nuove povertà

ANDRA’ TUTTO BENE? PER ALCUNI VA GIA’ MALISSIMO – AUMENTA L’ESERCITO DI NUOVI POVERI: DAI CAMERIERI AGLI OPERAI FINO AI COMMESSI. ECCO CHI FA FATICA GIÀ ALLA TERZA SETTIMANA – IL TITOLARE DI UNA PICCOLA IMPRESA: "SONO FERMO DA DUE SETTIMANE, HO 5 DIPENDENTI CHE HANNO MOGLI E FIGLI. NON MI VERGOGNO, CIÒ CHE PIÙ MI SPAVENTA È LA MANCANZA DI LA LIQUIDITÀ. SE NON HO SOLDI NON POSSO PAGARLI…"

Alessandra Ziniti per la Repubblica

 

«Se ne hai bisogno prendi quello che vuoi, è gratis. Andrà tutto bene». Un tavolo con pacchi di pasta, sughi, carne in scatola e fagioli davanti a un negozio sulla via Emilia, a Modena. La grande fame e l' altrettanto grande solidarietà da parte di tanti, singoli cittadini, associazioni, grandi catene ma anche piccoli esercenti, è arrivata fino all' operoso Nord dove magari nessuno pensa di saccheggiare i supermercati come nel Mezzogiorno, ma la povertà fa paura uguale.

nuove povertà

 

Perchè poveri così, tanto da non essere in grado di mettere qualcosa in tavola tutti i giorni, non avrebbero mai pensato di diventarlo. Quindici giorni e chissà quanti altri ancora di serrata sono bastati. E alle porte della Caritas, delle mense pubbliche, dei servizi sociali dei Comuni bussano commercianti e parrucchieri, cuochi e camerieri, giardinieri e collaboratori domestici, piccoli imprenditori e ristoratori.

 

Chi, pur di mantenere la dignità del lavoro, ha preferito guadagnare (anche in nero e senza alcuna tutela) solo qualche decina di euro in più di quello che avrebbero avuto con il reddito di cittadinanza, oggi guarda con rimpianto a quella tessera che ieri, appena ricaricata, sfoderavano in tanti nei supermercati del Sud, controllati a vista dalle forze dell' ordine per metterli a riparo dai possibili assalti suggeriti sui social da sedicenti gruppi rivoluzionari monitorati con attenzione.

 

Perchè - come ha sottolineato ieri il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese senza nascondere la sua preoccupazione - «la solidarietà verso le famiglie in difficoltà è una strada obbligata per lo Stato che però deve anche contrastare con fermezza comportamenti illegali che turbano l' ordine pubblico».

 

La Protezione civile - ha annunciato Angelo Borrelli - «è a disposizione per la distribuzione di pacchi alimentari ». Ma domani c' è da pagare l' affitto per milioni di italiani, le bollette continuano ad arrivare e c' è già chi ha lasciato la casa e dorme in macchina. Se poi andare a fare la spesa, a fronte di entrate zero, costa anche molto di più perchè la pasta è schizzata a 12 euro al chilo e frutta e ortaggi hanno subito aumenti fino al 200 per cento in meno di un mese, ci vuole poco a capire perchè il Banco Alimentare ha già avuto un venti per cento in più di richieste.

 

nuove povertà

Non ci sono più solo gli homeless, i migranti e gli indigenti: i nuovi poveri sono padroncini e operai, bottegai e commessi, ristoratori e camerieri, tutti nella stessa barca. Lo spiega bene Agostino Addis, titolare a Roma di una piccola impresa di costruzioni con una famiglia da mantenere: «Sono fermo da due settimane, ho 5 dipendenti che hanno mogli e figli. Non mi vergogno, ciò che più mi spaventa è la mancanza di la liquidità. Se non ho soldi non posso pagarli. Devo chiamare i fornitori, altrimenti alla riapertura mancherà il materiale».

 

La grande paura, insomma, è che la sempre più larga fascia di nuovi poveri tema più la fame che il coronavirus ma anche che, nelle pieghe della crisi più nera che al momento i Comuni affrontano mettendo in campo iniziative di assistenza con le poche risorse a disposizione, si insinui la criminalità organizzata e che l' usura faccia balenare a troppi il miraggio di quel denaro frusciante che sembra salvare l' oggi ma uccide il domani.

 

I sindaci del Sud, da Leoluca Orlando a Luigi De Magistris, chiedono subito un "reddito di quarantena", e Claudio Fava, presidente dell' Antimafia siciliana, dice: «Le periferie del Sud stanno diventando polveriere sociali. I sindaci non possono fronteggiare soli questa emergenza. C' è il rischio che le mafie approfittino della situazione con la loro liquidità per costruire un welfare criminale tra usura e corruzione».

nuove povertà

 

Da domani, però, Palermo sarà anche teatro di un' iniziativa senza precedenti: a bussare alle porte delle famiglie più povere di un quartiere proibito alle forze dell' ordine come lo Zen, saranno i carabinieri. Questa volta con la spesa in mano, offerta da un ipermercato della zona.

Napoli La distribuzione dei pasti alla mensa Palermo Il Lidl di via della Regione Siciliana dove giovedì c' è stato un assalto.

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....