beppe sala giuseppe marinoni giancarlo tancredi alessandro scandurra

IL BENE PUBBLICO È SOLO UNA SCUSA PER FARSI GLI AFFARI PRIVATI – GIUSEPPE MARINONI E ALESSANDRO SCANDURRA, PRESIDENTE E COMMISSARIO DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO DI MILANO, AVREBBERO INCASSATO QUASI 4 MILIONI DI EURO CON I LORO INCARICHI PROFESSIONALI COME ARCHITETTI, DAGLI STESSI COSTRUTTORI DI CUI APPROVAVANO LE PRATICHE URBANISTICHE – L’ASSESSORE GIANCARLO TANCREDI E IL SINDACO SALA, PUR CONSAPEVOLI DEI CONFLITTI DI INTERESSE, AVEVANO CONFERMATO MARINONI ALLA PRESIDENZA (IN CAMBIO, TANCREDI SE NE SAREBBE SERVITO PER PROPIZIARE IL VIA LIBERA A PROGETTI DI PERSONE A LUI VICINE COME MANFREDI CATELLA E STEFANO BOERI)

Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

 

beppe sala Giancarlo Tancredi

Bei tempi quando la corruzione era una cosa semplice, l’«utilità» aveva il fruscio familiare di una mazzetta di contanti, nitido era l’«atto contrario ai doveri d’ufficio», e penalmente agevole era riconoscere corruttore e corrotto: nell’urbanistica milanese, invece, le «altre utilità» si sono rarefatte, il do ut des non è più bilaterale ma sfrangiato in un intreccio di triangolazioni, e ciò che di prezioso viene barattato è talmente dematerializzato da poter essere percepito quasi solo quando nei cellulari sequestrati gli inquirenti recuperano qualche chat che funziona da «stele di Rosetta» dell’ipotizzata corruzione.

 

GIUSEPPE MARINONI

A ognuno il suo grattacielo: proprio come in uno dei palazzoni milanesi che scandagliano da due anni con 74 complessivi indagati nei tanti filoni, al primo piano della costruzione della Procura per chiedere i 6 arresti su cui il gip Mattia Fiorentini deciderà settimana prossima […], c’è l’ipotesi di «false dichiarazioni sulle proprie qualità personali» nei conflitti di interesse taciuti da membri della Commissione paesaggio del Comune nominati dal sindaco dopo istruttoria dei propri uffici: cioè la mancata astensione del presidente Giuseppe Marinoni e del commissario Alessandro Scandurra dal trattare pratiche che interessavano costruttori e progettisti dai quali avevano ricevuto incarichi professionali come architetti.

 

MANFREDI CATELLA

Qui la Procura, salendo al secondo piano con l’ipotesi di «corruzione», individua l’«atto contrario ai doveri d’ufficio» proprio nella mancata astensione; conteggia come «utilità» la parcella di quegli incarichi; e calcola dunque che 13 casi di conflitti di interesse siano valsi a Marinoni 369.000 euro dalla società J+S spa, 10.000 dalla Acpv Architects srl, 26.900 dalla Lombardini22 spa, e una cifra non chiarita dalla svizzera Arch Group sa, mentre da 9 conflitti di interessi Scandurra avrebbe tratto 279.000 euro dalla Egidio Holding srl, 321.000 dalla Castello sgr, 2 milioni 579.000 dalla Kryalos sgr, 138.000 dalla Coima sgr.

 

Al terzo piano dell’edificio della Procura c’è l’estensione all’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e al sindaco Sala dell’ipotesi di «falso nelle dichiarazioni sulle qualità personali altrui», perché, pur consapevoli per i pm dei conflitti di interesse di Marinoni, lo avevano confermato alla presidenza della (poi sciolta) Commissione paesaggio 2025/2029 nel dicembre 2024, a dispetto anche del suo essere stato indagato appena il mese prima per un conflitto di interessi.

 

ALESSANDRO SCANDURRA

Questa riconferma di Marinoni non è beneficenza gratuita, agli occhi dei pm […], ma accorto investimento politico dell’assessore: che con una mano «supporta i conflitti di interesse di Marinoni» lasciando che ne tragga lucro, e con l’altra però «lo strumentalizza» le volte in cui può far leva sul presidente della Commissione paesaggio per propiziare il via libera a progetti di costruttori e progettisti che, come Manfredi Catella (Coima) e Stefano Boeri nel caso del «Pirellino», gli stanno a cuore.

 

Per i pm «il sindaco» sarebbe «stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici, e nella consapevolezza che da Catella, così come da altri imprenditori, Marinoni ricevesse incarichi privati che lo condizionavano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse».

alessandro scandurra

 

Gli edili della Procura erigono così il quinto piano del proprio fabbricato giudiziario, l’ipotesi di «induzione indebita a dare o promettere utilità» per «le pressioni indebite di Boeri, di Catella e di Tancredi, e quelle mediate di Sala», su Marinoni per garantire a Catella e Boeri il cambio di parere sul «Pirellino» da negativo a favorevole condizionato e poi a favorevole: «Tancredi, pressato da Boeri e da Catella, e minacciato della “rottura” che la mancata approvazione del progetto avrebbe provocato, intercedendo in favore dei loro interessi privati» avrebbe «a sua volta insistito dietro le quinte con Marinoni, riferendogli anche che il sindaco Sala aveva ricevuto le rimostranze di Catella e Boeri affinché si decidesse ad esprimersi favorevolmente sull’intervento».

GIUSEPPE MARINONIgiancarlo tancredi alessandro scandurra il nuovo pirellinoMANFREDI CATELLA beppe sala

 

beppe sala manfredi catellaGIUSEPPE SALA E MANFREDI CATELLA

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