cappato welby trentini

“NELL’ULTIMO ANNO DI VITA DAVIDE TRENTINI ERA DIPENDENTE ANCHE DALLA FUNZIONE MECCANICA MANUALE EVACUATIVA DELLE FECI”, PARLA IL DOTTORE CHE HA STILATO LA PERIZIA MEDICA CHE HA CONVINTO I GIUDICI A SCAGIONARE MINA WELBY E MARCO CAPPATO – IL CASO TRENTINI HA APERTO UN NUOVO VARCO GIUDIZIARIO – IL DIBATTITO PER UNA LEGGE SUL FINE VITA E SUL CONCETTO DI VITA COME “BENE DISPONIBILE”

Elisabetta Reguitti per articolo21.org

 

 

trentini

Nell’ultimo anno di vita il signor Davide Trentini era dipendente anche dalla funzione meccanica manuale evacuativa delle feci, in assenza della quale si sarebbe verosimilmente giunti ad un quadro occlusivo meccanico”. Prosegue il testo: “Il quadro clinico del signor Davide Trentini – nei suoi  ultimi anni di vita – era particolarmente deteriorato e compromesso dalla malattia”.

 

LA PERIZIA MEDICA DEL CASO TRENTINI

Termina con queste considerazioni la perizia medica stilata dal dott. Mario Riccio incaricato dai difensori di Marco Cappato e Mina Welby nel procedimento giudiziario sulla scelta di fine vita di Davide Trentini.

 

Viene peraltro dettagliato  come Trentini dipendesse “da due principali forme di sostegno vitale: farmacologico e meccanico. L’interruzione della terapia farmacologica in atto avrebbe infatti comportato sia uno scompenso cardio-circolatorio che un aggravamento della sintomatologia invalidante ed algica”. Pertanto “l’insieme del decadimento delle due componenti ne avrebbe notevolmente compromesso la sopravvivenza”.

 

LA PERSONA E LA SUA AUTODETERMINAZIONE

mina welby

A chi,  all’indomani della sentenza di assoluzione dei due imputati,  si è schierato tra i “pro e i contro”  denunciando  addirittura come la Corte di  assise di Massa “avesse addirittura travalicato i confini della  sentenza emessa a settembre 2019 dalla Corte costituzionale” Riccio prima risponde: “Aspetto di leggere il dispositivo dei giudici ma ad oggi è ben chiaro il fatto di come non sia più necessario essere attaccati ad una macchina per poter esprimere la propria autodeterminazione in termini di scelta  di fine vita”.

 

Poi spiega come i giudici di Massa,  anzi, si siano attenuti scrupolosamente ai quattro punti della consulta (patologia irreversibile, la propria volontà, sofferenze fisiche-psicologiche non tollerabili e capacità di prendere decisioni in modo autonomo).

Abbiano cioè  intenso nella maniera più completa ed estensiva quanto deciso dalla Corte costituzionale che peraltro non si era mai limitata ad indicare solo determinati trattamenti.

 

SONO BASTATI 45 MINUTI PER DECIDERE PER L’ASSOLUZIONE

PIER GIORGIO WELBY

Il medico poi ribadisce quanto già messo nero su bianco l’8 luglio  scorso nella sua perizia in cui si leggono passaggi  che con ogni probabilità sono stati determinanti per i togati che dopo soli 45 minuti di camera di Consiglio hanno stabilito la totale assoluzione per Welby e Cappato nel processo per la morte del  53enne affetto da Sla deceduto il 13 luglio 2017 in una clinica Svizzera. I primi sintomi della grave patologia –  con la relativa diagnosi – avevano iniziato a manifestarsi nel 1993.

 

IL REGIME TERAPEUTICO

“Il signor Davide Trentini era seguito da vari centri e negli anni eseguiva con scrupolo la terapia assegnatagli. Dalla documentazione fornitami e dai colloqui avuti con la madre risulta però che la condizione clinica si era notevolmente deteriorata negli ultimi anni. I dolori generalizzati erano divenuti di difficile controllo farmacologico,così come gli spasmi muscolari e le continue scosse, nonostante assumesse una importante terapia antispastica e antidolorifica che andremo ad esaminare più avanti nel dettaglio.

MINA WELBY

 

A questo si aggiunga che il signor Davide Trentini aveva sviluppato negli anni un grave stato ipertensivo che lo rendeva dipendente da un farmaco antipertensivo (Carvedilolo) che viene utilizzato come prima scelta per prevenire scompensi cardiaci secondari ad un regime pressorio elevato.

 

“Per il controllo del dolore e degli spasmi già assumeva –come dalla documentazione agli atti– la terapia che riassumo nel seguente schema (in grassetto il nome commerciale, in corsivo il nome della molecola) con una breve spiegazione dell’indicazione terapeutica:

 

§  Sativex= cannabinoide (cannabis ) serve a ridurre il dolore  e la spasticità muscolare secondaria alla malattia;

 

MINA WELBY E CAPPATO

§  Lioresal= baclofen in associazione al cannabinoide riduce la contrattura/spasticità della muscolatura secondaria alla malattia. L’insieme dei due farmaci (sativex+ lioresal) permette pertanto la mobilità del paziente che si traduce in maggiore autonomia, riduce inoltre il rischio di insufficienza respiratoria ed allontana il rischio della necessità di un supporto ventilatorio;

 

§  Lyrica= pregabalin  serve anch’esso a ridurre il dolore dei nervi periferici tipici della patologia. Svolge inoltre una funzione di ansiolitico.

 

Nonostante tale regime terapeutico, il signor Davide Trentini nell’ultimo anno dovette ricorrere alle cure specifiche di un terapista del dolore, il dr. Vincenzo Mondello al tempo Responsabile della Struttura Semplice di Terapia del Dolore ed Hospice di Carrara. Stante l’ulteriore peggioramento delle condizioni cliniche ed in particolare della componente dolorifica, questi aggiunse alla terapia anche il farmaco Fentanil –analgesico oppioide di sintesi che rilascia un composto cento volte più potente della morfina-  per via trans dermica, ovverossia in cerotto.

 

Tale informazione –come i successivi elementi descrittivi clinico, evolutivi– pur non presente nella documentazione agli atti mi è stata fornita appunto dalla madre durante i nostri colloqui telefonici,come specificato in premessa. Nell’aprile del 2016 il signor Davide Trentini cade – evento tipico della patologia -, fratturandosi alcune coste. Il dr. Mondello decide quindi per un breve ricovero presso il proprio reparto Hospice.

MINA WELBY 2

 

Alle dimissioni domiciliari il Trentini è sostanzialmente costretto a letto, in particolare gli viene fornito un letto di tipo ortopedico ospedaliero che gli permette di svolgere alcune funzioni nel corso della giornata. Ma i dolori lamentati dal signor Davide Trentini sono tali che il dr. Mondello è costretto ad incrementare il dosaggio dei cerotti di Fentanil fino ad una sostituzione quasi giornaliera degli stessi, invece che  settimanale o al massimo bisettimanale come prassi terapeutica ordinaria.

 

cappato

In occasione di una visita domiciliare la madre riferisce che –a fronte della persistente condizione di sofferenza del figlio– il dr. Mondello deve necessariamente spiegare al signor Davide Trentini che un ulteriore incremento del dosaggio avrebbe comportato l’arresto respiratorio e la morte quale conseguenza di un overdose del farmaco”.

 

SUL CASO TRENTINI TROPPE SEMPLIFICAZIONI

Mario Riccio è specialista in anestesia e rianimazioni all’ospedale di Cremona e  alla Sua sede decentrata  di Casalmaggiore.

 

È reduce  dal post Covid, che a Cremona ha colpito duro, accetta di parlare perché  dice di “aver  letto troppe semplificazioni sulla vicenda”.

 

Ha accettato di parlare anche perché il suo auspicio personale, prima ancora che come medico è che “ora chi deciderà di legiferare – con Decreto come taluni giuristi addirittura chiedono o in via parlamentare  – sia in grado di superare  anche il concetto che la richiesta di morte medicalmente assistita sia subordinata ad un trattamento  terapeutico”.

 

Ciò che insomma aveva caratterizzato i casi Englaro, Welby e Dj Fabo non riguardava Trentini.

marco cappato 2

 

L’ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE

Riccio di avvale addirittura dell’articolo 3 della Costituzione (tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge…) per spiegare ancora meglio: “Sulla base del concetto di autodeterminazione delle persona non può sussistere differenza tra rimane in vita grazie a supporti meccanici  rispetto a chi lo è grazie a cure farmacologiche o azioni meccaniche anche manuali”.

 

Nel caso di Davide infatti si legge come: “Trentini presentasse anche un ulteriore grave sintomo clinico legato alla sua specifica patologia. La progressiva paralisi della muscolatura intestinale rende sempre più difficile l’evacuazione delle feci (stipsi cronica).

 

Negli ultimi anni la defecazione risultava sempre più difficoltosa. Nell’ultimo anno era necessario sottoporlo a regolari evacuazioni manuali per prevenire la formazioni di fecalomi e la conseguente occlusione intestinale meccanica. Il fecaloma è il risultato della persistenza delle feci nel tratto finale dell’apparato digerente (colon-retto).

 

Le feci si compattano raggiungendo una consistenza tenace, inoltre la permanenza delle stesse nell’intestino favorisce il riassorbimento della componente idrica del fecaloma che lo rende ancor più duro e quindi ulteriormente difficile da essere espulso. Pertanto,  è necessaria la  evacuazione manuale.

marco cappato 1

 

Se non si provvede manualmente – negli stati avanzati della patologia non trovano utilità alcuna gli ordinari farmaci lassativi o i semplici clisteri – il quadro evolve in una condizione di occlusione intestinale meccanica. L’intestino si gonfia fino a provocare due conseguenze letali: prima  l’ischemia intestinale – dovuta alla pressione del fecaloma stesso sulle pareti – ed infine la conseguente rottura da scoppio del colon anche favorita dalla mancata fuoriuscita dei gas intestinali.

 

Senza dimenticare la componente tossico – metabolica che consiste nell’inevitabile riassorbimento nell’organismo delle sostanze di rifiuto contenute nelle feci che stazionano nell’intestino,ad esempio – tra i vari fenomeni osservabili –  la traslocazione batterica che può determinare una grave sepsi generalizzata. Sia l’ischemia intestinale che – ancor di più – la perforazione intestinale sono condizioni ovviamente incompatibili con la sopravvivenza”.

 

LA VITA COME BENE DISPONIBILE

Il dottor Riccio ribadisce quello che ritiene un concetto fondante e di civiltà: “Una legge sul fine vita rispetto ad un paziente affetto da una patologia degenerativa inguaribile che gli procura sofferenze fisiche o psicologiche dovrà superare il concetto che si debba dimostrare di quale sostegno vitale faccia utilizzo. Se la propria vita è un bene disponibile deve essere l’individuo a deciderne. Mi auguro che il legislatore tenga conto di tutto ciò”.

mario riccio

 

I togati di Massa durante l’udienza hanno respinto la richiesta di rinvio – chiesta da pm Marco Mansi – del processo ai sensi dell’articolo 507 del codice di procedura penale per ammissione di nuove prove; nello specifico “di una nuova consulenza d’ufficio, o l’acquisizione di nuove testimonianze”.

 

I giudici hanno impiegato oltre 2 ore a decidere di respingere la richiesta della Procura di rinvio.

 

Quegli stessi giudici hanno impiegato 45 minuti per dichiarare l’assoluzione “perchè il fatto non costituisce reato” dall’accusa di aiuto al suicidio per la morte di Davide Trentini.

marco cappato 2marco cappato foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...