chaouqui vallejo

UN ANNO E MEZZO FA I “CORVI” LANCIARONO UN AVVERTIMENTO: UN PLICO CON UNA PARTE DEI DOCUMENTI RUBATI IL 30 MARZO 2014 FU RITROVATO UNA SETTIMANA DOPO IL FURTO ALLA CASSAFORTE, IN UNA CASELLA POSTALE VICINO A SANTA MARTA - SULLA BUSTA, C'ERANO LE IMPRONTE DIGITALI DI MONSIGNOR VALLEJO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

MONSIGNOR VALLEJO MONSIGNOR VALLEJO

Un anno e mezzo fa i «corvi» del Vaticano lanciarono un avvertimento. Un plico contenente una parte dei documenti rubati il 30 marzo 2014 dalla Prefettura della Santa Sede e indirizzato direttamente a Sua Santità fu ritrovato circa una settimana dopo l'irruzione nel palazzo in una casella postale vicino a Santa Marta. Sulla busta, si è scoperto nel corso delle verifiche effettuate dalla gendarmeria, c' erano le impronte digitali di monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, tuttora agli arresti proprio perché accusato di aver trafugato e ceduto atti riservati.

 

Una contestazione mossa anche a Francesca Chaouqui, come lui ex membro della Cosea - la Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi - che ha deciso di collaborare e per questo è stata rimessa in libertà. L' invio di quell' incartamento basta per comprendere quanto articolato sia il gruppo che ha agito e - questo è il sospetto più inquietante - continua ad agire utilizzando le carte non ancora rese pubbliche per compiere pressioni e ricatti.

 

BRUNO VESPA PRENDE LA COMUNIONE DA MONSIGNOR VALLEJO I PAPI SANTI SULLA TERRAZZA DELLA PREFETTURABRUNO VESPA PRENDE LA COMUNIONE DA MONSIGNOR VALLEJO I PAPI SANTI SULLA TERRAZZA DELLA PREFETTURA

Una vera e propria e rete dove ognuno ha un ruolo e diversi sono evidentemente gli obiettivi da perseguire. Un sistema che anche la procura di Terni ha individuato, partendo dal ruolo avuto da Chaouqui e arrivando a numerosi altri personaggi adesso indagati come lei per intrusioni informatiche ed estorsioni come il marito Corrado Lanino e il funzionario di Palazzo Chigi Mario Benotti.

 

Messaggio al Pontefice Secondo l' inchiesta svolta dalle autorità della Santa Sede l' irruzione del 30 marzo 2014 fu compiuta da professionisti che di notte beffarono controlli e dispositivi di sicurezza ed entrarono nel palazzo delle Congregazioni. Lì, muniti di fiamma ossidrica, riuscirono ad aprire casseforti e armadi blindati portando via centinaia di documenti. Atti riguardanti la situazione economica e finanziaria dei vari dipartimenti, ma anche lettere private, scritti personali, fotografie.

francesca chaouqui prende la comunione da monsignor vallejofrancesca chaouqui prende la comunione da monsignor vallejo

 

All' epoca monsignor Balda era uno dei prelati più vicini a papa Francesco. Possibile che fosse il mandante? Le impronte digitali accreditano questa tesi, ma nessuno può ancora escludere che invece qualcuno abbia voluto incastrarlo. Riuscendo così a coinvolgerlo in un gioco sempre più grande e pericoloso proprio perché era uno dei custodi dei documenti più appetibili grazie agli incarichi di rilievo che il pontefice gli aveva affidato.

 

Intercettazioni, pedinamenti, controlli su computer e telefonini dimostrano che è uno dei «corvi» ma la convinzione degli inquirenti - il promotore di giustizia Gian Piero Milano e il suo aggiunto Roberto Zannotti - è che ancora molto si potrà scoprire. Anche tenendo conto dei contatti e dei legami della sua ex amica Francesca Chaouqui.

 

CHAOUQUI CHAOUQUI

E soprattutto perché sono numerosi gli interrogativi tuttora senza risposta. A che cosa serviva l' invio del plico al Papa? Qual era il tipo di avvertimento che si voleva lanciare? È vero, come qualcuno pensa, che con quel gesto si voleva convincere il Pontefice a prendere decisioni e quando si è capito che nulla sarebbe accaduto si è scelto di andare avanti consegnando le carte riservate all' esterno?

 

Telefonate per i ricatti

Una traccia per rispondere a queste domande potrebbe arrivare dalla lettura delle intercettazioni ordinate dalla procura di Terni che questa settimana saranno trasmesse ai colleghi della capitale e in parte sono già a disposizione degli inquirenti della Santa Sede. Acquisite dalla commissione vaticana che era stata incaricata di indagare sul dissesto della Curia di Terni quando vescovo era monsignor Vincenzo Paglia. Le conversazioni svelano i rapporti di Chaouqui con alti prelati, politici e imprenditori di alto livello. Decine e decine sono i contatti con Mario Benotti, che lei coinvolge in numerose operazioni spericolate, anche pianificando insieme al marito l' intrusione in alcuni computer per captare informazioni riservate.

FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUIFRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI

 

MARIO BENOTTI   MARIO BENOTTI

E utilizzarle poi per ottenere incarichi e favori. Proprio a Benotti prospetta la possibilità di partecipare con lei alla ristrutturazione del sistema dell' informazione pubblica della Santa Sede. Assicura che sarà il Papa in persona a nominarla perché con lui racconta di avere addirittura un rapporto privilegiato. Tutti sono adesso indagati e assicurano di poter chiarire la propria posizione. Il ruolo in una partita che appare tutt' altro che chiusa.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO