LA "BANDA DELLO SPURGO" FINISCE NELLA MERDA! - A ROMA, SONO STATI CONDANNATI GLI OTTO COMPONENTI DEL GRUPPO CHE, CON LA SCUSA DI ESEGUIRE SPURGHI FOGNARI A BASSO PREZZO, INONDAVANO GLI APPARTAMENTI DI LIQUAMI PER TRUFFARE ED ESTORCERE DENARO AGLI INQUILINI – IL CAPO DELLA BANDA ERA GUIDATA DAL 34ENNE MICHAEL PALUDI, CHE MINACCIAVA I CLIENTI CHE SI RIFIUTAVANO DI PAGARE: "VI SFASCIO TUTTO E VI DO FUOCO AL LOCALE" – SECONDO LUI, LE VITTIME ERANO "UNA ZINNA DA CIUCCIARE FINCHÉ NON FINISCE TUTTO..."
Estratto dell'articolo di Ettore Saladini per www.repubblica.it
Garantivano spurghi a partire da 99 euro. Ma quando intervenivano invece di risolvere la situazione inondavano gli appartamenti di liquami, chiedendo cifre astronomiche e minacciando i clienti. Ma anche il loro sistema alla fine si è intasato.
E ora la banda dello spurgo è stata condannata a 23 anni di carcere: otto condanne in rito abbreviato con pene individuali che vanno da 1 a 7 anni di reclusione per i reati di truffa ed estorsione.
Il giudice Emanuela Attura ha disposto anche la confisca del denaro contante sequestrato e di alcuni beni di lusso. Secondo la procura, il giro d’affari illecito superava il milione di euro all’anno.
Per capire la storia bisogna riavvolgere il nastro. Tra il 2022 e il 2023 gli investigatori raccolgono circa trenta denunce. Il sistema era sempre lo stesso: la banda garantiva servizi di spurgo a partire da 99 euro. Ma quando gli operai intervenivano, invece di risolvere il problema, inondavano i locali di liquami.
A quel punto, la parcella raggiungeva cifre astronomiche e chi si rifiutava di pagare veniva minacciato: “Ah, non vuoi pagare? Allora vi sfascio tutto e vi do fuoco al locale… tu non sai chi sono io”.
A parlare è Michael Paludi, come testimoniano le intercettazioni agli atti. Per la procura era lui a capo del sodalizio: un giovane imprenditore di 34 anni che insegnava ai suoi operai “come togliere i soldi con eleganza”.
Del resto, il motto della ditta era chiaro: ogni cliente è “una zinna da ciucciare finché non finisce tutto”. Parole sue, al telefono con un possibile nuovo dipendente che aveva risposto a un’inserzione di lavoro.
Alla base della ricerca di clienti c’era l’indicizzazione su Google. La banda ha speso 400mila euro in un anno per essere sempre tra i primi risultati del motore di ricerca. E funzionava, le persone cercavano ditte per lavori di spurgo e cadevano da sole dentro la truffa. “Stiamo mettendo le mani nella m...a per pagare Google”, diceva Paludi. […]
Il flusso di estorsioni e truffe si è intasato nel gennaio del 2023. A far partire l’inchiesta è stato il titolare del ristorante Serra dei Sapori, a Fiumicino. A fronte di un preventivo tra i 200 e i 300 euro per un banale spurgo, gli operai di Paludi a fine intervento gli avevano chiesto circa 4000 euro.
Alla richiesta di spiegazioni, il ristoratore era stato prima minacciato. Poi, dopo aver pagato per paura 1000 euro, era scattata l’estorsione: “Sei stato bravo, hai fatto il bonifico, ora ti faccio riscaricare tutto e intaso le tubazioni”. […]


