sergej razov ambasciata russia ambasciatore russia vladimir putin

A CHE RAZOV SERVIVANO TUTTI QUEI SOLDI CASH? – L’UNITÀ DI ANTIRICICLAGGIO DI BANKITALIA SI È ALLERTATA PER ALCUNE MOVIMENTAZIONI SOSPETTE DELL’AMBASCIATA RUSSA: OLTRE UN MILIONE DI EURO IN CONTANTI CIRCOLATI SUI TRE CONTI DELL’UFFICIO DIPLOMATICO ROMANO DELLA FEDERAZIONE RUSSA – A COSA SIA SERVITA TUTTA QUESTA LIQUIDITÀ NON SI SA E TANTOMENO SI CONOSCONO GLI EVENTUALI DESTINATARI. È CERTO CHE L’USO DI TANTI SOLDI PER “ATTIVITÀ REGOLARI E GIORNALIERE” APPARE ECCESSIVO – UNA RISPOSTA PUO' ARRIVARE DAI SERVIZI CHE...

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

ambasciatore russo a roma razov

In un anno di guerra l’ambasciata russa in Italia si è resa protagonista di minacce ai parlamentari, denunce ai giornalisti, manovre di propaganda. E anche di uno strano giro di soldi in contanti.

 

[…] il capo della diplomazia russa in Italia, Sergej Razov, si è segnalato per una serie di iniziative provocatorie che hanno indotto più volte la Farnesina a convocarlo. In principio inviò una lettera intimidatoria ai parlamentari che stavano per votare i primi aiuti militari all’Ucraina.

 

sergey razov a porta a porta

E siccome i presidenti delle Camere del tempo non intervennero a difesa di deputati e senatori, ritenne di poter proseguire indisturbato: pagò biglietti aerei a leader politici che s’inventarono mediatori; chiamò ex premier per spiegare loro che «era tutta colpa di Volodymyr Zelensky»; s’incuneò tra le pieghe di quei partiti che non volevano più mandare armi in nome di un riscoperto pacifismo; tenne una conferenza stampa davanti alla Procura romana dopo aver presentato un esposto contro un articolo di giornale.

 

bankitalia

[…] Ma mentre Razov lanciava avvertimenti verso il Paese «che morde la mano di chi l’ha aiutato», la sua ambasciata finiva sotto la lente d’ingrandimento dell’Uif. L’anno scorso l’Unità di antiriciclaggio italiana si allertò per certe movimentazioni sui tre conti dell’ufficio diplomatico romano della Federazione russa. Uno dei conti opera in valuta, gli altri due in euro. E tutti insieme – guarda caso in concomitanza con lo scoppio della guerra – fecero scattare l’allarme della struttura che opera presso la Banca d’Italia. Ce n’è traccia nei documenti dell’Uif, dai quali si evince che le «segnalazioni» iniziarono già nel primo semestre del 2022. Nel secondo, se possibile, si infittirono.

 

VLADIMIR PUTIN SERGEY RAZOV

Nel report datato 5 gennaio 2023, l’Uif ha descritto nei minimi particolari le ultime operazioni ritenute «sospette». Tra il 17 e il 20 ottobre del 2022 furono versati sul conto «in valuta» della sede diplomatica russa 400 mila dollari americani: soldi che «in base alla documentazione fornita» derivavano da «giacenze» per «attività regolari e giornaliere» dell’ambasciata.

 

Appena quattro giorni dopo, da quel conto, venne trasferita su uno degli altri due conti una cifra pari a 403 mila euro. E da lì, nel giro di un mese, furono effettuati «cinque prelievi di contante» per complessivi 410 mila euro. Annota l’Uif: «Alla luce delle misure restrittive disposte dell’Ue nei confronti di enti russi o comunque riconducibili alla Federazione russa, a seguito della crisi in Ucraina appare sospetta la movimentazione in contanti per importi elevati».

 

BANKITALIA 3

Il mese seguente all’Unità antiriciclaggio venne segnalata un’altra operazione particolare: il 12 dicembre — è scritto — una società di security «consegnerà presso l’ambasciata russa di via Gaeta 5 a Roma» una sovvenzione di danaro di 600 mila euro, «composta da seimila banconote di 100 euro». «La provvista — secondo la struttura di controllo italiana — appare anomala per il valore totale richiesto, se analizzata nel contesto della guerra in corso tra Russia e Ucraina».

 

 Insomma, solo nell’ultimo trimestre del 2022 l’ufficio diplomatico di Mosca a Roma ha mosso un milione di euro in contanti. A cosa sia servita tutta questa liquidità non si sa e tantomeno si conoscono gli eventuali destinatari. È certo che l’uso di tanti soldi per «attività regolari e giornaliere» è eccessivo.

 

sergey razov a porta a porta 2

Il fatto è che le sanzioni hanno drasticamente ridotto le modalità di trasferimento per le istituzioni moscovite ed è probabile che il blocco dalla Russia impedisca altri tipi di movimentazioni. Però la cifra è considerevole e infatti l’Uif ha trasmesso le segnalazioni agli organismi competenti.

 

Sarà una coincidenza, ma nello stesso periodo in cui l’ambasciata di Razov agiva sui conti, l’Unità antiriciclaggio siglava un «nuovo protocollo d’intesa» con la Direzione Nazionale Antimafia, «per affinare i meccanismi di condivisione dei dati sulle operazioni sospette» e «ottimizzare l’uso delle informazioni provenienti dalle Financial Intelligence Unit estere». I servizi italiani non possono non sapere...

discorso di vladimir putin allo stadio lushniki di mosca 22 febbraio 2023 2discorso di vladimir putin allo stadio lushniki di mosca 22 febbraio 2023 3

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…