2018festaromadue

CAFONALINO - MONDA INTERVISTA SCORSESE ALLA FESTA DI ROMA: ''DOVEVO FARE UN DOCUMENTARIO CON FELLINI, MA MORÌ PRIMA DI REALIZZARE IL PROGETTO'' - PREMIATO ALLA CARRIERA DA PAOLO TAVIANI, VIENE DAL SET DI ''THE IRISHMAN'', AMBIENTATO NEGLI ANNI 50 CON CUI TORNA TRA I GANGSTER; HA RIUNITO PER LA PRIMA VOLTA BOB DE NIRO (DOPO 23 ANNI DI NUOVO INSIEME), AL PACINO (DEBUTTO CON SCORSESE) E JOE PESCI (ERA IN 'TORO SCATENATO') - ECCO I SUOI 9 FILM ITALIANI DEL CUORE

 

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

simona pastore tatuata

 

1. IO E QUEL FILM CON FELLINI - SCORSESE: DOVEVAMO GIRARE UN DOCUMENTARIO MA FEDERICO MORÌ PRIMA DI REALIZZARE IL PROGETTO

Valerio Cappelli per il Corriere della Sera

 

«Are you talking to me?». Sì, stiamo parlando con te, Mr Scorsese, anzi ti stiamo ascoltando: «Ricordo quando nel 2006 portai qui The Departed, tutti pensavano che fosse il mio ultimo grande film. E invece...».

 

paolo taviani (3)

Martin Scorsese dietro l' obiettivo, questo simbolo del cinema mondiale, più che un regista dal talento assoluto. È l' inventore di battute entrate nell' immaginario, Are you talking to me?, fa dire nel soliloquio con la pistola puntata allo specchio uno dei suoi pesi massimi, l' allucinato Robert De Niro, in Taxi Driver?

 

Il regista americano è alla Festa del Cinema, parla per oltre due ore dei film italiani che ama: «Vi rivelo un segreto, dovevo fare un progetto assieme a Fellini agli inizi degli anni 90, un documentario alla Fellini. Mancò il tempo, Federico morì». Era il 1993.

raz degan (2)

 

Una passione, quella per il cinema del nostro paese, che ha raccontato in un celebre viaggio documentaristico. Su sua esplicita richiesta riceve il premio alla carriera da Paolo Taviani, (domani si proietta San Michele aveva un gallo ), che dice: «Scorsese appartiene a quella categoria di registi che ci aiutano con le loro opere a capire chi siamo. Ha una furibonda energia che si scatena su una tastiera multiforme, ora un démone che ci fa pensare a Dostoevskij, ora un regista innamorato dell' amore, ora un santo pieno di problemi».

 

Scorsese sceglie immagini di nove film italiani che lo hanno segnato nella sua formazione, e le assapora come un doppio whiskey al malto, con la sua faccia da italo-americano, da uno di noi, un Paisà. In realtà è un ex seminarista insonne che di notte rivede vecchi film, guardato con sospetto da Hollywood a cui egli rimprovera «l' ossessione del divertimento».

 

laura delli colli martin scorsese antonio monda (1)

Viene dal set di The Irishman, ambientato negli Anni 50 con cui torna tra i gangster; ha riunito per la prima volta in trio Bob De Niro (dopo 23 anni di nuovo insieme), Al Pacino (debutto con Scorsese) e Joe Pesci (era in Toro scatenato); è partito da una domanda: «Cosa trasforma una persona in un killer professionista?». Sopraffazione e redenzione sono i suoi temi. Ed ecco le nove sequenze, dal 1952 a metà Anni 60.

 

Accattone di Pasolini: «Non avevo idea di chi fosse, fu il primo film con personaggi con cui potevo identificarmi, mi sorprese la santità di quella storia, affidata a un magnaccia». La presa del potere di Luigi XIV di Rossellini: «Lo incontrai per caso a Roma, mi disse che non gli interessava l' arte ma educare, istruire». Umberto D di De Sica: «La cosa interessante è un film non sentimentale su un anziano abbandonato».

 

Il Posto di Olmi: «Sentivo vicino quello stile sottomesso, scarno». L' eclisse di Antonioni: «Componeva la narrazione nello spazio, era come l' arte moderna, ha ridefinito il linguaggio, ci misi un po' per capirlo».

i fan di martin scorsese

 

Il prof. Scorsese è uno storico del cinema che conserva e, restaura patrimoni di immagini, un cinefilo che cerca il senso della memoria come un cercatore d' oro del West cercava le pepite». Ecco Divorzio all' italiana di Germi: «Anche come muoveva la cinepresa era satirico». Salvatore Giuliano di Rosi: «Una madre che piange per il figlio morto è "la" madre». Il Gattopardo di Visconti: «Mi influenzò per L' età dell' innocenza. Donna Fugata è la città d' origine di mia nonna Cimina». Le notti di Cabiria di Fellini: «La fine è una rinascita spirituale».

gloria e chiara piscedda

 

Guardi quest' ometto tormentato ma dall' apparenza mite, allevato in una Little Italy che non lasciava scampo, «o diventavi gangster o prete: ho dovuto cambiare strada per sopravvivere»; guardi le sue folte sopracciglia con gli occhialoni che sono già uno schermo, a portata di mano assieme agli appunti, e pensi alle strade che affollano i suoi film, New York New York, Taxi Driver, gli emarginati di Mean Streets. E ti riviene in mente il suo mantra, tutto fuorché una meditazione buddhista: «Ho seri dubbi che si possa essere felici».

 

 

2. SCORSESE RICEVE IL PREMIO ALLA CARRIERAE IL GREEN MOVIE AWARD VA A OLMI

Roberta Petronio per il Corriere della Sera - Roma

 

francesca lo schiavo e dante ferretti

Martin Scorsese, il grande regista di «Casinò» e «Gangs of New York» in smoking sul tappeto rosso dell' Auditorium per il «Premio alla Carriera 2018» della Festa del Cinema. Nella sala Sinopoli Paolo Taviani lo attende per consegnargli il riconoscimento, durante un «incontro ravvicinato» con il pubblico. Il regista è preceduto sulla passerella da Alba Parietti, Raz Degan, Madalina Ghenea e ovviamente da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, reduci dalla masterclass per Videocittà: non possono mancare, visto che hanno conquistato due Oscar con Scorsese («The Aviator» e «Hugo Cabret»). I

gelasio gaetani d aragona lovatelli

 

l pomeriggio inizia con il Green Movie Award, ricevuto dalla figlia del maestro Ermanno Olmi, Elisabetta Olmi, e dal regista Fabrizio Cattani che ha firmato il backstage del film «Torneranno i prati» (esempio della sensibilità ambientale di Olmi). Il red carpet arriva anche in via Condotti con la mostra-omaggio al regista Carlo Vanzina. È domenica pomeriggio. I turisti si guardano attorno curiosi, Enrico Vanzina che guida la delegazione dell' opening tra la folla e i totem con foto e locandine: Assia Vanzina e Virginie Marsan, Gianni Battistoni, Martina Stella in bilico sui tacchi altissimi, Fausto e Lella Bertinotti. Poi il cocktail nel romanissimo cortile di Battistoni, con Luigi e Aurelio De Laurentiis, Irene Ghergo, Massimo Ghini, Eliana Miglio e Maurizio Gasparri.

 

 

 

 

fabrizio andreoli gelasio gaetani d aragona lovatellimadalina diana ghenea (5)martin scorsese (3)madalina diana ghenea (7)dante ferretti francesca lo schiavo e nicola piovanimartin scorsese (2)roberta armaniroberta armani giuseppe vicinoroberta armani (2)raz deganmartin scorsese e antonio mondamartin scorsese antonio mondaraz degan (1)martin scorsese arriva alla festa del cinema accompagnato da antonio monda (1)nicola piovanipaolo taviani (1)paolo taviani (2)martin scorsese arriva alla festa del cinema accompagnato da antonio monda (2)martin scorsese (1)martin scorsese (4)martin scorsese (6)martin scorsese (5)francesca lo schiavo dante ferrettimadalina diana ghenea (6)alba parietti (1)laura delli colli martin scorsese antonio monda (2)alba parietti (2)madalina diana ghenea (4)madalina diana ghenea (3)madalina diana ghenea (2)madalina diana ghenea (1)auditorium parco della musicafedericapaola muscella federica galuppi elisa mastella fiamma andrioli giulia de majo simona pastore

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…