ilva taranto

ACCIAIO FUSO - LA CRISI DEL COMPARTO SIDERURGICO ITALIANO RISCHIA DI METTERE A RISCHIO UNA PARTE DELLE OPERE LEGATE AL RECOVERY PLAN. IL FUTURO DELL’ILVA È LEGATO AL VERDETTO DEL CONSIGLIO DI STATO, MA L'EVENTUALE STOP È UN GROSSO GUAIO: QUELLO DI TARANTO È LO STABILIMENTO PIÙ GRANDE D’EUROPA, E IL GOVERNO RITIENE IL COMPARTO STRATEGICO. MA COME PUÒ L’ITALIA RIDURRE DRASTICAMENTE IL SUO PESO NELLA PRODUZIONE DI ACCIAIO, ANCHE SOLO PER GLI ANNI NECESSARI ALLA RICONVERSIONE DEGLI IMPIANTI? DUE, TRE O QUATTRO CHE SIANO, RESTANO SEMPRE TROPPI…

ilva taranto 9

Giusy Franzese per "il Messaggero"

 

Prezzi dell' acciaio e delle materie prime in genere alle stelle, per carenze di scorte. É questa la situazione che si sta trovando di fronte l' industria manifatturiera e che potrebbe rallentare la ripresa.

 

Se l' andamento del mercato non ritrova un suo equilibrio in tempi relativamente brevi potrebbero essere a rischio anche una parte delle opere legate al Recovery plan.

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 12

Ed è per questo che è opportuno fare una riflessione, al di là delle decisioni autonome dei giudici: può la politica delegare ai tribunali il destino di impianti strategici per l' intero sistema produttivo italiano, come l' ex Ilva?

 

Può il secondo Paese manifatturiero d' Europa, qual è l' Italia, ridurre drasticamente il suo peso nella produzione di acciaio, anche solo per gli anni necessari alla riconversione degli impianti? Due, tre o quattro che siano, restano sempre troppi.

MARIO DRAGHI GIANCARLO GIORGETTI

 

Non dimentichiamo che il siderurgico di Taranto è lo stabilimento più grande d' Europa per capacità produttiva, anche se negli ultimi anni l' ha già ha portata al minimo storico. In queste settimane stiamo assistendo ai problemi causati a tutti i settori derivanti da una scarsità di materie prime con i prezzi dell' acciaio lievitati alle stelle.

 

ilva taranto 2

I RINCARI

Le fonderie italiane stanno marciando a ritmi superiori a quelli pre-Covid, e la stima è di poter recuperare il fatturato perduto nel 2020 già a fine 2021. Ad aprile 2021, la produzione siderurgica italiana è quasi raddoppiata, toccando un aumento percentuale del 78,9%. I volumi sono passati dai 1,149 milioni di tonnellate di aprile 2020 ai 2,056 milioni di tonnellate dello stesso mese 2021.

acciaieria piombino

 

Ma il problema è mondiale: nel 2020 si è dato fondo alle scorte, i magazzini sono vuoti e ora non si riesce a stare dietro alle richieste. Solo per fare qualche esempio: le lamiere a caldo e lamiere zincate hanno addirittura varcato la soglia dei 1.000 euro la tonnellata.

 

acciaierie

La ghisa è passata da una media di 319 euro per tonnellata a settembre 2020 ai 521 di maggio di quest' anno. Il tondo, indispensabile all' edilizia, viaggia veloce verso i 500 euro alla tonnellata, con enorme preoccupazione degli operatori del settore edile che dovranno rivedere tutti i prezzari, proprio ora che il comparto sta rialzando la testa, anche sull' onda del superbonus al 110%. Costruzioni, meccanica strumentale, automotive, elettrodomestici, trasporti, sono i principali utilizzatori dei prodotti di acciaio.

 

IL POLO

ilva taranto 5

Che il comparto sia strategico, questo governo (ma anche quelli precedenti) lo ha ribadito più volte. Al Mise c' è un tavolo aperto sul settore, che riguarda l' Ilva ovviamente, ma non solo. Nella costruzione di un grande polo dell' acciaio il ministro Giancarlo Giorgetti lo ha detto chiaramente: Taranto, Piombino e Terni sono tasselli indispensabili del progetto. Così come potrebbero essere d' aiuto le altre acciaierie più piccole, ma anche più avanti nei metodi di produzione ecosostenibile.

 

acciaierie 2

Tuttavia, proprio Taranto, Piombino e Terni, per motivi molto diversi sono in difficoltà. «Sulla partita dell' acciaio noi vorremmo una vera e propria vertenza toscana, partendo da Piombino» ha rivendicato ieri il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani.

 

ilva taranto 4

I sindacati chiedono un incontro urgente al Mise, anche alla luce delle difficoltà nelle forniture di semiprodotto da parte di Acelor Mittal. A Terni la multinazionale ThyssenKrupp ha messo in vendita l' acciaieria, ci sono dei pretendenti (tra questI il gruppo Marcegaglia) ma la partita è tutt' altro che risolta. Insomma, se il polo dell' acciaio di Giorgetti si basa soprattutto su tre gambe (Taranto, Piombino e Terni) in questo momento sono tutte e tre traballanti.

acciaierie 3

 

Bisognerebbe al più presto trovare il collante giusto, che ripari queste gambe facendole camminare verso una produzione ecosostenibile. E mai come adesso, con i fondi del Recovery plan e del Just Transition Fund in arrivo, c' è la grande opportunità di coniugare la produzione green con le giuste e sacrosante rivendicazioni sul diritto alla salute della popolazione coinvolta. Vale per Taranto soprattutto, ma anche per gli altri siti.

ilva taranto 3

 

Per accelerare i tempi di una transizione verso l' acciaio pulito secondo gli esperti la via più breve è passare dal ciclo integrale a caldo a quello elettrico. Ma questo fa aumentare la richiesta di rottame.

 

Con un problema serio, sollevato anche con una lettera appello di 69 europarlamentari a Bruxelles che vede come primo firmatario l' eurodeputato di Forza Italia-Ppe Massimiliano Salini: l' Europa esporta rottame e nel 2020 è arrivata a cederne 17 milioni di tonnellate.

 

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 10

«Questo export allarmante deprime la produzione europea di acciaio verde con forno elettrico: il rottame ferroso è infatti una risorsa preziosa per la nostra industria siderurgica che, a seconda del processo utilizzato, ha un potenziale enorme di riduzione delle emissioni, fino a 5 tonnellate di CO2» spiega Salini che chiede «una revisione urgente del Regolamento europeo sull' esportazione dei rifiuti e delle materie prime secondarie».

operai delle acciaierie terni in corteo a roma, feriti in scontri con polizia 21

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."