stato islamico califfato isis

LO STATO ISLAMICO FUNZIONA MEJO DEL COMUNE DI ROMA: ALMENO GLI UOMINI DEL CALIFFO GARANTISCONO LA RACCOLTA DELL’IMMONDIZIA! E NON CI SONO GLI SCIOPERI DELL’ATAC

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

poliziotti hisbah a ninivepoliziotti hisbah a ninive

Prima ha lanciato la campagna di conquista, quindi ha consolidato il terreno strappato al nemico, poi ha rafforzato le strutture per comportarsi e governare come uno Stato. Islamico. Non più solo una sigla, ma un vero apparato. Capillare, burocratico, inflessibile ma anche pratico. La vita sotto il Califfo non è uguale per tutti. I muhajireen, i volontari arrivati dall’estero se la passano meglio. Pagati e «coperti» per le spese. Le minoranze soffrono, costrette ad andarsene oppure a pagare per essere risparmiate. Chi agli occhi dei jihadisti è «diverso», viola la legge islamica, commette dei «peccati» conosce l’Inferno.

 

el mayadin el mayadin

Le lapidazioni, gli omosessuali gettati dai palazzi, il taglio della mano, la morte in piazza davanti alla folla. La struttura è guidata da Abu Bakr al Baghdadi, assistito dai luogotenenti. L’amministrazione è gestita localmente dai governatori — circa una dozzina — e dai dipartimenti, noti come «diwan». Di fatto i ministeri dello Stato Islamico.

Le basi del potere sono state create per tappe, un lavoro che ha accompagnato l’espansione militare e geografica del movimento.

 

brigate al khansaabrigate al khansaa

Come ha rilevato in un interessante studio il ricercatore Aymenn Jawad Al Tamimi, l’anno chiave è il 2013. Da quel momento Daesh (nome arabo dell’ Isis) dedica molte risorse alla creazione di un network semplice anche in zone dove è la forza egemone. Di solito il primo passo è l’apertura dell’ufficio per la Dawa: ha compiti sociali, in quanto crea legami con la popolazione e cerca di assisterla; ha un ruolo di intelligence poiché è usato per raccogliere informazioni e tenere d’occhio l’ambiente.

 

Il secondo passo è l’arrivo delle corti islamiche, incaricate di amministrare la giustizia; a seguire l’Istituto per la Sharia. Insieme a queste presenze pubbliche opera un apparato clandestino. Potremmo definirli i servizi speciali dell’Isis: sono loro ad eliminare eventuali rivali in quelle località dove c’è magari la presenza di altri «partiti». Sono sempre loro a indebolire dall’interno i futuri obiettivi, con rapimenti, minacce, attentati.

giovani al nusragiovani al nusra

 

Una volta che il Califfato ha spazzato via tutti, subentra la rete amministrativa. I seguaci di al Baghdadi si occupano di ogni settore: scuola, sanità, raccolta dell’immondizia, polizia locale, asili, panificazione, elettricità. Forniscono servizi e incassano denaro. Raro che usino la parola tassa, preferiscono ricorrere alla formula dell’offerta religiosa.

 

bambino isisbambino isis

In realtà i jihadisti impongono il pizzo su commerci, transito di camion, merci, locali. Sulle cifre bisogna andar cauti. Spesso girano numeri non sempre attendibili. Una recente inchiesta del New York Times ha sostenuto che il movimento ricaverebbe un milione di dollari al giorno solo di tasse e tra gli 8 e i 10 milioni di dollari al mese grazie alla vendita del greggio. Altre stime parlano di 40.

 

Più confuso il quadro degli stipendi. Per una bizzarra situazione, una parte dei dipendenti statali iracheni continua a ricevere il soldo da Bagdad pur vivendo nelle zone occupate. E Daesh screma una parte della somma. Fonti statunitensi affermano che lo Stato Islamico sborsa ogni mese dai 3 ai 10 milioni di dollari in salari. Altro dato da prendere con le molle. Come quelli degli stipendi dei militanti. Re Abdallah di Giordania ha parlato di mille dollari al mese per gli stranieri, ricostruzioni dei media ribassano a 400, alcuni esperti scendono ancora, tra i 50 e i 100. Somme alle quali bisogna però aggiungere in qualche caso i bonus, comprese le schiave portate via, comprate, rivendute. Prede umane che non mancano mai nel teatro siro-iracheno.

isis raqqaisis raqqa

 

Da un anno a questa parte si è a lungo speculato se gli eccessi dei militanti «neri» avrebbero provocato reazioni tra gli abitanti. Molto di loro sopportano, qualcuno ammette che vi sarebbe meno corruzione rispetto al passato e di sicuro più ordine. Opinabile quanto siano sinceri i commenti visti la facilità con la quale si finisce sul patibolo improvvisato.

 

Per ora sono stati segnalati episodi sporadici di attacchi anti-Isis. Un’organizzazione di ex militari baathisti avrebbe colpito dirigenti del Califfato a Mosul, altri agguati si sono verificati — e da tempo — a Deir Ez Zour e Raqqa dove opererebbero nuclei di resistenza. Di certo qualche elemento ha pagato con la vita, ma è arduo verificare la profondità e il seguito. Poi, alla fine di luglio, c’è stato un attentato a Falluja, gesto attribuito ad una fantomatica kamikaze di trent’anni che si sarebbe vendicata facendosi esplodere tra i mujaheddin. Verità o leggenda propagandistica? Non c’è risposta sicura mentre è certa la determinazione del movimento nel reagire, prevenire e sorvegliare.

carovana isiscarovana isis

 

Lo Stato Islamico sa bene, per aver usato queste tecniche, che il pericolo può venire dall’interno, dunque non concede spazi. Quando può offre condizioni migliori, altrimenti taglia la testa. Il presidente del Parlamento iracheno ha sostenuto ieri che nella sola Mosul nell’ultimo anno sono state uccise oltre 2.000 persone.

ISIS MONETAISIS MONETA

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO