UNI-FONSAI IN SALDO! - DOPO “MILANO ASSICURAZIONI”, CHE IERI HA DOVUTO SACRIFICARE IL VALORE DEI CONCAMBI IN NOME DELL’OPERAZIONE “GRANDE UNIPOL”, STAMATTINA TOCCA ALLA HOLDING PREMAFIN ACCETTARE IL ‘SALDO’ DELLA FUSIONE (DIFFICILE CHE NELLA GALASSIA LIGRESTI L’ACCORDO NON VENGA RAGGIUNTO) - SLITTA A GIUGNO L’AUMENTO DI CAPITALE IN ATTESA DEL PRONUNCIAMENTO DELLA CONSOB SULL’ESENZIONE DALL’OPA (RICICCIA L’OFFERTA SATOR-PALLADIO)…

Francesco Spini per "la Stampa"

Tocca a Premafin. Dopo Milano assicurazioni, che ieri ha dato il via libera ai concambi per dar vita alla «Grande Unipol», stamattina sarà la holding a decidere se dare o meno semaforo verde a un valore di concambio inferiore alla forchetta stabilita dai propri advisor. Stando alle indiscrezioni della vigilia, l'accordo - almeno all'interno della galassia Ligresti - sarebbe stato raggiunto. Potrebbe toccare alla stessa Premafin (già oggi, se non ci saranno intoppi) inviare a Unipol la proposta definitiva, senza sostanziali modifiche, se non limature, a quanto deciso settimana scorsa, con Bologna a quota 61% dell'agglomerato.

Come si diceva la controllata Milano Assicurazioni, sentito il parere degli advisor (tra cui Rothschild e lo studio Pedersoli e Associati), ha giudicato corretto il valore del 10,7% che la proposta Fonsai ha assegnato alle sue minoranze. Non mancano, anche nella controllata, i problemi: in seguito a nuove dimissioni e al «venir meno della maggioranza degli amministratori di nomina assembleare», il cda è decaduto. Resterà in carica in «prorogatio». Intanto è stata revocata l'assemblea convocata per fine giugno: ai primi di luglio un'altra riunione nominerà nuovi organi sociali.

Nel mentre Premafin si mantiene prudente sull'operazione Unipol da cui dipende la ristrutturazione del suo debito. In un cda mattutino e quindi in assemblea (in cui piccoli azionisti sono arrivati ad augurarsi il commissariamento del gruppo), ha deciso di rinviare le decisioni in merito a bilancio e aumento di capitale al 12 giugno, «data per la quale riteniamo ragionevolmente prevedibile che tutte le condizioni per il progetto di integrazione possano essere avverate», ha spiegato la presidente della holding, Giulia Ligresti.

Si vuole attendere anche il responso delle authority, a cominciare da Consob che deciderà sull'esenzione dall'Opa obbligatoria (in tutto o in parte). Secondo indiscrezioni non confermate si sarebbe riunita già ieri: possibile che il verdetto arrivi nella giornata di oggi.

In serata si è quindi tenuto, per un paio d'ore, il consiglio di Fonsai. Ha deciso di riconvocare per fine giugno l'assemblea sull'aumento da 1,1 miliardi per «sanare ogni possibile vizio» alla luce dell'intenzione di Sator e Palladio (a cui è stata indirizzata una missiva dove si conferma l'interesse ad approfondire la loro proposta alternativa, rassicurando sulla propria correttezza) di impugnare due delibere prese il 19 marzo.

Nel corso della riunione sarebbe stato anche modificato quanto deciso nel cda precedente, scollegando dalla delibera sui concambi la richiesta, diretta alle banche, di modificare alcuni termini del convertendo all'interno della ristrutturazione del debito di Premafin. Su tale ristrutturazione si concentra anche una lettera inviata da Unicredit come banca agente: viene ricordato come l'accordo sul debito arriverà solo con l'accordo sull'integrazione a quattro con Unipol.

 

Salvatore Ligrestiqrn93 salvatore giulia ligrestiMATTEO ARPE ROBERTO MENEGUZZO GIUSEPPE VEGASALBERTO NAGEL

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...