amazon brandizzo walter ghiron

I NUOVI SCHIAVI DELL'E-COMMERCE – LO SCIOPERO CONTRO AMAZON ATTIRA L’ATTENZIONE SULLE CONDIZIONI DI LAVORO DEI DIPENDENTI DELLE SOCIETÀ DI CONSEGNA – PERSONE CHE FANNO TURNI MASSACRANTI DETTATI DAGLI ALGORITMI PER CONSEGNARCI PACCHI IN UN GIORNO – HANNO UNO STIPENDIO A 1600 EURO, NON HANNO GARANZIE E SI DEVONO PAGARE PURE LE MULTE…

1 – TURNI MASSACRANTI E ZERO GARANZIE ECCO I NUOVI SCHIAVI DELL'E-SHOPPING

Caterina Soffici per “la Stampa”

 

sciopero contro amazon a brandizzo

Sono i nuovi schiavi, ma nessuno lo sa. Come quando il mondo scoprì, pensa strano, che le merci cinesi costavano così poco perché prodotte da donne, uomini e bambini sfruttati, che lavorano in condizioni da fabbrica dickensiana.

 

jeff bezos pagamenti mano

Lo sciopero dei corrieri per boicottare Amazon durante i giorni del Black Friday, quando il colosso americano dello shopping online ammazza il tacchino più grasso dell' anno, forse non sarà un grande danno economico per Jeff Bezos, ma servirà almeno ad attirare l' attenzione su un fenomeno di cui ancora troppo poco è stato raccontato. Ossia le condizioni di lavoro dei corrieri che vi portano il pacco a casa.

dipendenti amazon 7

 

Te ne stai lì bello tranquillo al computer, senza neppure dover uscire di casa che piove, a selezionare e mettere nel carrello tanti bei regali di Natale con lo sconto, e neppure ti immagini cosa c' è dietro quel pacchetto che ti arriva il giorno dopo a casa. (Chissà poi perché tutti vogliono la consegna veloce, che fretta avete, tutti quanti? Ma questo è un altro argomento).

 

sciopero contro amazon a brandizzo 1

Dietro quel pacco celere, pensa strano, ci sono lavoratori costretti a lavorare in condizioni da catena di montaggio fordiana. Di come funzioni il sistema degli algoritmi dentro i magazzini di Amazon si è già scritto e pare - dico pare - che le cose siano un po' cambiate. Nulla invece si sa di cosa succede da quando il pacco esce dal magazzino fino a casa vostra.

 

Andatevi a vedere «Sorry, we missed you», il film di Ken Loach, presentato a Cannes e già uscito nelle sale inglesi, che arriverà in Italia il 2 di gennaio, giusto in tempo per guastarvi il fegato già provato dai bagordi di Capodanno. Che ti aspetti da Ken Loach, l' ultimo regista comunista, se non un film di denuncia sociale, potreste obiettare? Infatti. Proprio questo fa. Vi costringe a guardare dove non vorreste, nella vita dei corrieri che consegnano i pacchi.

 

dipendenti amazon 6

E a scoprire un mondo inimmaginabile, fatto di lavoratori che hanno il peggio dei due mondi: non hanno le garanzie dei dipendenti, ma neppure le libertà degli autonomi. Sono fornitori esterni, senza garanzie (è tutto a carico loro: multe, assicurazione, danni in caso di incidente, lo stesso mutuo per l' acquisto del furgone), ma con gli obblighi di prestazione di un dipendente, e quindi turni massacranti, domeniche obbligatorie, tempi di consegna tassativi, pena multe da pagare e perdita dell' appalto.

amazon

 

dipendenti amazon 8

«Sorry, we missed you» - che tradotto letteralmente suona «Scusa, ti abbiamo mancato» - è la cartolina che i corrieri lasciano nella buca delle lettere quando in casa non trovano nessuno. Racconta il brutale disfacimento della famiglia di Ricky, ex muratore rimasto disoccupato dopo la crisi del 2008, che nell' acquisto di un furgoncino e nella possibilità di mettersi in proprio vede la possibilità di un riscatto sociale ed economico. Non lo sarà affatto, ma non vi voglio rovinare il film. Vi dico solo che è basato su fatti veri e su informazioni raccolte da Ken Loach e dal suo team sul campo, con interviste e infiltrati sotto copertura.

sciopero contro amazon a brandizzo 3

 

Walter Ghiron

E che, dopo averlo visto, non potrete non domandarvi se è giusto punire Amazon e compagnia consegnante non facendo più acquisti online. Oppure se così facendo non si peggiora la situazione per i nuovi schiavi dell' e-shopping, che senza consegne perdono il lavoro. Un bel dilemma.

 

 

SCIOPERANO I CORRIERI CHE LAVORANO PER RECAPITARE GLI ORDINI DEL COLOSSO DELL'E-COMMERCE: "LA VELOCITÀ È TUTTO, COSÌ IL CARICO DI LAVORO È DISUMANO"

 

Giuseppe Bottero e Andrea Bucci per “la Stampa”

 

“Lavoro per Amazon. Consegno 130 pacchi al giorno e sono schiavo di un algoritmo». Area industriale di Brandizzo, mezz' ora da Torino. Walter Ghiron, rappresentante sindacale della Uil Trasporti, trent' anni da compiere, gli ultimi tre e mezzo passati a fare su e giù per la città con un furgone, oggi si è fermato. E assieme a lui almeno cento colleghi. Sono corrieri, gli uomini «dell' ultimo miglio».

 

sciopero contro amazon a brandizzo 2dipendenti amazon 9

Quelli costretti a sfidare il traffico infernale con in tasca il contratto di una delle tante ditte esterne a cui si affidano i signori dell' e-commerce. I figliastri del boom 2.0: un click, una corsa. Si parte presto, racconta Ghiron, che ha un contratto a tempo indeterminato con una società di trasporti, «tra le 7,45 e le 8 devi essere in azienda, in questo caso a Brandizzo dove ha sede il polo logistico da cui partono i viaggi. Prima di mettermi al volante ricevo dal nostro responsabile le consegne affidate da Amazon.

 

dipendenti amazon 10

Quando salto sul furgone, però, l' applicazione che ognuno di noi ha sul telefonino in dotazione controlla il nostro percorso, ma il software informatico non tiene assolutamente conto degli imprevisti: il semaforo rosso, il traffico e la macchina che ti si spegne davanti con il "nonnino" alla guida. Ma tu devi consegnare e basta» Ghiron si ritiene fortunato, perché la rotta è sempre la stessa: precollina e Gran Madre. E' una vita frenetica, per 1600 euro al mese. Con l' incubo delle multe, che abbattono gli stipendi.

«Una consegna, una seconda e un' altra ancora senza guardare dove parcheggi: in doppia fila, sul marciapiede o in divieto di sosta.

dipendenti amazon 5

 

Mi capita di non allacciare nemmeno la cintura perché perderei troppo tempo tra una consegna e l' altra. Tra uno stop e l' altro prendo dal cassone del furgone il pacco per la prossima consegna e me lo metto nel sedile a fianco. Non dovrei farlo, ma così guadagno ancora qualche minuto. Non hai nemmeno il tempo per fermarti e andare in bagno».

 

AMAZON PRIME NOW amazon

Qualcuno dei suoi colleghi s' è attrezzato: bottigliette nel cofano, e i bisogni sono sistemati. Pausa pranzo? «Mai fatta. Ordino per telefono un toast al bar più vicino, lo mangio davanti al cliente mentre consegno il pacco. Certi clienti non li vedo nemmeno, soprattutto quelli che vivono nei condomini perché per velocizzare la consegna lascio il pacco in ascensore». La grande rincorsa finisce alle sette di sera: «Torni a casa e non riesci a smaltire lo stress». E allora è nata questa protesta, proprio nei giorni del Black Friday. Con una manifestazione davanti al polo logistico. «Perché la nostra vita è a repentaglio tutti giorni, e non vengono riconosciuti gli straordinari».

 

amazonreso amazon

È una ricostruzione che da Amazon contestano. «Il numero dei pacchi da consegnare è assegnato ai corrieri in maniera appropriata e si basa sulla densità dell' area nella quale devono essere effettuate le consegne» spiega il colosso. E i turni? «Circa il 90% degli autisti termina la propria giornata di lavoro prima delle 8 ore e 45 minuti come previsto dal contratto Trasporti e Logistica. Nel caso in cui venga richiesto straordinario, viene pagato il 30%. E chi lavora la domenica ha diritto al riconoscimento del riposo compensativo e alla maggiorazione del 50% dello stipendio».

 

le case smart di amazon e lennar in georgia 9AMAZON PRIME NOW

Ghiron, è sufficiente? L' uomo delle consegne si confronta con gli altri, dopo una lunga assemblea. E alla fine si vota una protesta che non s' era quasi mai vista. Si va avanti, ma d' ora in poi rispettiamo le norme imposte da Amazon, spiega: rispetto del codice della strada, firma del cliente da apporre sul ritiro del pacco. Tutto secondo le regole. A scapito della velocità.

le case smart di amazon e lennar in georgia 8AMAZON PRIME NOW

Ultimi Dagoreport

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...

andrea delmastro emanuele pozzolo

FRATELLI D'ITALIA HA ESPULSO EMANUELE POZZOLO! - IL PARLAMENTARE GIÀ SOSPESO DAL PARTITO, IMPUTATO PER PORTO ABUSIVO DI ARMI PER LA SPARO DEL CAPODANNO 2024, HA RACCONTATO A "REPORT" LA SUA VERITA’ SULLA VICENDA (PER POI FARE DIETROFRONT: "MAI DATO INTERVISTE, MI HANNO REGISTRATO") - POZZOLO HA CONTRADDETTO LE VERSIONI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI ALLA FESTA, SOSTENENDO CHE DELMASTRO ERA PRESENTE AL MOMENTO DELLO SPARO - DONZELLI, CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA, AVEVA CONVOCATO IL DIRETTIVO DEL PARTITO CHE HA DECRETATO ALL'UNANIMITÀ L’ESPULSIONE DI POZZOLO...

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...