dario scannapieco alessandra ruzzu fabiana massa felsani fabrizia lapecorella livia amidani alibert

CASSA ROSA - LA SVOLTA IN CDP: LE DONNE CONQUISTANO LA MAGGIORANZA DEL BOARD. SONO CINQUE SU NOVE CONSIGLIERI – CHE FARÀ ORA FABRIZIO PALERMO? L’EX AD PUÒ CONTARE SULL’ATTIVISMO DI LUIGI DI MAIO, CHE STAREBBE LAVORANDO PER PORTARLO A INVITALIA AL POSTO DI ARCURI. MA SONO SOLO AUSPICI: COME AL SOLITO, ALLA FINE DECIDERÀ DRAGHI…

Francesco Spini per “la Stampa”

 

dario scannapieco 1

Ora il cambio della guardia è ufficiale. L'assemblea ha designato Dario Scannapieco nuovo ad di Cassa depositi e prestiti.

 

A indicare il nome dell'ormai ex vice presidente della Banca europea per gli investimenti è stato il ministero dell'Economia, primo socio con l'82,77%, in una lista che sancisce una netta cesura col passato, in vista di una Cdp meno interventista nelle grandi partite finanziarie e più a sostegno dell'economia reale. In una finanza patriarcale, le donne conquistano la maggioranza del board: sono cinque su nove consiglieri.

MARIO DRAGHI

 

Se Scannapieco è stata la scelta naturale di Draghi, che l'ha potuto apprezzare negli anni in cui lo affiancò al ministero dell'Economia da capo del Dipartimento Finanza e Privatizzazioni, per il cda s' è scelta una via nuova.

 

fabrizia lapecorella

Dalle sliding doors di Draghi e del suo consigliere Francesco Giavazzi - tenute in funzione fino all'ultimo secondo - i partiti hanno potuto indicare solo nomi di tecnici, selezionati anche dai cacciatori di teste di Key2People.

 

fabiana massa felsani

Così accanto alle conferme di Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze, e della giurista Fabiana Massa Felsani (nome gradito al ministro degli Esteri, il 5 Stelle Luigi Di Maio, che ne avrebbe caldeggiato la riconferma) arrivano Anna Girello Garbi, commercialista di Alba con esperienza di sindaco e consigliere in diverse società quotate e gradita alla Lega, e Livia Amidani Aliberti, anch' ella presente in diversi consigli e collegi sindacali, ad esempio nel supervisory board di Unicredit Bank Austria, nome di area Pd.

 

C'è poi una componente istituzionale con Giorgio Toschi, ex comandante generale della Guardia di Finanza, sospinto da Italia Viva. Continuità invece nelle proposte delle Fondazioni (che di Cassa hanno il 15,93%) che, col presidente dell'Acri Francesco Profumo hanno espresso «soddisfazione» per la nomina di Scannapieco.

 

giorgio toschi

Hanno confermato Giovanni Gorno Tempini alla presidenza, e i consiglieri Matteo Melley e Alessandra Ruzzu. E l'ex ad Fabrizio Palermo? Il manager, a suo tempo indicato dai 5 Stelle, può ancora contare sull'attivismo di Di Maio che - dopo aver sostenuto l'arrivo di Luigi Ferraris alle Ferrovie - starebbe lavorando per collocarlo in una posizione di rilievo in una partecipata statale coi vertici di prossima scadenza. Tra le ipotesi c'è Invitalia. Ma con Draghi a palazzo Chigi sono solo auspici. A decidere sarà come sempre lui.

fabrizio palermo foto di bacco (1)

 

Scannapieco, designato dall'assemblea, sarà nominato nel corso della prima riunione del cda, probabilmente settimana prossima. Ora si tratta di capire quale sarà il mandato che il governo darà a questo civil servant, classe 1967, con master ad Harvard, lunga esperienza da superdirigente al ministero, quindi alla Bei e come presidente del Fondo europeo per gli investimenti.

 

Si parte subito. C'è il dossier Autostrade da chiudere: l'offerta di Cdp - con i fondi Blackstone e Macquarie - lunedì sarà al vaglio dell'assemblea di Atlantia. Poi si tratterà di mettere un punto fermo sulla cosiddetta «rete unica» tra Tim (dove Cdp ha il 9,81%) e Open Fiber (dove Cdp è salita al 60%), tanto sponsorizzata dal governo Conte quanto snobbata dall'esecutivo Draghi che, per le aree dove la banda ultralarga scarseggia, preferisce parlare di gare e neutralità tecnologica.

 

alessandra ruzzu 1

matteo melley

Ma la partita più importante sarà legata ai fondi del Recovery e al supporto post crisi al sistema economico con la dotazione straordinaria di Patrimonio Rilancio. Nel frattempo agli azionisti giungono i frutti del lavoro di Palermo. A loro andranno dividendi per 2,22 miliardi. La fetta più grande, ovviamente, andrà al Tesoro: 1,83 miliardi.

livia amidani aliberti

dario scannapieco 2dario scannapieco matteo melleyalessandra ruzzu dario scannapieco

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…