stellantis tim cook

SEMPRE LA SOLITA STORIA: PURE IN TEMPI DI CRISI E PANDEMIA I SUPER MANAGER CI GUADAGNANO - NEL 2021 CARLOS TAVARES, CEO DI STELLANTIS, SI È INTASCATO 19,1 MILIONI DI EURO, TANTO CHE MACRON HA CHIESTO UN TETTO AGLI STIPENDI DEGLI AD O LA SOCIETÀ CIVILE "ESPLODERÀ" - IN AMERICA È ANCORA PEGGIO: MARY BARRA, CEO DI GENERAL MOTORS, HA UNA BUSTA PAGA DA 22 MILIONI DI DOLLARI, TIM COOK DI APPLE HA PORTATO A CASA 98,7 MILIONI TRA STIPENDIO BASE, AZIONI E ALTRI COMPENSI...

Edoardo De Biasi per www.corriere.it

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Neanche la pandemia e la relativa crisi economica sono riuscite a fermare l’inarrestabile corsa degli stipendi dei ceo. Tralasciando la facile demagogia, è evidente però che il sistema dovrebbe interrogarsi sui criteri che portano a simili retribuzioni.

 

Nel 2021 Carlos Tavares, ceo di Stellantis, ha guadagnato 19,1 milioni di euro. Una cifra che la maggior parte della classe politica e dell’opinione pubblica francese ha definito «scioccante».

 

carlos tavares

Il presidente Emmanuel Macron si è spinto oltre sostenendo che l’Europa deve creare una nuova governance e imporre un tetto agli emolumenti dei manager, altrimenti la società civile «esploderà».

 

Una giusta riflessione visto che l’inflazione a due cifre si farà pesantemente sentire sugli stipendi dei dipendenti. Resta il fatto che l’assemblea Stellantis ha bocciato, pur non essendo il voto vincolante, la proposta di politica di remunerazione. I soci contrari sono stati il 52,1%.

CARLOS TAVARES EMMANUEL MACRON

 

Lo Stato francese, azionista della casa automobilistica (con una quota del 6,15%), ha respinto il maxi stipendio. Il presidente John Elkann (nel 2021 ha ricevuto compensi per 7,8 milioni, in aumento dai 2,4 milioni incassati da Fca) ha difeso il suo ceo dicendo che «lo stipendio è giustificato dalle dimensioni del gruppo caratterizzato da una cultura meritocratica».

 

I ceo dell’automotive più pagati

Mettendo da parte le riflessioni etiche, vediamo come si è arrivati a questa cifra. Accanto a un salario fisso di 2 milioni, Tavares ha la maggior parte della retribuzione variabile, pari all’89% del totale.

 

EMMANUEL MACRON CARLOS TAVARES

Di questa quota 7,5 milioni sono dovuti alla performance annuale, 1,7 milioni di bonus alla creazione della stessa Stellantis e 5,6 milioni di premi. In sua difesa va detto che in un contesto difficile per l’industria automotive, l’azienda ha generato un utile netto di 13,4 miliardi, quasi triplicato rispetto al 2020.

 

carlos tavares 1

Quel che nemmeno Elkann può sottovalutare è che Tavares incassa oltre 19 milioni per un gruppo che fattura 152 miliardi mentre Herbert Diess, suo omologo alla Volkswagen, ha avuto un compenso di oltre 8 milioni con vendite pari a 250 miliardi.

 

Alcuni azionisti si sono posti altre domande. La società di gestione PhiTrust ha chiesto se il compenso «è socialmente giustificato nel momento in cui il gruppo dovrà probabilmente affrontare una massiccia ristrutturazione con conseguenti tagli di posti di lavoro, data la capacità produttiva in eccesso».

 

Luca De Meo DI RENAULT

Ma gli altri ceo di aziende automobilistiche quanto guadagnano? Luca de Meo, numero uno di Renault, dovrebbe prendere 4,7 milioni di euro, parte dei quali soggetta a obiettivi triennali. Il suo predecessore Carlos Ghosn aveva ridotto lo stipendio del 30% nel 2018, a 4,7 milioni all’anno, proprio per la pressione dello Stato francese, principale azionista.

 

L’America è un’altra storia

Superiore lo stipendio dei ceo americani e in particolare di quelli che lavorano nelle società hi-tech. Mary Barra, ceo di General Motors, ha intascato 22 milioni di dollari. Il ceo di Apple, Tim Cook, ha guadagnato 98,7 milioni tra stipendio base, azioni e altri compensi.

 

Mary Barra Ad General motors

Secondo quanto riportato nella dichiarazione presentata alla Sec, lo stipendio base è tre milioni a cui vanno aggiunti oltre 82 milioni in azioni. Nessuno di questi titoli è stato però ancora conferito.

 

Ci sono poi 12 milioni di incentivi dovuti al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e finanziaria e quasi 1,4 milioni di altri compensi. Ma Cook non è certo tra i più ricchi. Ai primi posti c’è David Zaslav di Discovery con uno stipendio annuo di 247 milioni. Poi Andy Jassy di Amazon che ha ricevuto 212,7 milioni mentre Pat Gelsinger, ceo Intel, ha incassato 178,6 milioni.

 

Tim Cook

Le regole per stabilire le retribuzioni dei top manager

Come si arriva a stabilire simili cifre? Le regole per definire la remunerazione dei top manager attengono ad alcuni principi generali. Per quanto riguarda i ceo è fondamentale la professionalità, la credibilità e la capacità di attrarre manager.

 

La parte fissa è diretta principalmente a remunerare le competenze e le funzioni connesse al ruolo ricoperto. C’è poi la parte variabile, legata agli obiettivi raggiunti. I bonus devono essere collegati alla effettiva performance d’impresa, e in modo simmetrico rispetto ai risultati positivi e negativi.

 

tim cook al lancio dei nuovi prodotti apple 2

In poche parole, si cerca di spezzare quel legame pericoloso che spinge a ricercare tagli troppo onerosi e investimenti rischiosi per garantire una elevata redditività. Questo vuol dire che i bonus, per esempio, dovrebbero essere dilazionati nel tempo adottando forme di azioni vincolate o stock options per tener conto del reale andamento dell’azienda.

 

Il caso Orcel-Unicredit

E la situazione in Italia? La retribuzione degli amministratori delegati delle grandi banche e delle principali compagnie di assicurazione quotate a Piazza Affari è più alta rispetto a quella dei ceo di aziende che operano in altri settori.

 

ANDREA ORCEL

Anche quest’anno lo stipendio di Andrea Orcel, ceo UniCredit, è stato nuovamente al centro dell’attenzione. Dopo il via libera relativamente di misura dello scorso anno, la politica di remunerazione ha diviso i proxy. Glass Lewis è rimasto contrario, mentre Iss ha approvato parzialmente la nuova retribuzione.

 

Orcel ha chiesto di lasciare invariata la componente fissa (2,5 milioni) e di ancorare la maggior parte della retribuzione al raggiungimento dei risultati. La decisione è stata di mantenere il piano approvato nel 2021, quando però il bonus azionario di 5 milioni era scollegato dai risultati finanziari. Adesso la quota variabile sarà erogata «al raggiungimento degli obiettivi assegnati», che riguardano per il 70% target finanziari e per il 30% «cultura e priorità strategiche», a partire dalla sostenibilità.

 

La retribuzione di Orcel, visto che è stato nominato ad aprile, è stata di 6,7 milioni: vale a dire più di 120 volte la media dei dipendenti del gruppo.

 

Le accuse di Norges Bank e le performance Esg

Il salario degli amministratori italiani è finito anche nel mirino di Norges Bank. Il fondo sovrano norvegese ha dichiarato: «Il cda è responsabile di attrarre il ceo giusto e stabilire una remunerazione adeguata».

 

luigi gubitosi

Il gestore Nicolai Tangen ha spiegato che «il consiglio dovrebbe fornire trasparenza sulla retribuzione totale per evitare esiti inaccettabili» e «dovrebbe garantire che tutti i vantaggi abbiano una chiara logica aziendale. Una parte sostanziale dello stipendio dovrebbe essere fornita sotto forma di azioni vincolate da cinque a dieci anni, indipendentemente dalle dimissioni o dal pensionamento».

 

Le critiche di Norges non riguardano soltanto le aziende della galassia Exor. Nelle settimane scorse, per esempio, il fondo sovrano norvegese ha espresso voto contrario alla remunerazione presentata da Tim che ha corrisposto fra l’altro all’ex ad, Luigi Gubitosi, una buonuscita di 6,9 milioni. Più o meno sulla stessa linea Allianz Global investors.

 

L’accusa è sempre la stessa: gli stipendi dei top manager sono spesso troppo alti e non legati alla performance Esg. L’asset manager ha annunciato che nelle assemblee voterà contro gli stipendi che non includono indicatori di performance legati ai criteri sostenibili. Le proposte in materia di retribuzioni, sottolinea il gestore tedesco, rappresentano l’area di governance più controversa a livello globale.

 

Lo evidenzia il fatto che Allianz Gi ha votato contro il 47% delle proposte. Le astensioni sono rimaste sostanzialmente invariate al 6%, un dato che riflette il numero crescente di engagement intrapresi con le società partecipate per cercare di migliorare i piani retributivi. Per non predicare bene ma razzolare male, il gruppo Allianz ha comunque annunciato il taglio dei bonus per il ceo e i membri del cda dopo le perdite subite dalla divisione dei fondi.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…