
“A 70 ANNI SPACCIO PER CURARE MIA MOGLIE, NON RIESCO AD ANDARE AVANTI”. E IL GIUDICE LO SCARCERA - L’UOMO, ORIGINARIO DI GRAVINA IN PUGLIA E’ STATO ARRESTATO CON 85 GRAMMI DI COCAINA (MA AVEVA ANCHE BILANCINO E MATERIALE PER LE DOSI) -DURANTE L’UDIENZA DI CONVALIDA HA AMMESSO LE PROPRIE RESPONSABILITÀ, SPIEGANDO LE MOTIVAZIONI DELLE SUE AZIONI – “SONO COSTRETTO A SPACCIARE DROGA, DEVO CURARE MIA MOGLIE” - IL PM AVEVA CHIESTO GLI ARRESTI DOMICILIARI, MA IL GIP HA DECISO SOLO PER L’OBBLIGO DI DIMORA...
Vincenzo Pellico per repubblica.it - Estratti
Era stato arrestato con 85 grammi di cocaina in tasca, un bilancino di precisione e materiale per confezionare le dosi. Un quantitativo che, in casi analoghi, avrebbe potuto portare alla custodia cautelare in carcere. Ma la sua storia personale, e la necessità di accudire la moglie malata, ha spinto il giudice ad imporgli solo l’obbligo di dimora.
“Sono costretto a spacciare droga, mia moglie è malata. Devo curarla e non riesco ad andare avanti”, ha detto il 70enne nel corso dell’udienza di convalida celebrata venerdì scorso (10 ottobre).
Originario di Gravina in Puglia, l’uomo – difeso dall’avvocato Gioacchino Carone – ha ammesso le proprie responsabilità e spiegato i motivi che lo hanno spinto a entrare nel circuito dello spaccio.
Il pubblico ministero, tenuto conto dell’età avanzata dell’indagato, aveva chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari. Ma il giudice Giacomo De Raho ha optato per una misura più contenuta, valutando anche le gravi condizioni familiari: l’uomo si prende quotidianamente cura della moglie, affetta da una forma oncologica avanzata ora in fase di recidiva, assistita in casa. Senza libertà di movimento – ha evidenziato la difesa – non avrebbe potuto provvedere all’acquisto dei farmaci, né accompagnarla alle visite mediche.