioni rese dalla presidente della Bce» che giovedì hanno provocato il crollo delle Borse. L' unità d' intenti e di vedute tra maggioranza e opposizione ha come obiettivo la salvaguardia dell' interesse nazionale e la vigilanza sugli asset strategici del Paese, che sono esposti in questa fase emergenziale. Perciò è solo all' apparenza singolare che sia stato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica a intervenire, dopo aver consultato i servizi.

 

«Anche loro - rivela uno dei membri del Copasir - sono rimasti sbalorditi dalle esternazioni di Lagarde. Ci hanno riferito che non ce n' era sentore».

 

sergio mattarella giuseppe conte 2

Il problema è chiaro, come sono chiare le parole del leghista Volpi che si sovrappongo a quelle dei democratici Borghi e Miceli e di Urso di FdI: «Il Copasir non intende entrare nelle logiche di mercato. Tuttavia il nostro patrimonio industriale, tecnologico e scientifico deve mantenere la testa nel Paese». L' interrogativo è dove sia finito «un quarto delle azioni» delle blue chips, che nel giro di poche ore tra giovedì e venerdì hanno oscillato paurosamente in Borsa. Il Comitato parlamentare tenterà di capirlo, per la parte che gli compete, attraverso una «indagine conoscitiva sui rischi di scalate estere in Italia»: dopo la Consob, ci sarà anche un' audizione con i vertici di Bankitalia.

 

raffaele volpi

Perché - come dice un autorevole ministro - «se qualcuno dall' estero pensa di sfruttare questa situazione per fare lo shopping dei nostri "gioielli di famiglia", come accadde nel 1992 e nel 2010, ha sbagliato bersaglio».

 

Sotto i riflettori del Copasir sono le società dei settori bancario-assicurativi, delle telecomunicazioni, dell' energia e della difesa. Così come sotto osservazione sono le reazioni di altre Borse rispetto a quella italiana, che ieri ha vietato le vendite allo scoperto di 85 aziende, compresi asset strategici e marchi storici nazionali: sarà un caso ma in Spagna e nel Regno Unito si sono uniformati alla decisione della Consob, in Francia e Germania no. «E la fotografia della presenza economica straniera in Italia - racconta un membro del Comitato - fa capire quali siano gli interessi. Basta solo scorrere l' elenco...».

 

emanuele fiano enrico borghi delrio

L' unità nazionale ai tempi del Coronavirus si era già manifestata in Parlamento questa settimana sullo scostamento del bilancio, con il voto congiunto maggioranza-opposizione su un' unica risoluzione: «Un evento storico», aveva sottolineato Urso nell' Aula del Senato. Se quella linea si ripropone ora al Copasir, è perché c' è «un legittimo sospetto»: un conto è il gioco speculativo, altra cosa sono operazioni ostili per acquisire il controllo di società d' interesse nazionale approfittando della crisi. Gli esempi peraltro non mancherebbero. Al Comitato parlamentare circola un documento ancora da approfondire sulla Borsa di Shanghai, dove - dopo l' esplosione del coronavirus a Wuhan - c' era stato il crollo del mercato azionario: in quel frangente imprese internazionali ad alta tecnologia, che producono in Cina, sarebbero state acquisite a basso prezzo da aziende statali di Pechino.

 

È la globalizzazione, bellezza. Allora non è un caso se ieri tutti i rappresentanti del Copasir hanno rivolto un plauso al presidente della Repubblica: il suo messaggio è stato considerato tanto «inusuale» quanto «necessario» per fare argine a difesa del Paese. Perché le dichiarazioni di Lagarde avranno colto di sorpresa le istituzioni italiane, ma nessuna ha creduto nella gaffe.

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?