sirena di milano

“OGNI MUSEO HA I SUOI SCHELETRI NELL’ARMADIO” – CAPELLI UMANI, UNGHIE DI UCCELLO E PINNE DI PESCE: ECCO LA “SIRENA DI MILANO”, UNA CREATURA MISTERIOSA CUSTODITA AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO – SI È SCOPERTO CHE RISALE ALLA SECONDA METÀ DELL’800 E SAREBBE ARRIVATA A MILANO DAL GIAPPONE ED È STATA RITROVATA NASCOSTA NEI DEPOSITI DEL MUSEO – DALLE RADIOGRAFIE SI È SCOPERTO CHE ALL’INTERNO…

sirena di milano

Mariavittoria Zaglio per www.corriere.it

 

La chiamano la sirena di Milano. Ad incantare gli uomini che la studiano non sono le sue forme avvenenti o la mitologica bellezza che di solito si associa alla creatura anfibia ma le sue origini misteriose.

 

 Più simile a un essere mostruoso piuttosto che alla Sirenetta di Christian Andersen o alla Madison di «Splash, Una sirena a Manhattan». Eppure, nonostante l’oggettiva bruttezza dell’artefatto, la curiosità riguardo alla sua storia si alimenta da decenni.

 

sirena di milano

La sua casa è il Museo di Storia Naturale, non si sa dire da quanto. «Ogni Museo ha i suoi scheletri nell’armadio», racconta Giorgio Bardelli, curatore della sezione di zoologia dei vertebrati. Il ritrovamento della sirenetta mostruosa risale agli inizi degli anni Ottanta, per mano di Giorgio Teruzzi, paleontologo oggi in pensione. 

 

«Si trovava all’interno di uno dei locali seminterrati dove ci sono i depositi di studio del Museo, dietro ad un’ intercapedine, oltre una parete sottile — continua Bardelli —. Nessuno ne conosceva la provenienza, non c’erano documenti o bigliettini allegati. Il sospetto è che potesse appartenere ai fratelli Villa, collezionisti milanesi che regalarono pezzi al Museo prima del conflitto».

sirena delle fiji

 

Probabilmente la sua permanenza milanese è databile a prima della seconda guerra mondiale e delle fiamme che nel 1943 distrussero molti dei reperti all’interno del Museo in corso Venezia. La scienza ha chiarito che la piccola sirenetta (che misura circa 30 centimetri) è un falso: «Dalle radiografie sappiamo che al suo interno ci sono un’ intelaiatura in legno e inserti di ferro mentre la parte più ampia del corpo è in cartapesta». 

 

sirena delle fiji

I dettagli fanno la differenza: capelli umani, unghie di uccello e pinne di pesce. La ricetta da brivido compone un oggetto strano che rimanda, secondo le ricerche svolte nel Museo (quelle più recenti avviate insieme all’interesse di un ragazzo che ne ha scoperto l’esistenza, ndr), alla seconda metà dell’800 giapponese. Un periodo in cui la fascinazione per questi fantocci appassionava collezionisti e pubblico occidentale. 

 

sirena delle fiji

La sirena delle Fiji che il circense Barnum portò in America (e che poi andò distrutta in un altro incendio) ne è un esempio noto. Nel mondo la sirena di Milano non è sola: ci sono oggetti simili al Museo di Storia Naturale di Venezia, a Modena, a Salisburgo, in Inghilterra e in una fattoria di alligatori in Arkansas (negli Stati Uniti).

 

L’interesse per queste strane creature (anche da parte del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), «ritorna ciclicamente. Io ho iniziato a incuriosirmene quando arrivai al Museo ancora studente nel 1990, la sirena era esposta nella sala introduttiva. Poi negli anni ho accumulato indizi e consapevolezza», sottolinea Bardelli. 

sirena delle fiji

 

Oggi le ricerche continuano, come se ci fosse ancora qualcosa da scoprire riguardo all’affascinante mostriciattolo (che non è esposto nelle sale del Museo). «Più sappiamo e più ci rendiamo conto che ci sono tantissime cose che non conosciamo», conclude il curatore.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?