aboubakar soumahoro

IL CERCHIO SI STRINGE INTORNO A SOUMAHORO – YOUSSEF KADMIRI, INGEGNERE CHE HA LAVORATO PER LA COOPERATIVA “KARIBU” GESTITA DALLA SUOCERA DEL DEPUTATO DI VERDI-SI, ACCUSA: “LUI ERA LÌ, ERA LA SUA FAMIGLIA. ERA A CONOSCENZA DI QUELLO CHE ACCADEVA LÌ DENTRO. IO SONO STATO PAGATO MENO DEL DOVUTO E IN NERO” – E DON ANDREA PUPILLA, RESPONSABILE DELLA CARITAS DI SAN SEVERO, UNO DEI “GHETTI” DEI BRACCIANTI DOVE SOUMAHORO HA CONCENTRATO LA SUA ATTIVITÀ SINDACALE: “QUANDO È STATO CANDIDATO, HO AVVERTITO FRATOIANNI CHE STAVA FACENDO UN AUTOGOL” 

1 - LE ACCUSE DI UN SACERDOTE CARITAS: "AVVISAI FRATOIANNI MA LUI NON MI RISPOSE"

Niccolò Carratelli per “La Stampa”

 

Aboubakar Soumahoro meme by giacomo manzotti

L'imbarazzo è difficile da nascondere. «Non posso credere che abbiamo preso un abbaglio, che lui sia solo un grande bluff», sussurra un parlamentare dell'Alleanza Verdi e Sinistra, sintetizzando lo stato d'animo sia dalle parti di Nicola Fratoianni che da quelle di Angelo Bonelli. «Lui» è, ovviamente, il collega deputato Aboubakar Soumahoro: il paladino degli ultimi, il sindacalista simbolo dei braccianti e dei lavoratori sfruttati, arrivato a Montecitorio con gli stivali sporchi di fango. E ora travolto dai sospetti e dalle polemiche.

 

A destra, con Matteo Salvini che su Twitter ironizza: «E questi sarebbero i buoni...». Ma anche a sinistra, dove si fatica trattenere il disappunto di fronte agli sviluppi della storia. Le denunce dei lavoratori, non regolarizzati e non pagati dalle cooperative di Latina gestite da sua suocera e sua moglie, alle prese anche con pesanti debiti con il fisco. Le accuse per la raccolta fondi da migliaia di euro fatta un anno fa, per donare giocattoli ai bambini di un ghetto di migranti in provincia di Foggia, dove in realtà di bambini ce ne sono pochissimi. E chissà cos' altro.

 

don Andrea Pupilla

Perché questo è il punto: «Se ha taciuto su questi problemi vecchi di mesi, se non di anni, cos' altro può venire fuori?». La domanda resta sospesa in attesa dell'incontro chiarificatore tra Soumahoro e la coppia Fratoianni-Bonelli. «Non ci sarà nessuna sospensione di Aboubakar, siamo un'alleanza che fa del garantismo un principio importante - anticipa il co-portavoce di Europa Verde - La politica fa la politica, la magistratura farà il suo corso. Certo c'è una questione politica e lui deve delle spiegazioni, non solo a noi, ma anche a chi ci ha votato».

 

aboubakar soumahoro vestito da babbo natale a Borgo Mezzanone

Sulla stessa linea Fratoianni, convinto che «sul terreno giudiziario lavora la magistratura, non interviene il dibattito politico - spiega il leader di Sinistra italiana - C'è poi la dimensione della politica, che riguarda le questioni del diritto del lavoro. E su questo credo sia giusto avere un confronto diretto». Un primo round c'è stato ieri sera, evidentemente non risolutivo, visto che oggi si vedranno di nuovo. C'è un tema di credibilità politica compromessa, quella di Soumahoro, e un tema di fiducia tradita, quella di Fratoianni e Bonelli, che pare non fossero a conoscenza dei guai "familiari" del sindacalista. Anche se, almeno nel caso di Fratoianni, un campanello d'allarme poteva accendersi.

ABOUBAKAR SOUMAHORO ANGELO BONELLI

 

«Lo avevo avvisato», dichiara don Andrea Pupilla, responsabile della Caritas di San Severo, da anni impegnato a "Torretta Antonacci", uno dei ghetti di migranti nella provincia di Foggia, dove Soumahoro ha concentrato la sua attività sindacale. Un'attività «solo virtuale e tesa ad accendere fuochi, ma non l'abbiamo denunciata ora - spiega il sacerdote -. Quando è stato candidato, ho scritto personalmente a Fratoianni in privato, dicendogli che stavano facendo un autogol, ma non mi ha risposto».

 

2 - «IO PAGATO DUE VOLTE PER 2 ANNI DI LAVORO. ABOUBAKAR SAPEVA»

Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

MARIE TERESE MUKAMITSINDO MOGLIE DI SOUMAHORO

L'unica indagata, per malversazione ai danni di dipendenti non pagati, attualmente è Marie Therese Mukamitsindo, legale rappresentante della cooperativa Karibu dedita all'accoglienza di rifugiati, molti dei quali minori. Ma da documenti, testimonianze, visure catastali, emerge il mondo di Aboubakar Soumahoro: oltre alla suocera Maria Therese nella gestione della Karibu era coinvolta la compagna Liliane Murekatete, consigliera fino a settembre scorso, e nel Consorzio Aid, sempre riconducibile a Marie Therese agivano i figli di lei. Ma forse non era un mondo proprio solidale e trasparente.

 

Soumahoro, deputato di Verdi-Si, in lacrime, sui social ha promesso di scioperare accanto ai dipendenti di quelle cooperative se risulterà che sono stati sfruttati. Ma c'è chi accusa: «Soumahoro lo sa. Era lì, portava la spesa. Era la sua famiglia. Lui era a conoscenza di quello che accadeva lì dentro». Youssef Kadmiri, 42 anni, è un ingegnere nato a Marrakesh e non parla per sentito dire. È un testimone e una vittima di quello sfruttamento. E racconta al Corriere qualcosa di molto più grave di ciò che è emerso. Dice di essere stato pagato «due volte in due anni». Meno di quanto pattuito: «Un totale di 6mila euro».

 

 

liliane murekatete con borse louis vuitton

Senza contratto, come altri suoi colleghi, alcuni dei quali ricevevano «bonifici dal Ruanda». «Ero operatore sociale, traducevo ai ragazzi che venivano dalla Libia, dall'Albania, dal Bangladesh, dal Marocco. Ma poi facevo anche manutenzione. La guardia la notte. L'orario non era giusto. Tante volte ho chiesto il contratto, sempre scuse. E lo stipendio di 1000-1200 euro non arrivava. Dicevano "mi dispiace". Ma io dovevo pagare l'affitto. Dopo 6 mesi ho avuto 3.000 euro. Poi niente per un anno e mezzo. Poi solo altri 3.000». Ma soprattutto Yuseff accusa: i minori che erano nella struttura venivano tenuti in una «situazione grave: gli davano poco da mangiare e non gli davano il "poket money"», la diaria per le spese personali.

 

soumahoro

«Avevano sempre fame. Ora sono in altre strutture, hanno luce e acqua, se stanno male li portano in ospedale, non è come era lì. E tutti sapevano». Conferma al Corriere Shick Mohammed, egiziano, 18 anni appena compiuti: «C'era poco da mangiare, non ci compravano vestiti: lavoravo nei campi per potermi comprare calzini e scarpe. Giuro. Stavo male». Sarà l'indagine, condotta dal nucleo provinciale di Latina della Guardia di Finanza, a chiarire ogni aspetto di questa vicenda sulla quale l'ispettorato nazionale del lavoro conferma che sono «in via di conclusione ispezioni aperte in base alle denunce di alcuni lavoratori».

 

Ma gli indizi che ci si approfittasse dei dipendenti sembrano esserci. In un verbale della prefettura di Latina si riconosce a 4 lavoratori della società Consorzio Aid, sempre riconducibile a Marie Therese, il pagamento della retribuzione che avrebbe dovuto versare la cooperativa: «Si procederà ad attivare l'intervento sostitutivo ai sensi dell'articolo 30 comma 6 del Dl 50/2016».

 

liliana murekatete

Un formale riconoscimento dell'inadempienza. Infatti Marie Therese era stata convocata. Aveva ammesso ma chiesto una rateizzazione. Poi, dalla prima rata, aveva continuato a non pagare. E in quel caso l'ha fatto la prefettura, ente appaltante. Ma ce ne sono altri. «C'era chi non riceveva lo stipendio da 6 mesi, chi addirittura da 22. Sono arrivati da noi in 26 ma stimiamo che in 150 non hanno avuto una regolare retribuzione», spiega il sindacalista Uiltucs Gianfranco Cartisano. E respinge sospetti di manovre: «Non abbiamo colore, chiediamo solo che il prefetto convochi un tavolo affinché tutti vengano pagati».

COPERTINA DE L ESPRESSO CON SOUMAHORO E SALVINIaboubakar soumahoro 11don Andrea Pupilla e papa francescoliliana murekatete

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO