fiorello premio giornalismo

CAFONALINO - FIORELLO VINCE IL PREMIO ''È GIORNALISMO'' E PIGLIA PER IL CULO LA CATEGORIA: SI ATTEGGIA CON LA PIPA E SI PORTA LE VELINE, ANTONIO RICCI E MICHELLE HUNZIKER, SUBITO ABBRACCIATA DAL MARPIONE PAOLONE MIELI - ''IO NON SONO UN GIORNALISTA, SONO UN GIORNALAIO. NON TORNO IN TV? TROPPA ANSIA'' (VIDEO DEL SUO INTERVENTO)

VIDEO - FIORELLO ACCETTA IL PREMIO ''E' GIORNALISMO'' DA CALABRESI E RIOTTA

 

 

 

 

fiorellofiorello

A FIORELLO IL PREMIO "E' GIORNALISMO": "CHE PROVOCAZIONE"

Fiorello riceve a Milano il riconoscimento "E' giornalismo" per la sua "Edicola Fiore" e ringrazia i "colleghi" con battute ("In molti si saranno rivoltati nella tomba. Oggi i giornali li leggo, da ragazzo li usavo per nascondermi") ma anche ricordando perché è importante leggere i quotidiani. Il premio è stato fondato da Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giorgio Bocca e dall' imprenditore Giancarlo Aneri. Oggi la giuria è composta dallo stesso Aneri, come presidente, e da Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Paolo Mieli, Gianni Riotta e Gian Antonio Stella.

 

fiorello michelle hunzikerfiorello michelle hunziker

video tratto dalla diretta RepTv-FbLive di Francesco Gilioli e Antonio Nasso

 

 

 

FIORELLO: “COLLEGHI, SONO UN GIORNALAIO NON UN GIORNALISTA” - FOTO LA PRESSE

Antonio Dipollina per “la Repubblica

 

fiorello giuseppe crucianifiorello giuseppe cruciani

Cari colleghi, dice Rosario Fiorello. La risata collettiva spazza via, chissà se per sempre, i mugugni di quelli che si sono indignati assai per l’occasione. La nuda cronaca. A Fiorello è andata l’edizione 2016, la ventesima, del premio “È Giornalismo”, fondato due decenni fa da nomi come Biagi, Montanelli e Giorgio Bocca, e che in questi anni ha premiato il top della professione in Italia, sulla solerte spinta dell’imprenditore Giancarlo Aneri. Il premio riunisce ancora una giuria qualificata – Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Paolo Mieli, Gianni Riotta, Gian Antonio Stella – che quest’anno ha deciso: il premio va a Fiorello, per la sua

antonio ricciantonio ricci

 

Edicola mattutina, quella che invase radio e invade il web, costruendo ogni volta un mini-varietà di personaggi e ospiti. Ma soprattutto squadernando i giornali di carta, sul tavolo, ovvero come uno che ci crede ancora, ovvero che si affida ancora a quella selezione ragionata per quanto possibile rispetto all’oceano incessante e martellante di news, lanci, breaking news come piovesse, click-baiting qualunque cosa sia, gattini e così via che viene giù a cascata dal web.

 

Alle cerimonia di premiazione ieri a Milano, quindi, una sorta di happening con protagonista lui, Fiore, che chissà se scherza quando dice che in principio voleva rifiutare per rispetto, poi rievoca temi da carta stampata ovunque – compresi i finestrini delle auto, di sera - se la prende con la superficialità e non-responsabilità di quelle news che sul web non vengono diffuse da professionisti, prende atto delle indignazioni che il premio ha provocato («Hanno detto che i padri fondatori si sono rivoltati nella tomba, ma ho contato le volte in cui è stato detto e vi comunico che adesso sono nella posizione normale»). Ma in realtà non la fa nemmeno tanto lunga contro la realtà imperante, felice per questa sorpresa.

fiorello a braccetto con le velinefiorello a braccetto con le veline

 

I giornali, le notizie, spiega Fiorello, ma aggiunge l’elemento in più: le fotografie. Racconta della scatola di foto in bianco e nero di famiglia, che nessuno mai perderà e aggiunge che delle migliaia di foto scattate in questi anni non gliene è rimasta una, si perdono, spariscono dentro gli smartphone che cambiano, credi di avere tutto e non rimane nulla. Perfetto, ma indietro non si torna: e detto in sua presenza vale anche e soprattutto per la sua un tempo dirompente presenza in tv.

 

fiorello con giuseppe cruciani e vittorio feltri fiorello con giuseppe cruciani e vittorio feltri

Ora fa l’ospite al Rischiatutto, oppure va a sorpresa la domenica a Quelli che il calcio a improvvisare cose, dice che gli piace così: quella in piedi davvero è l’ipotesi di portare l’edicola, la premiata Edicola, in tv. Ma a certe condizioni, prima di tutto dovrebbe essere davvero alle 7 del mattino o giù di lì – una faccenda che rischia di sconvolgere abitudini di risveglio a molti – e poi che le tv si facciano avanti davvero («Finora una soltanto si è proposta») e, par di capire, si accontentino dell’Edicola senza avanzare pretese altre.

fiorello fiorello

 

Ma perché poi, visto che con quello che si vede in giro alla voce intrattenimento, c’è chi ritiene che se il Nostro andasse in tv il sabato sera e restasse muto a guardare in camera per tre ore farebbe magari il 30 per cento? E Fiore ribadisce che no, che il tour in teatro ha 120 date e funziona, che l’ansia solo al pensiero della grande tv gli sale ai limiti e che non è – appunto – una storia di audience: «Una volta eri un artista che si esibiva. Oggi devi andare lì a fare il bersaglio».

 

claudio cecchetto, maria paola danna claudio cecchetto, maria paola danna

Dei social, soprattutto, dell’intero mondo web che non aspetta altro – «Una volta mi offendevo, replicavo e si andava avanti a insulti. Ma per fortuna ho smesso, dicano quello che vogliono» – e che in una simile occasione non aspetterebbe certo una limatura all’audience per mettere in scena il baccanale consueto che tanto allieta le nostre giornate. C’è chi ci sta, se ne infischia e procede oltre, Rosario Fiorello dice invece che no, a quelle condizioni non ci sta e non ha l’aria di essere disposto a cambiare idea facilmente.

 

michelle hunziker e paolo mielimichelle hunziker e paolo mieli irene cioni irene cioni

 

 

 

ludovica frascaludovica frascaludovica frasca ludovica frasca fiorello con roberta armanifiorello con roberta armanifiorello con michelle hunziker e tomaso trussardifiorello con michelle hunziker e tomaso trussardifiorello con michelle hunziker e giulia buongiornofiorello con michelle hunziker e giulia buongiornofiorello con giancarlo aneri michelle hunziker giorgio gorifiorello con giancarlo aneri michelle hunziker giorgio goriumberto brindani gian antonio stellaumberto brindani gian antonio stella

 

Ultimi Dagoreport

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...