pietro labriola vincent bollore stefano siragusa paul singer elliott

C’È LA MANINA DI ELLIOTT DIETRO LE “MAGIE” DI MERLYN? – IL CANDIDATO AD DELLA LISTA PRESENTATA DAL FONDO PER TIM È STEFANO SIRAGUSA. VICINO A BISIGNANI, È STATO VICEDIRETTORE GENERALE DI TELECOM FINO A DICEMBRE DEL 2022. ARRIVÒ 4 ANNI PRIMA, IN COINCIDENZA CON L’INIZIO DELLA SCALATA CHE PORTÒ ELLIOTT AL COMANDO DELLA SOCIETÀ – GIÀ NEL 2015, SIRAGUSA E IL FONDATORE DEL FONDO AMERICANO, PAUL SINGER, SI ERANO INCROCIATI IN UN’ALTRA PARTITA: L’ACCORDO TRA ANSALDO STS E HITACHI – L’INCHIESTA SUL MILAN E L'ALTRA "SUGGESTIVA COINCIDENZA" CHE RIGUARDA PAOLO SCARONI

Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per “Domani”

 

I PRINCIPALI AZIONISTI DI TIM - PIETRO LABRIOLA

E Vivendi? Che fa Vivendi? Voterà mica per Merlyn, il fondo attivista sceso in campo con l’esplicito intento di sbarrare la strada a Pietro Labriola e ai suoi piani per il rilancio di Tim assediata dai debiti? Già, Labriola, proprio lui, l’amministratore delegato che da un mese si danna l’anima per capire se c’è una regia ostile dietro alla picchiata delle quotazioni del 7 marzo scorso: meno 25 per cento in poche ore.

 

Un crollo che pare quasi una sentenza, se non fosse che una ben nutrita pattuglia di speculatori da tempo scommette al ribasso sui titoli del gruppo di tlc. E un altro investitore attivista come Giuseppe Bivona, quello della battaglia legale su Mps, con quali obiettivi si sarà buttato nella mischia?

 

STEFANO SIRAGUSA

Dopo quasi trent’anni vissuti pericolosamente, tra scalate e ribaltoni, attorno a Tim si affollano ancora fantasmi, voci e sospetti. L’assemblea dei soci, in programma il prossimo 23 aprile, è stata descritta come una sorta di resa dei conti […] che deciderà del futuro di una società che si appresta a cambiare pelle vendendo la rete, il proprio asset principale, nel tentativo di far fronte ai debiti e concentrarsi sui servizi.

 

[…] I francesi di Vivendi, con il loro 23,7 per cento, sono […] il primo azionista del gruppo telefonico, ma non hanno amministratori in cda e neppure vogliono averne, visto che hanno presentato candidati solo per il collegio sindacale. Se appoggiassero una delle liste in lizza, il loro voto farebbe la differenza, ma da Parigi non trapela nulla. […]

 

VINCENT BOLLORE

Merlyn ci prova. «Speriamo di convincere Vivendi a darci fiducia», ha dichiarato qualche giorno fa in un’intervista Umberto Paolucci, il candidato presidente di Tim che guida la lista presentata dal fondo con uffici a Londra e sede legale in Lussemburgo. Ambizione comprensibile, quella del manager, uomo di grande esperienza, per 25 anni a capo di Microsoft in Italia. Altrettanto comprensibile […]  la reazione prudente del gruppo transalpino, che finora ha evitato di prendere posizione.

 

Anche perché, meno di sei mesi fa, il fondo Merlyn era partito lancia in resta contro Labriola con un programma […] opposto a quello presentato adesso […]. «La rete non si vende e si preserva nella sua interezza», metteva all’epoca le mani avanti Stefano Siragusa, ideatore del piano TimValue per conto di Merlyn.

 

CINQUE ANNI IN BORSA DI TIM

Lo stesso Siragusa che ora si candida all’incarico di amministratore delegato nella lista del fondo. E questa volta il piano industriale, nome in codice TValue, prevede espressamente la cessione della rete.

 

I motivi dell’inversione di rotta non sono chiari. Di certo Siragusa conosce bene Tim, di cui è stato manager di punta, con i gradi di vicedirettore generale fino a dicembre del 2022. Il suo ingresso nelle fila del gruppo risale a marzo del 2018, proprio quando il fondo Elliott cominciò una scalata che nel giro di poche settimane lo porto al comando di Tim, con Luigi Gubitosi nuovo amministratore delegato.

ALESSANDRO BARNABA - MERLYN PARTNERS

 

È noto nel mondo finanziario […] anche il rapporto che lega Siragusa con il mediatore d’affari Luigi Bisignani, che da tempo dimostra grande interesse per le vicende delle telecomunicazioni italiane. Caso vuole che la rotta di Siragusa avesse incrociato quella di Elliott già sul finire del 2015.

 

Il manager ora candidato alla guida di Tim era amministratore delegato di Ansaldo Sts, all’epoca controllata da Finmeccanica, che aveva appena siglato un accordo per cederla ai giapponesi di Hitachi Rail. Elliott contestava l’operazione e il prezzo d’opa offerto ai soci di minoranza, ritenuto troppo basso. Siragusa rimase in sella ancora qualche mese. A maggio 2016 lasciò Ansaldo Sts nel pieno della battaglia tra Finmeccanica-Hitachi e il fondo attivista.

 

Paul Singer ElliotT Milan

Tempo un paio di anni e il manager torna alla ribalta in Tim, quando si riapre la partita per il controllo del gruppo telefonico, con Elliott schierato contro Vivendi.  Di lì a poco Elliott finirà invischiato in […] una storia di calcio e business in cui avrà una parte in commedia proprio Merlyn […]. La partita si giocava attorno al destino del Lille, […] che rischiava il tracollo per via di un indebitamento di 120 milioni di euro.

 

Prima del crac però interviene Elliott, il principale creditore, che con una complicata transazione finanziaria in pratica si fa garante della cessione a un nuovo proprietario, cioè Merlyn. L’operazione ha molto in comune con quella che portò il Milan da Elliott all’attuale azionista di maggioranza, l’americano Gerry Cardinale.

 

pietro labriola a Italian Tech Week

Anche in quest’ultimo caso, però, non si può non notare una suggestiva coincidenza. Alla presidenza del club rossonero troviamo Paolo Scaroni, manager di lungo corso a lungo a capo di Eni e ora al vertice di Enel. Scaroni […] viene promosso presidente quando Elliott prende il controllo, nell’estate del 2018. E non perde il posto neppure nel 2022, quando il fondo cede il passo a Cardinale.

 

ansaldo sts

Un’operazione su cui ora ha aperto un’inchiesta la procura di Milano. Secondo i pm ci sono «fondati sospetti sull’effettiva proprietà del Milan», che sarebbe ancora di fatto controllato dal fondo venditore, cioè Elliott. Gli stessi sospetti portarono l‘Uefa a promuovere accertamenti sulla vendita del Lille a Merlyn, realizzata con le garanzie di Elliott. La vicenda non ebbe seguito e nell’estate del 2021 la squadra francese mise in vendita il portiere Mike Maignan, che passò al Milan, presieduto da Scaroni e controllato da Elliott. Ma questa è un’altra storia.

VINCENT BOLLORE CON UNA SUORA

STEFANO SIRAGUSA

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO