papa bergoglio schiaffeggia la mano di una fedele che lo strattona

BERGOGLIO FATTO A MAGLIE – CHE FINE HA FATTO LA SIGNORA CINESE SCHIAFFEGGIATA DAL PAPA? PERCHE’ IL PONTEFICE NON SI E’ SCUSATO CON LEI? – ECCO COSA HA DETTO LA DONNA A BERGOGLIO – LA SIGNORA HA ATTACCATO SOLA, INERME E MALTRATTATA IL REGIME COMUNISTA CINESE DENUNCIANDO NEL CONTEMPO L'INDIFFERENZA DELLA CHIESA CATTOLICA ALLE CONDIZIONI IN CUI VIVONO I CATTOLICI CINESI…

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

PAPA BERGOGLIO SCHIAFFEGGIA LA MANO DI UNA FEDELE CHE LO STRATTONA

La donna è concentrata sul momento in cui riuscirà a dire quelle due parole per le quali si è tanto preparata, quando si rende conto che il Papà è passato dritto, non l'ha vista e non la guarderà. Allora gli afferra la mano con forza, lo tira, e dice:

 

“Why destroy their faith? Why destroy the Chinese? [Look for] the Chinese [feelings]. [Talk] to me!” “Perché distruggere la loro fede? Perché distruggere i cinesi! Guarda i sentimenti dei cinesi. Parlami”.

 

Non è una traduzione frutto di fantasia, Eric Mader, un docente a Taiwan di madrelingua inglese, che parla mandarino, ha pubblicato sul suo blog “Clay Testament” (testamento di argilla), un articolo dal titolo “‘Perché distruggere la loro fede?’ Cosa ha detto la donna asiatica a Papa Francesco prima che la colpisse.

PAPA BERGOGLIO SCHIAFFEGGIA LA MANO DI UNA FEDELE CHE LO STRATTONA

 

Con tutte le cautele del caso, le parole tra parentesi sono quelle non del tutto chiare, è una ricostruzione onesta e attendibile. Per me e' anche sconvolgente perché di quella donna non si è occupato nessuno. 

 

Sì e' invece discusso a lungo sull'opportunità delle reazioni di Bergoglio la sera dell'incidente in Piazza San Pietro. Non ha molta importanza ragionare sulla forma anche se la forma è sostanza. Il giorno seguente il Pontefice si è scusato spiegando che anche un Papa succede di perdere la pazienza, suggerendo che la donna lo ha spaventato, gli ha fatto male. Giusto. Può capitare. 

 

Ma che fine ha fatto quella donna, che si è esposta in modo così inaspettato di fronte alle telecamere del mondo intero, che ha attaccato sola, inerme e maltrattata il regime comunista cinese denunciando nel contempo l'indifferenza della Chiesa cattolica alle condizioni in cui vivono i cattolici cinesi?

PAPA BERGOGLIO

 

Come mai il Pontefice e il governo del Vaticano hanno ritenuto che fosse opportuno scusarsi con i fedeli e soprattutto con i media, ma non con lei? Perché nessuno l'ha fermata, le ha chiesto quale fosse il suo problema, ha mandato incaricati a cercarla, ha ritenuto di riceverla, magari che fosse necessario fornirle una protezione? 

 

Quando Benedetto XVI fu attaccato di San Pietro a Natale del 2009 da una donna Italo Svizzera disturbata, Susanna Maiolo, che lo gettò per terra e feri' il cardinale Etchegarray, che era intervenuto per difendere il Papa, Ratzinger si rialzò, fini' il percorso e celebrò la messa. Un anziano fragile di 83 anni non ebbe reazione aggressiva alcuna, e il giorno seguente mando' il suo segretario a cercare la donna e la ricevette, voleva sapere quale fosse il suo problema, se avesse da qualcosa da dirgli.

 

E che quella di San Pietro a Capodanno non è solo una questione di carattere, è una questione di scelta politica, che è più grave. Basta osservare com'è andata l'altro ieri nell'incontro annuale che il Papa tiene con gli ambasciatori presso la Santa Sede.

 

maria giovanna maglie foto di bacco

Cito dal servizio del Messaggero, opportunamente ripreso da Dagospia ieri, la vaticanista Franca Giansoldati: Silenzio sulla repressione religiosa in Cina; silenzio sugli attacchi militari della Turchia in Siria, contro l'etnia curda e adesso silenzio sulla Libia, dove il presidente Erdogan si è alleato con il generale Serraj inviando in loco le prime truppe; Si potrebbe fare della facile ironia e sostenere che il governo Bergoglio è come il governo Conte: grande dilettantismo sulla politica internazionale. Non è così, c'è un'agenda precisa che il Vaticano segue, che condivisa dall'Unione Europea, che ha oggi trovato un forte contrasto nelle politiche del presidente Donald Trump, un accidente nella storia di un percorso segnato.

 

Via della Seta si chiamava il progetto pomposamente firmato nel governo passato, il giallo-verde, quando l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini prese giustamente le distanze, segnando una rottura anche nella Lega, certamente con l'allora sottosegretario Geraci.

 

In Cina il Vaticano è impegnato a realizzare un accordo che porti a una visita del Pontefice, potremmo forse dire ad ogni costo e contro perfino i cattolici cinesi perseguitati, uso le parole del cardinale Zen e del suo addolorato appello di qualche mese fa. Così ecco che la piccola donna di Piazza San Pietro sta dentro un ingranaggio politico-diplomatico religioso micidiale 

xi jinping

 

Andiamo per ordine. La ricostruzione delle parole della donna è stata fatta dal professor Maden che così la spiega.

 

Parlo il mandarino, con una lunga esperienza nell’ascolto dei madrelingua cinesi che comunicano in inglese e cinese. Quindi ho riconosciuto subito che la donna non parla cinese. Inoltre non parla il cantonese, la lingua principale di Hong Kong. Ho anche verificato con un linguista giapponese che non è giapponese e (più o meno) verificato che non è neanche coreano.

 

Alla fine ho concluso, e molti altri concordano, che la donna parla un inglese fortemente accentuato, il cosiddetto chinglish. Come è tipico per molti la cui lingua madre è il cinese, non è molto chiara sulle consonanti. Questo presenta la sfida principale. Ma dopo aver ascoltato ripetutamente varie versioni dell’audio, alcune rallentate, penso di poter avere le basi.

ATTENTI AL PAPA - MEME SULLO SCHIAFFO DI BERGOGLIO

 

E così: la donna si fa il segno della croce in preparazione. Poi vede che il papa si sta allontanando e di fatto non la saluterà. Lei gli afferra la mano e dice:

Perché distruggere la loro fede? Perché distruggere i cinesi? [Cerca] i cinesi [sentimenti]. [Parla] con me!

Perché questa ricostruzione ha senso? E perché spiega anche la sparizione della donna, che magari sarà terrorizzata perché non si aspettava così tanti riflettori! Il regime comunista non scherza, ti raggiunge ovunque e a quanto pare indisturbato nel mondo.

 

Ho ritrovato nel sito di Marco Tosatti, marcotosatticom,storico vaticanista de la Stampa, oggi testimone attento della crisi della Chiesa cattolica la lettera che lo scorso settembre il cardinale cinese Joseph Zen ha inviato ai suoi confratelli del Sacro Collegio dopo la  firma degli accordi tra Santa Sede e Cina.

 

Non avrebbe dovuto essere resa pubblica, ma il testo è trapelato, E ti credo, perché praticamente dice che quegli accordi incoraggerebbero "I fedeli in Cina a entrare di una chiesa scismatica indipendente dal Papa e agli ordini del Partito comunista”. Sostiene anche che Ratzinger quello stesso accordo si era rifiutato di firmarlo,  la lettera è di settembre scorso, segue un incontro di luglio con Bergoglio. “Mi promise di interessarsene, ma fino ad oggi non ho sentito niente ancora”. Zen spera evidentemente di suscitare una certa mobilitazione nel Collegio; o se non altro vuole avere la consapevolezza di avere esperito tutte le strade possibili.

 

PAPA BERGOGLIO

A sostegno dell'appello del cardinale merito si possono utilmente citare alcune decisioni recenti del regime comunista cinese, secondo ‘Asia news’, sono i nuovi regolamenti per le associazioni religiose, decidono dell’organizzazione, delle funzioni, delle cariche, della supervisione, dei piani di lavoro e dell’amministrazione economica delle comunità e dei gruppi a livello nazionale e locale.

 

Ogni aspetto della vita delle comunità religiose – dagli insegnamenti, ai raduni, ai progetti annuali e quotidiani – sarà sottomesso ad approvazione del Dipartimento per gli Affari Religiosi del governo. E il regolamento esige che il personale religioso sostenga, promuova e attui fra tutti i membri delle loro comunità una sottomissione totale al Partito comunista cinese.

 

Infatti si afferma che “le organizzazioni religiose devono aderire alla leadership del Partito comunista cinese, osservare la costituzione, le leggi, i regolamenti, gli ordinamenti e le politiche, aderire al principio di indipendenza e di auto-governo, aderire alle direttive sulle religioni in Cina, attuare i valori del socialismo…”. E ancora:  “Le organizzazioni religiose devono diffondere i principi e le politiche del Partito comunista cinese, educando il personale religioso e i cittadini religiosi a sostenere la leadership del Partito comunista cinese, sostenendo il sistema socialista, aderendo e seguendo il sentiero del socialismo con caratteristiche cinesi…”.

 

PAPA BERGOGLIO

Ecco, l'appello del cardinale Zen così si concludeva: “Cara Eminenza, possiamo assistere passivamente a questa uccisione della Chiesa in Cina da parte di chi dovrebbe proteggerla e difenderla dai nemici? Supplicando in ginocchio, vostro fratello, card. Joseph Zen”.

 

Che quella povera donna fosse un ambasciatore solitario è disperato o forse invece un emissario di qualche gruppo intenzionato a farsi ascoltare e a tentare almeno tutte le strade possibili, ecco che a me sembra chiaro che non si è trattato di due schiaffetti né di una reazione segno di cattivo carattere. Sconvolge solo me?

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....