isis al baghdadi

“COMBATTETE FINO ALLA MORTE” - AL BAGDADI RIAPPARE DOPO MESI CON UN MESSAGGIO AUDIO IN CUI INVITA I SUOI MILIZIANI A IMMOLARSI A MOSUL - IL CALIFFO, ORMAI INDEBOLITO E IN FUGA, RISCHIA DI FINIRE COME GHEDDAFI - TURCHI E AMERICANI VOGLIONO ZITTIRLO SUBITO: CHISSA’ QUANTI SEGRETI NASCONDE...

abu bakr albaghdadi 2abu bakr albaghdadi 2

1 - ISIS: NUOVO AUDIO AL BAGHDADI,INCITA COMBATTENTI MOSUL

(ANSA) - L'Isis ha pubblicato online un discorso audio dal suo leader Abu Bakr al-Baghdadi, che incita i suoi combattenti, in particolare quelli a Mosul in Iraq, e chiede attacchi in Arabia Saudita e Turchia. Lo riferisce il Site intelligence group. L'ultimo messaggio di Baghdadi risaliva a quasi un anno fa, al 26 dicembre 2015.

 

Il discorso diffuso nelle ultime ore si intitola 'Questo è ciò che Allah e il suo Profeta ci hanno promesso'. Nel messaggio, il leader dell'Isis parla dell'offensiva su Mosul come di una guerra contro i musulmani da parte dei 'crociati' e degli ebrei. Parlando ai sunniti dell'Iraq, Baghdadi afferma poi che gli sciiti stanno facendo "tutto quanto in loro potere" per prendersi il Paese e descrive l'Isis come l'unico rimedio.

ABU BAKR AL BAGHDADI ABU BAKR AL BAGHDADI

 

2 - CACCIA AL CALIFFO. HA PIÙ SEGRETI DI GHEDDAFI

Andrea Morigi per “Libero Quotidiano”

 

Si sta per chiudere il sipario su Abu Bakr Al Bagdadi. Se non vuole uscire definitivamente di scena è arrivato il momento di mettere in pratica le tecniche di sopravvivenza. Anche il fondatore di Al Qaeda Osama Bin Laden era piuttosto prudente, nel suo covo di Abbottabad, in Pakistan, solo che non aveva rinunciato alla famiglia extralarge e questo alla lunga lo ha fregato, permettendo alla Cia di scovarlo.

armi isisarmi isis

 

I miscredenti americani hanno occhi dappertutto, sono in grado di corrompere chiunque. Prima o poi beccano anche il capo dell'Isis, soprattutto dopo che le forze armate irachene lo hanno intrappolato facendo saltare i tunnel che consentono di allontanarsi da Mosul, aprendo una breccia nel fronte orientale e facendo arretrare i terroristi islamici nei quartieri a ovest della città.

 

IL MASSACRO FINALE

Da almeno nove mesi non appare in pubblico, ma ora occorre ben altro per riuscire a cavarsela. Con i semplici accorgimenti della vita quotidiana del latitante, si va rapidi e diritti verso il martirio per l'islam. Dopo aver mandato a crepare tanta gente per la guerra santa, il sedicente inviato di Allah preferirebbe evitare il proprio estremo sacrificio. Casomai, può continuare a versare sangue altrui, come diversivo. La tattica per salvare la pelle è il più classico degli stratagemmi militari: si ordinano stragi in località lontane dal proprio nascondiglio, per far sì che l'attenzione si sposti altrove e guadagnare qualche altro giorno di respiro.

baghdadibaghdadi

 

Ecco perché si va di massacro in massacro. Gli scudi umani divengono un disperato tentativo di spezzare l'assedio che ormai dura dal 27 ottobre. Ieri cinquantadue giovani sono stati uccisi da militanti dell' Isis in un collegio pubblico a est di Mosul. Secondo Mohamed Al Musali, uno dei leader dei cosiddetti Cavalieri di Mosul, i gruppi armati che resistono all' assalto dei miliziani jihadisti all' interno della città, le vittime erano ex membri delle forze di sicurezza.

 

casa di abu bakr al baghdadicasa di abu bakr al baghdadi

Nemmeno il «pentimento» manifestato davanti alle autorità dello Stato islamico per l'incarico svolto ha evitato l'esecuzione dei giovani. Gli jihadisti hanno chiesto ieri ai residenti dei quartieri di Al Jadraa, Al Samah, Al Karama e Al Qudis di raggiungere il collegio Mecca ad Al Jadraa con i loro effetti personali e i documenti di identità. La popolazione di Mosul lancia l'allarme e diffonde una notizia secondo la quale i terroristi dell'Isis «hanno rastrellato numerosi giovani maschi che ora sono tenuti in ostaggio nelle moschee del centro».

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«Se Bagdadi è lì, e se viene ucciso, questo causerà la caduta dell'Isis», annuncia Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente curdo Massoud Barzani. La moschea Al Nouri, dalla quale pronunciò il famoso sermone del 29 giugno 2014, ormai è impraticabile. Nella memoria riecheggia ancora quella sfida al mondo intero nel nome dell'islam: «Allah dice: "Non perdetevi d' animo, non vi affliggete: se siete credenti avrete il sopravvento". Allah dice: "Se Allah vi sostiene, nessuno vi può sconfiggere".

 

Dice l'Altissimo: "Nostra cura è soccorrere i credenti"». Allora che significano quelle croci che tornano a campeggiare sulle chiese di Qaraqosh e di Bartella, nella piana di Ninive, dopo che i mujaheddin le avevano abbattute? Non sarà mica che Allah sostiene i cristiani? Meglio rimandare i problemi teologici a occasione più propizia, quando il timor di Dio prevarrà sulla paura degli uomini. Ora si tenta di evitare proprio l'esito apocalittico.

 

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

FRA SIRIANI E TURCHI

Ma il tempo stringe. Impensabile anche uno slalom in motocicletta sull'esempio del mullah Omar, l'emiro dell'Afghanistan, che nel 2003 riuscì a sgattaiolare via evitando i bombardamenti e, soprattutto, la cattura e la detenzione a Bagram o a Guantanamo. E poi, anche ammettendo di riuscire a svignarsela, prima di raggiungere le montagne più vicine passerebbe un'eternità e dall' altra parte non c' è il Pakistan, ma la Siria.

 

Fra l'altro, ieri le Brigate di Hezbollah impegnate nell'offensiva hanno ripreso il controllo della strada che collega l'ultima roccaforte jihadista in Iraq con Raqqa, capitale dell'autoproclamato Califfato in Siria. Così, stretto fra le milizie sciite iraniane, le truppe di Bashar Assad e quelle di Recep Tayyp Erdogan, che ha ragioni ancora più numerose e importanti per farlo tacere per sempre, il Califfo rischia di fare la fine del raìs libico Muammar Gheddafi, ucciso perché non rivelasse quanti Stati occidentali aveva finanziato.

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

 

Lo Stato islamico ha vissuto contrabbandando petrolio ed esportando opere d'arte ai quattro angoli del pianeta. Quindi le probabilità di finire al tribunale internazionale dell' Aja, come un Milosevic qualsiasi, sono praticamente a zero. Barack Obama vuole finire il proprio secondo mandato con una preda eccellente quanto basta per favorire Hillary Clinton.

 

LA SOLUZIONE SADDAM

C'è una sola via d'uscita, insomma. Ficcarsi in un buco sotto terra come Saddam Hussein, con acqua a sufficienza e una scorta di snack e barrette energetiche per sopravvivere almeno fino all'8 novembre e attendere lì la proclamazione del presidente degli Stati Uniti. Non c'è garanzia di successo, visto che l'ex dittatore iracheno finì impiccato. Però, finita la campagna elettorale per la Casa Bianca, opportunamente travestito con un niqab, potrebbe presentarsi l'occasione per scomparire.

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