cafonal rutelli

CAFONALINO - RUTELLI PRESENTA IL LIBRO CONTRO ‘GLI IMMEDIATI’, QUELLI CHE DECIDONO TUTTO CON UN TWEET, “IN PERFETTA SOLITUDINE, CON UNA COMPAGNIA DI FEDELI, MEDIOCRI O ACRITICI ASSISTENTI” (DI CHI STARÀ PARLANDO?) - “LE ÉLITES HANNO ATTIRATO IL DISPREZZO, E ORA PREFERIAMO FARCI RAPPRESENTARE DA IMPROVVISATORI E INCOMPETENTI. MA LA POLITICA DEVE GUARDARE AL TEMPO MEDIO, PER EVITARE CHE LE NUOVE GENERAZIONI ‘SALTINO IL TURNO’”

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

1. RUTELLI: IO NON MI CANDIDO MA BASTA POLITICA DA TWEET

Mario Ajello per il Messaggero

 

simonetta fiori francesco rutelli luca serianni

Sarà difficile, ma non impossibile, sconfiggere gli Immediati. Perché lo spirito del tempo, semplificazione più demagogia, l'opposto del «conoscere per deliberare» di stampo einaudiano, sta dalla loro parte. E anche gli strumenti tecnologici li aiutano: «Magari una mattina ci svegliamo con Trump, il capo degli immediati, che potrebbe far scoppiare una guerra con un tweet». Così dice Francesco Rutelli entrando alla presentazione del suo libro nel magnifico Palazzo Barberini, che si sta preparando all'inaugurazione oggi della mostra su Filippino Lippi.

 

«Contro gli immediati. Per la scuola, il lavoro, la politica» è il titolo del volume (pubblicato da La nave di Teseo) di Rutelli, che è ben lontano dall'idea del Rieccolo («Non ho mai smesso di fare politica, ma non mi candido») perché questa politica-smart, da una battuta e via, tutta istante senza meditazione né condivisione e in realtà senza emozione (a parte l'emoticon) non sembra quella che lui predilige. 

 

rutelli autografa il libro presentato (1)

PASSO DI LATO

Rutelli studia, si occupa di cinema e di cultura, progetta altre forme di partecipazione politica, e questa relativa distanza gli fa guardare con una certa preoccupazione il panorama dominato dagli immediati. Cioè quelli che, non applicandosi, non contemplando pensieri lunghi, restando prigionieri dell'immediato che è la tomba del futuro (e ogni lettore può identificare in questo prototipo il leader che gli sta antipatico, ma sappia che quello che invece gli piace probabilmente appartiene a questa stessa categoria dominante), finiscono per avere un approccio semplificatorio e assertivo verso i problemi di una modernità complessa. Rutelli però non è un pessimista.

liliana cavani

 

Se nell'Italia di oggi (riecco Einaudi, che lui mai cita però) si conosce poco e si delibera troppo (e male), questo tipo di deriva non potrà continuare troppo a lungo. Perché nessuna organizzazione pubblica è mai sopravvissuta senza una classe dirigente che sia davvero tale.

 

Gran parte degli attuali leader, leggendo questo libro, che non vuole essere un pamphlet, potrebbero dire: «L'Immediato sono Io!». L'egotismo del resto è una delle componenti dell'immediatismo. Sindrome in cui rientra l'annuncite, il «deliberato disprezzo dei fatti», il rifiuto della mediazione, la subalternità al pensiero corrente e alla demagogia. Rutelli cita in proposito la secca sentenza di Edmund Burke, pronunciata nel 1744 davanti agli elettori di Bristol: «Il vostro rappresentante vi tradisce, anziché servirvi, se sacrifica la propria capacità di giudizio a beneficio della vostra opinione». 

massimo caggiano

 

IL GOVERNO DEL TWEET

Chissà che cosa avrebbe pensato Burke di fronte ai parlamentari d'oggi che intervengono in aula, in un modo o nel suo opposto, dopo aver controllato qual è il trend d'opinione sui social. Quanto a Rutelli, egli sostiene che il campione degli Immediati reali è Trump. Mentre il campione degli Immediati virtuali è Frank Underwood, quello di House of Cards. E coglie un punto fondamentale l'ex presidente della Margherita ed ex vice-premier del centro-sinistra: «Il disprezzo verso le élites ci spinge a preferire di farci rappresentare da improvvisatori e incompetenti».

 

invitati alla presentazione (2)

Ma siccome la battaglia «Contro gli Immediati» si può vincere, l'autore traccia l'identikit dell'uomo (o donna) pubblico anti-congiunturale. «Il nostro politico ideale immaginario sa: che il compromesso è un buon esercizio dell'arte della responsabilità; che la creazione del consenso su propositi riformatori di buon governo - non il rigetto dei soggetti intermedi - è un'ottima prova di leadership; che una maniera affascinante per realizzare se stessi, anziché nella solitaria immediatezza delle decisioni, è generare una leva di persone competenti nel pubblico servizio».

 

invitati alla presentazione (1)

Proprio ciò che i partiti non fanno più. Ma tanto i partiti di oggi, essenziali per avere forti sistemi democratici, stanno assomigliando - come Rutelli ben sa, e lo dice sulla scorta del politologo Moisés Naìm - a specie in via d'estinzione. E chissà se questo «primo libro post-elettorale», come lo definisce l'autore, non possa diventare una guida di ricostruzione generale, nel caso le prossime elezioni certifichino che la politica degli Immediati, pur agitandosi tanto, produce solo paralisi.

 

 

2. SEMPLIFICATORI E CIRCONDATI DA FEDELI CRITICA DEGLI «IMMEDIATI» IN POLITICA

il sipario di parade

Paolo Conti per il ‘Corriere della Sera

 

 

Breve ritratto dell' Immediato in azione sulla scena della Politica: «L' Immediato, al governo, accresce la spesa corrente e agisce in deficit; l' Immediato scarta le questioni troppo complesse e preferisce la battuta, quanto più semplifica, tanto più inganna il prossimo; l' Immediato non conosce team working , perché il lavoro in gruppo è complicato e difficile; l' Immediato in politica è sovrastato dal proprio ego, dunque appare spesso arrogante, si fa guidare dalla tattica , non dalla strategia».

giuseppe lobefaro

 

Chissà quanti avranno pensato, sapendo dell' uscita del nuovo libro di Francesco Rutelli - Contro gli Immediati. Per la scuola, il lavoro, la politica - a una mossa editoriale per rientrare nel dibattito di un centrosinistra litigioso, spaccato e confuso. Invece non c' è alcuna traccia di Pd o di Mdp, di Renzi o Pisapia, Grasso o Boldrini.

 

L' ex sindaco di Roma ed ex ministro per i Beni culturali (politicamente nato accanto a Marco Pannella, per poi navigare in molte acque) ha deciso «di scendere in battaglia, nella pubblica piazza, contro gli immediati: sono scriteriati, pericolosi, dannosi». Si tratta di certi guru nostrani (la fantasia del lettore può liberamente galoppare) «assertivi, semplificatori, compulsivi. Twittatori velocisti, perlopiù. Spara-sentenze definitive, per i quali 140 caratteri sono troppi e 280 un' esagerazione».

fulvio lucisano

 

Quella di Rutelli non vuole essere una semplice invettiva firmata da chi detesta, magari per un motivo anagrafico e di esperienza, il modello antropologico dell' Immediato. Al contrario, propone un' analisi delle conseguenze che provoca, col supporto di una bibliografia in cui Flaiano si alterna a Marco Pannella, Amartya Sen e Zygmunt Bauman.

 

L' incapacità di gestire fenomeni complessi, di progettare nel medio periodo a beneficio delle future generazioni porta l' Immediato a rifiutare le mediazioni, quindi la possibilità «di raggiungere una stabile intesa, anziché un' incessante gara di sgambetti». L' Immediato è indisponibile verso i soggetti intermedi: quindi si trova bene in una società «che non abbia più forze organizzate, rappresentanze di componenti e interessi delle diverse comunità, istanze sociali, lavorative, professionali».

francesco rutelli col suo libro (2)

 

Per esempio sindacati e partiti, prima di tutto. Meglio decidere «in perfetta solitudine, con una compagnia di fedeli, mediocri o acritici assistenti» (di nuovo la fantasia galoppa). Un approccio che devasta, sostiene Rutelli, la progettazione di un futuro per il lavoro, per la scuola, per la stessa politica.

 

Un metodo che, a forza di sfrondare, ridurrebbe il Padre nostro - ironizza Rutelli - al solo «dacci oggi», per saltare inutili perifrasi.

cristina ferrari

Per contrastare la deriva, Rutelli indica il metodo del «tempo medio», ovvero la capacità di affrontare i nodi del presente però lavorando per migliorare le cose in un futuro prossimo preoccupandosi «che le nuove generazioni "non saltino il turno"». Notoriamente meno di quanto Immediato si possa immaginare perché occorre tempo, passione, lungimiranza, capacità di dialogo.

un selfie con barbara palombelli

 

 

camilla morabitosandra verusio paola sturchio micarabaldassarre favarainvitati (2)sabrina floriorutelli intervistatosimonetta fiori francesco rutelli luca seriannirutelli autografa il libro presentato (3)tiberio timperiintervento di francesco rutelli (3)rosario cerrawalter toccirutelli autografa il libro presentato (2)rosy barretta sabrina florio camilla morabitomirella serrinicola maccanicopappi corsicatopaola santarellimichele civitaluca daneselibro presentatoinvitatiintervento di francesco rutelli (2)intervento di francesco rutelli (1)giuseppe lobefaro francesco rutelligiuseppe cornetto bourlotfulvio lucisano (2)francesco rutelli col suo libro (1)filippo di robilantandrea mondellodsc 6150andrea occhipintiannalisa chiricoberta zezza

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…