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BISOGNA SCOPARE DI PIÙ, LO DICE IL “NEW YORK TIMES”! – IL DRAMMATICO ALLARME LANCIATO DAL GIORNALE AMERICANO: NEL 2020 PIÙ DI UN QUARTO DEGLI AMERICANI NON HA FATTO SESSO NEANCHE UNA VOLTA E BISOGNA ASSOLUTAMENTE RIMEDIARE (PENA, L'ESTINZIONE) - NEGLI ANNI ’90 LA METÀ DELLA POPOLAZIONE DEGLI STATI UNITI CONSUMAVA ALMENO UNA VOLTA A SETTIMANA, ORA QUELLI CHE SI DIVERTONO SOTTO LE COPERTE CON COSTANZA NON SONO NEANCHE IL 40% - LA SITUAZIONE IN ITALIA

Estratto dell’articolo di Benedetta Perilli per www.repubblica.it

 

FATE PIU SESSO - APPELLO DEL NEW YORK TIMES

Un appello lanciato […] dalle colonne del New York Times, nelle pagine Opinion, e più di 1600 commenti dei lettori nella sua versione online. L'intervento sul quotidiano statunitense di Magdalene J. Taylor, scrittrice americana esperta di sessualità e cultura, non è passato inosservato. "Have more sex, please", "fate più sesso, per piacere", si intitola così l'articolo che affronta il tema della vita sessuale degli americani con particolare riferimento al crollo nella frequenza dei rapporti negli ultimi anni. "Fatelo di più, non solo come consiglio personale - il vostro medico sarà d'accordo - ma come dichiarazione politica", scrive.

 

Tutto parte da un dato emerso dall'ultimo sondaggio del General Social Survey, lo storico istituto di ricerca che dal 1972 raccoglie le abitudini dei residenti negli Stati Uniti. "Più di un quarto degli americani non ha fatto sesso neanche una volta nell'anno precedente a quello del sondaggio", scrive Taylor. L'anno in questione è l'anno nero dei rapporti ravvicinati, ovvero il 2020. Anno segnato dalla pandemia da Covid e dalle misure di contenimento che hanno portato alla quasi definitiva sospensione delle relazioni.

 

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[…] "Negli anni Novanta - scrive Taylor - quasi la metà degli americani faceva sesso una volta o più a settimana. Ora non arriva al 40%. E non è soltanto il sesso a essere diminuito, calano anche i rapporti sentimentali e le convivenze. E si trascorre meno tempo con amici e partner".

 

Impossibile però comparare il quadro emerso statisticamente negli Stati Uniti con la situazione italiana. L'Istat, l'istituto nazionale di statistica, non copre questa sfera dei comportamenti degli italiani, e l'unico dato attendibile sul tema è quello fornito da un rapporto del Censis commissionato dalla Bayer nel 2019.

 

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Che però fotografa soltanto gli italiani tra i 18 e i 40 anni e lo fa precisamente un attimo prima che tutto cambiasse, ovvero prima dell'avvento della pandemia. "Fanno abbastanza sesso nel quotidiano, ne sono soddisfatti e sperimentano una molteplicità di pratiche che affiancano o sostituiscono i rapporti completi", era lo spaccato emerso allora. Sarebbe interessante capire come e se è cambiato oggi.

 

Tornando alla situazione negli Stati Uniti, è sempre Magdalene J. Taylor nel suo commento ad azzardare una diagnosi: parla di una epidemia di solitudine. Creata da vari fattori, tra i quali annovera anche i social, sarebbe la causa dietro la rarefazione dell'attività sessuale. "La società americana è meno connessa, fatta da individui che sembrano desiderare sempre di più l'isolamento. Fare più sesso potrebbe essere un gesto di solidarietà sociale", scrive Taylor.

 

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"I dati di una diminuzione della sessualità arrivano da tempo dagli Stati Uniti, ma questo tipo di dati statistici prendono in considerazione soltanto la sessualità penetrativa senza tenere conto di tutta un'altra sfera della sessualità, meno tradizionale e prediletta dalle nuove generazioni che è fatta di baci, abbracci, stimolazioni reciproche, contatto fisico", spiega Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa, direttrice dell'Istituto di sessuologia clinica di Roma. […]

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