nigel farage brexit

“SIAMO CON L’EUROPA, MA NON PARTE DI ESSA” – PER CAPIRE PERCHÉ I BRITANNICI NON SI SONO MAI SENTITI DENTRO L’UE BASTEREBBE QUESTA FRASE, PRONUNCIATA NON DA UN PERICOLOSO SOVRANISTA, MA DA WINSTON CHURCHILL – LE MIGLIA, LA GUIDA A DESTRA, GLI ADATTATORI PER LA CORRENTE: OLTREMANICA HANNO SEMPRE RIMARCATO LA LORO DIVERSITÀ DALL’UE – A FESTEGGIARE SARANNO SOPRATTUTTO I PESCATORI: LE NAVI EUROPEE NON POTRANNO ACCEDERE ALLE ACQUE BRITANNICHE. MA L’83% DEL MERLUZZO PER IL “FISH & CHIPS” È IMPORTATO… – VIDEO

 

 

1 – EFFETTO BREXIT LONDRA VIETA IL SUO MARE ALLA PESCA UE

Alfonso Bianchi per “la Stampa”

 

la prima pagina del daily mail nel 1973

Quando sabato il Regno Unito smetterà di essere uno Stato membro dell' Ue a festeggiare saranno sicuramente i pescatori del Paese, stanchi della concorrenza nei loro mari, delle quote e delle regole imposte da Bruxelles. «Fishing for Leave» è stata una delle principali organizzazioni a spingere per la Brexit e quello della riappropriazione del controllo delle proprie acque territoriali è stato uno dei temi centrali nella campagna per il referendum del 2016.

 

Il premier Boris Johnson non lo ha certo dimenticato e così ieri, nel giorno il cui l' Europarlamento fra applausi e lacrime ha approvato l' accordo di recesso, ha presentato ai Comuni il disegno di legge che stabilisce con la Brexit le navi europee perderanno il loro diritto automatico di accesso alle acque britanniche.

 

nigel farage contento per la brexit

Nonostante la pesca e la lavorazione del pesce del Regno Unito diano lavoro soltanto a circa 24 mila persone, e un contributo lordo al Prodotto interno lordo di un misero 0,12 per cento, il tema dello sfruttamento dei mari britannici è stato centrale nella propaganda del «Take back control». In effetti i numeri mostrano una forte sproporzione nell' utilizzo dei mari inglesi.

boris johnson al mercato del pesce di grimsby 1

 

Grazie alla Politica comune della pesca, secondo cui i pescherecci dei Paesi Ue hanno pieno accesso alle reciproche acque ad eccezione delle prime 12 miglia nautiche dalla costa, ben il 57% di quanto è stato pescato nelle acque britanniche è stato catturato da pescherecci appartenenti ad aziende europee e solo il 43% da quelli di imprese locali.

 

Sono stati soprattutto Danimarca, Paesi Bassi e Francia ad approfittare delle acque dell' isola (che sono più ricche, soprattutto quelle dell' Atlantico nord-orientale) di cui hanno catturato rispettivamente il 18%, 14% e 9% del pescato totale. A queste percentuali vanno poi aggiunte quelle delle aziende europee che con il trucco di registrarsi a Londra, hanno accesso anche alle acque riservate alle aziende locali. Il governo conservatore ha promesso di porre fine a tutto questo e sul tema ha fatto la voce grossa.

boris johnson al mercato del pesce di grimsby

 

Ma al di là della propaganda la questione finirà inevitabilmente sul tavolo dei negoziati per le relazioni future e sul punto Londra dovrà necessariamente fare delle concessioni, se non vuole perdere il suo principale mercato. Se è vero infatti che gli europei sfruttano abbondantemente i mari locali, è vero anche che sono sempre gli europei i principali acquirenti del pesce inglese e che i britannici sono dipendenti dai mercati esteri per i loro consumi.

ursula von der leyen

 

nigel farage all'europarlamento festeggia la brexit

Circa l' 83% del merluzzo mangiato nel Regno Unito, utilizzato per il piatto nazionale per eccellenza, il fish and chips, è importato mentre il 93% delle aringhe pescate dalle flotte locali, e che ai britannici non piacciono, viene esportato, principalmente nei Paesi Bassi.

 

Nel complesso il Regno Unito importa il 70% del pesce che mangia ed esporta l' 80% di ciò che cattura, e il 66% delle esportazioni finisce proprio nei mercati dell' Ue, principalmente in Francia, Paesi Bassi, Irlanda e Spagna. Bisogna ricordare inoltre che altri mercati mondiali sono aperti al Paese grazie ad accordi commerciali europei che per la Gran Bretagna con la Brexit non saranno più validi.

parlamentari europei cantano auld lang syne

 

Sul tema dei diritti di sfruttamento delle acque territoriali quindi Londra non ha alcun interesse ad irrigidirsi nei negoziati con Bruxelles, perché la risposta europea potrebbero essere i dazi. Tu non mi lasci pescare nei tuoi mari? Io non ti lascio vendere nei miei mercati. E non solo.

La pesca non sarà certo oggetto di negoziati separati ma parte di quelli complessivi, che riguarderanno anche questioni centrali come i servizi finanziari che, quelli sì, hanno un forte impatto sull' economia britannica.

 

 

la felpa pro europa di margaret thatcher

2 – PERCHÉ OLTREMANICA NON SONO MAI STATI EUROPEI

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

Prima di tutto, ricordarsi di portare l' adattatore. Perché la mini-brexit quotidiana comincia dalle prese di corrente: che, come tutti sanno, qui si ostinano a mantenere diverse da quelle europee.

parlamentari europei cantano auld lang syne 5

Ma non è solo questione di carica del telefonino: sono tutte le categorie mentali che bisogna riadattare una volta in Gran Bretagna.

 

Tanto per cominciare, i numeri sui cartelli stradali non indicano i chilometri bensì le miglia: e bisogna fare un po' di calcoli per capire. Scordatevi metri e centimetri: se vi dicono che uno è alto «sei piede cinque» vuol dire che è a livello di cestista, mentre un «cinque piede due» è chiaramente un tizio brachilineo. E in cucina son dolori: mia moglie (inglese) ancora non ha capito cosa sia un chilo di pasta, lei ragiona solo in libbre e once.

boris johnson presenta la sua biografia di winston churchill

la prima pagina del daily mail dopo la brexit

 

Insomma, dalla quotidianità spicciola alla grande Storia, questo resta un Paese a parte: e a esaminarlo da vicino si capisce che la Brexit non è una bizzarria, ma qualcosa iscritta nelle sue radici e nella sua cultura. Ricordo ancora distintamente quella strana sensazione, più di venticinque anni fa, sbucando per la prima volta dalla metropolitana a Piccadilly Circus: ero chiaramente finito da qualche altra parte.

gertrude shilling festeggia l'ingresso del regno unito nell'ue

 

La prima impresa era riuscire a non farsi mettere sotto attraversando la strada: perché qui guidano dall' altra parte rispetto a noi (e agli incroci ancora oggi non mi raccapezzo). Il traffico, poi, restituisce subito un colpo d' occhio inusuale: se in Europa taxi e autobus più o meno si assomigliano ovunque, qui le strade sono affollate di quelle ingombranti carrozze nere senza cavalli che chiamano black cab (i taxi neri) e di palazzine rosse che si muovono su quattro ruote (gli autobus a due piani).

parlamentari europei cantano auld lang syne 3

 

Alzando lo sguardo, il panorama urbano è di nuovo un unicum . L' architettura londinese è rimasta sostanzialmente quella vittoriana, con le casette a due piani al posto dei palazzi di appartamenti che dominano in Europa: e dietro c' è l' immancabile back garden , il giardino sul retro dove l' inglese ricrea la campagna in città. Anche la folla ha un aspetto diverso. Soprattutto a Londra, ma anche nelle altre città maggiori, è un carosello multicolore, un crogiuolo di etnie, un caleidoscopio di abiti di fogge diverse, dai sari ai turbanti ai niqab. In Gran Bretagna il 17 per cento della popolazione è di colore (e a Londra siamo oltre il 40 per cento): una società multietnica che per la sua composizione si avvicina più a quella americana che non al resto d' Europa.

jacob rees mogg

 

Una mescolanza che produce un incontro di culture e religioni diverse. Ma a proposito di fede, anche qui la Gran Bretagna si differenzia dal resto d' Europa: ormai più del 50 per cento della popolazione è non credente e la Chiesa anglicana è ridotta al rango di minoranza. Una situazione opposta rispetto a quella che si riscontra in molti Paesi europei, soprattutto se si pensa a posti come l' Italia o la Polonia. A Londra il Natale è una festa molto sentita e celebrata: ma è totalmente secolarizzata, priva di ogni riferimento religioso.

 

europarlamentari britannici pro ue in lacrime

ARRON BANKS THE BAD BOYS OF BREXIT

E parlando di religione, è questo il terreno dove si è verificata la prima Brexit. Perché lo scisma di Enrico VIII è stata la separazione dall' autorità europea (incarnata dal Papato) e l' affermazione che non vi può essere alcuna istanza superiore alle leggi britanniche: non Roma, non Bruxelles. È quel principio di sovranità (che non va confuso col sovranismo) che sta al cuore del sistema costituzionale britannico.

 

proteste brexit 6

Da allora le isole al di là della Manica (altra distinzione, la geografia) hanno avuto una storia diversa dal Continente. Laddove la Gran Bretagna è stata sempre potenza ordinante rispetto all' Europa, impegnata a forgiarne gli equilibri, ma non a farne parte. E mentre sul Continente si succedevano le rivoluzioni, qui le istituzioni conoscevano una lenta ma costante evoluzione: innovare per conservare, era il principio di fondo. E niente lo illustra meglio come il permanere della monarchia.

 

parlamentari europei cantano auld lang syne 1

Una storia che è stata spesso vissuta in opposizione al Continente: la mitologia nazionale è forgiata dalle guerre contro Napoleone e contro Hitler. Ogni volta, era dall' Europa che arrivava la minaccia alla libertà britannica: e lo spirito che ha animato questa lotta è sintetizzato dalla celebre vignetta della Seconda Guerra mondiale, quella che raffigura il soldato inglese, in piedi sulle scogliere di Dover, che scruta gli aerei tedeschi che si avvicinano in cielo ed esclama «Very well, alone!», molto bene, da soli!

brexit 6

 

A fare compagnia, semmai, c' erano i Paesi dell' Impero (e oggi del Commonwealth): un orizzonte che spiega perché ai britannici l' Europa sia sempre andata stretta, visto che il loro sguardo abbracciava i cinque continenti. Anche adesso gli inglesi, quando vanno in vacanza in Francia o in Spagna, dicono: andiamo in Europa. Perché loro mentalmente si collocano da un' altra parte.

brexit 5

E così la loro appartenenza alla Ue si è sempre basata su un equivoco di fondo.

 

Per gli europei si trattava di un ideale da perseguire, di costruire l' unione politica, rispetto alla quale la moneta e i commerci erano lo strumento; i britannici non si sono mai sognati nulla di simile, per loro era un' area di libero scambio da cui trarre dei vantaggi economici (e guai a parlare di cessione di sovranità).

 

europarlamentari britannici pro ue

Per questo la Gran Bretagna è sempre stata un membro riluttante dell' Unione: e a Londra anche i più ferventi filo-europei hanno sempre e solo fatto un calcolo costi-benefici, senza nessuna implicazione più alta. Alla fine, i nodi irrisolti sono venuti al pettine: e la Brexit è stata una conseguenza forse necessaria di un rapporto sempre ambiguo. «We are with Europe, but non of it», diceva Churchill: siamo con l' Europa, ma non parte di essa. Non aveva torto.

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump friedrich merz giorgia meloni emmanuel macron

DAGOREPORT - SIAMO DAVVERO SICURI CHE L’UNICA GRANDE COLPEVOLE DELLA ''DOCCIA SCOZZESE'' EUROPEA, COI DAZI TRUMPIANI AL 15%, PIÙ PESANTI IMPOSIZIONI SU GAS E ARMI, SIA LADY URSULA? - SE TRUMP NON DEVE RENDERE CONTO A NESSUNO, URSULA SI RITROVA 27 PAESI ALLE SPALLE, OGNUNO CON I SUOI INTERESSI, SPESSO CONFLIGGENTI: MENTRE MACRON AVREBBE VOLUTO USARE IL BAZOOKA CONTRO IL ''DAZISTA'', COME LA CINA, CHE HA TENUTO TESTA, DA VERA POTENZA, A WASHINGTON, MERZ E MELONI ERANO PER IL “DIALOGO”, TERRORIZZATI DALLE “VENDETTE” POLITICHE CHE TRUMP AVREBBE POTUTO METTERE IN ATTO (UCRAINA, NATO, MEDIORIENTE) - MELONI SA BENE CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE: LA STANGATA SULL’ECONOMIA ITALIANA DOVUTA AI DAZI SI ANDRÀ AD ACCAVALLARE ALLA FINE DEL PNRR E AI SALARI PIÙ BASSI D’EUROPA - SE L'AUTUNNO SARA' ROVENTE, NON SOLO ECONOMICAMENTE MA ANCHE  POLITICAMENTE (CON IL TEST DELLE REGIONALI), IL 2026 SI PREANNUNCIA DA SUDORI FREDDI... 

riccardo muti concerto agrigento alessandro giuli

DAGOREPORT - “AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025” DOVEVA ESSERE PER IL MINISTERO GIULI-VO UN “APPUNTAMENTO CON LA STORIA” ED È FINITO NEL SOLITO “APPUNTAMENTO CON LA CASSA” - PER “INTERPRETARE IL SENSO DI UNA MEMORIA CONTINENTALE EURO-AFRICANA CONDIVISA E FARNE IL FERMENTO DI UN RITROVATO BENESSERE INDIVIDUALE DI CRESCITA COLLETTIVA” (SEMPRE GIULI), COME È POSSIBILE CHE LA REGIONE SICULA ABBIA SBORSATO LA FOLLIA DI 650MILA EURO PER UN SINGOLO CONCERTO NELLA VALLE DEI TEMPLI DELL’ORCHESTRA GIOVANILE CHERUBINI DIRETTA DA RICCARDO MUTI? LO STESSO EVENTO, ORGANIZZATO L’ANNO SCORSO DAL COMUNE DI LAMPEDUSA, ERA COSTATO APPENA 100MILA EURO - DEL RESTO, CON BUDGET DI 150 MILIONI, I 461MILA EURO PER LA “PROMOZIONE E PUBBLICITÀ DEL PARCO ARCHEOLOGICO” CI STANNO. COME IL “MOVITI FEST”: PER 473.360 MILA EURO, UN “PROGETTO CHE MIRA A COINVOLGERE E ANIMARE I LUOGHI DEL CENTRO STORICO AD AGRIGENTO” - ALLE CRITICHE, IL SINDACO DELLA CITTÀ DELLA CUCCAGNA, FRANCESCO MICCICHÈ, SI OFFENDE: “BASTA DILEGGIO STERILE. SE VINCE AGRIGENTO, VINCE LA SICILIA”! (QUI CE NE VOGLIONO 100 DI MONTALBANO…”)

temptation island

LE ANTICIPAZIONI DI “TEMPTATION ISLAND” - APPASSIONATI DI CORNA E FALÒ, AVETE PREPARATO GELATO E POP CORN PER LE ULTIME TRE SERATE DEL PROGRAMMA? SI PARTE DOMANI SERA E DAGOSPIA È IN GRADO DI RIVELARVI COSA ACCADRÀ TRA LE COPPIE - "FORREST GUMP" ANTONIO, DOPO ESSERE IMPAZZITO CON TANTO DI CORSA DISPERATA PER UN INVITO ALLO STADIO FATTO DAL TENTATORE ALLA SUA FIDANZATA, LA VEDE AL FALÒ E LE CHIEDERÀ DI SPOSARLO - L'AQUILOTTO VALERIO SI AVVICINA SEMPRE DI PIÙ ALLA SINGLE ARY E FINISCE PER TRADIRE SARAH. I DUE CHE ABITANO A ZAGAROLO DARANNO VITA A UNA SPECIE DI "ULTIMO TANGO A ZAGAROL". SARÀ LUI CHE, DISPIACIUTO E CON IL CUORE IN MANO, CHIEDERÀ DI POTER INCONTRARE LA COMPAGNA PER RIVELARLE DI PROVARE UN INTERESSE PER LA SINGLE E… - VIDEO

giorgia meloni dario franceschini guido crosetto francesco verderami senato elly schlein

DAGOREPORT - MA DAVVERO FRANCESCHINI, INTERVENENDO AL SENATO, HA MANDATO “MESSAGGI CIFRATI” AI MAGISTRATI FACENDO INTENDERE DI FARLA FINITA DI INDAGARE ESPONENTI DEL PD (SALA E RICCI), OPPURE SI RITROVERANNO SENZA I VOTI DEI RIFORMISTI PD AL REFERENDUM CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY NORDIO? –CHE SIA UNA ’’IPOTESI SURREALE”, SBOCCIATA DALLA FANTASY DI VERDERAMI SUL “CORRIERE”, LO SOSTIENE, A SORPRESA, ANCHE GUIDO CROSETTO - IL DISCORSO DI FRANCESCHINI NON MIRAVA INFATTI ALLA ‘’SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DELLE TOGHE, BENSÌ ATTACCAVA LO SDOPPIAMENTO DEL CSM, CON I COMPONENTI SCELTI COL SORTEGGIO, MANCO FOSSE “LA RUOTA DELLA FORTUNA” - FRANCESCHINI HA POI MOLLATO UNO SCHIAFFO ALLA SUA EX PROTEGÉE ELLY SCHLEIN, NEMICA GIURATA DEI VARI ‘’CACICCHI” DEL PARTITO, QUANDO HA DIFESO IL SISTEMA DELLE CORRENTI INTERNE ALLA MAGISTRATURA (CHE LA RIFORMA VORREBBE SCARDINARE) - MA LA DICHIARAZIONE PIÙ RILEVANTE DI ''SU-DARIO'' L’HA DETTATA AI CRONISTI: ‘’IL REFERENDUM CI SARÀ NEL 2026, SARÀ SENZA QUORUM E SARÀ TUTTO POLITICO CONTRO IL GOVERNO MELONI’’ - BEN DETTO! SE UNA SCONFITTA SAREBBE BRUCIANTE PER LE TOGHE, PER GIORGIA MELONI LA BOCCIATURA SAREBBE UNA CATASTROFE IRRIMEDIABILE...

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...